Roma – Dall’edizione 1990 ad oggi non si era mai verificato di avere lo stesso numero di squadre americane ed europee ai quarti di finale. Il Vecchio continente, da questo punto di vista, ha sempre dominato le fasi finali della coppa del mondo superando spesso largamente le compagini oltreoceano. I quarti mondiali 2014 sono, dunque, un’assoluta novità e garantiscono un equilibrio mai sperimentato prima.
Il mondo assiste ad un’inversione di tendenza (casualità o processo irreversibile non è ancora dato sapersi) che ridimensiona il tradizionale ruolo dell’Europa come continente dominatore del calcio. Sulle ragioni ci soffermeremo più avanti, intanto c’è da dire che tale equilibrio rende sicuramente più avvincente questo finale di competizione regalando speranze a milioni di tifosi di diversi continenti.
Distribuzione squadre Quarti Mondiali 2014 – 1990
Come vedete nella tabella le squadre europee hanno sempre superato in numero le squadre americane, spesso anche largamente. Nei tre mondiali disputati tra il 1990 e il 1998 il divario sembrava incolmabile. Nell’edizione italiana arrivarono ai quarti ben 6 compagini europee a fronte della sola americana (l’Argentina). Quattro anni dopo, a Usa ’94, la forbice fu ancora più evidente con 7 europee a fronte di una sudamericana (il Brasile).
Piccoli segnali di una inversione di tendenza si ebbero in Francia dove ai quarti di finale si presentarono due americane (le solite Brasile e Argentina). Dal nuovo millennio in poi il crescendo del calcio americano che sia nel 2002 che nel 2006 presentò ai quarti due squadre mentre nel 2010 e nel 2014 ci furono ben quattro squadre americane qualificate.
La particolarità è relativa all’edizione tedesca del 2006, l’unica in 24 anni a presentare un numero maggiore di squadre americane rispetto a quelle europee (4 a 3).
Quarti di finale | Squadre Europee | Squadre Americane |
---|---|---|
1990 | 6 | 1 |
1994 | 7 | 1 |
1998 | 6 | 2 |
2002 | 4 | 2 |
2006 | 6 | 2 |
2010 | 3 | 4 |
2014 | 4 | 4 |
Perchè le nazionali europee faticano sempre di più?
Le eliminazioni di Inghilterra, Spagna e Italia non devono sorprendere e le cause sono di facile rintracciabilità. In primis il logorio dei calciatori che prendono parte ai rispettivi campionati nazionali. Liga, Serie A e Premier League sono da sempre tornei dispendiosi – sia fisicamente che psicologicamente – che al termine della stagione restituiscono calciatori stanchi e privi di motivazioni.
Le difficoltà di Brasile e Argentina in questi mondiali vanno anch’esse in questo senso. Tutti i loro migliori calciatori militano ormai nei top club europei e vivono esattamente le stesse problematiche dei colleghi del vecchio continente. Ecco che allora squadre come Colombia, Cile, Costa Rica, Uruguay e Messico si trovino improvvisamente a recitare la parte del leone. Pur meno dotate delle più blasonate rivali, tali compagini beneficiano di giocatori che militano per lo più in patria e che arrivano al Mondiale in una forma psicofisica decisamente migliore rispetto a quella dei calciatori europei.
E’ lecito, quindi, aspettarsi nuove sorprese nei quarti mondiali 2014. Il Brasile ha già faticato con il Cile qualificandosi solo ai rigori ed è probabile che non faccia un sol boccone della Colombia, trascinata dal fenomeno James Rodriguez. Stesso discorso per l’Olanda contrapposta ai semi sconosciuti quanto velocissimi costaricani. Il quarto più equilibrato dovrebbe essere quello tra Argentina e Belgio mentre in semifinale perderemo sicuramente una tra Francia e Germania (qui il tabellone e il calendario dei quarti).
In conclusione è difficile dire se il movimento calcistico europeo sia in declino rispetto a quello americano, di certo il calcio buisness del vecchio continente (con decine di partite durante l’anno) non contribuisce a portare squadre al top della forma nelle fasi finali dei mondiali.