Intervista esclusiva a Pasquale Gallo: "La Juve è in costruzione, assurdo incolpare Allegri. Campionato ancora aperto. Sulla Salernitana..."

La nostra redazione ha intervistato il noto agente e manager calcistico, grande tifoso di Juventus e Salernitana. Il suo parere "appuntito" dopo il derby d'Italia sul percorso stagionale dei bianconeri e sul futuro a medio termine. L'elogio a Vlahovic.

Il derby d’Italia numero 251 della storia ha rafforzato il primato in classifica dell’Inter, che appena due giornate dopo aver perso il primo posto a causa della sosta forzata per gli impegni in Supercoppa Italiana ha ricacciato indietro la Juventus. Da -1, seppur con “asterisco”, a +4 in 180 minuti, la classifica si è capovolta. E i giudizi sono stati modificati di conseguenza. Da una Juventus rivelazione in lotta per lo scudetto in Serie A si è tornati a sentire critiche, nei confronti di Max Allegri e non solo. Per avere un qualificato parere in merito la redazione di SuperNews ha raggiunto Pasquale Gallo. Il noto agente e manager calcistico non ha mai fatto mistero di avere nel cuore la Salernitana, squadra della sua città, ma anche la stessa Juventus. Ecco il suo pensiero, come sempre ben lontano dai luoghi comuni…

Gallo, che Juve ha visto a San Siro? A tratti è parso di vedere un divario troppo ampio sul piano tecnico per una sfida tra la prima e la seconda della classifica. Ritiene che la squadra avrebbe potuto fare di più o la marcia attuale in campionato si può già considerare sorprendente?

La seconda che ha detto… Mi lasci dire che l’Italia è un paese unico al mondo. In ogni discorso ci si deve sempre dividere. Sì o no, guelfi o ghibellini. Da 10 anni la tifoseria juventina non è divisa, è frantumata sul dualismo Conte-Allegri, che non ha ragione d’essere. La Juventus sta facendo già tanto in questa stagione, le cose stanno andando molto meglio rispetto alle previsioni degli addetti ai lavori. Comprare Pogba, Paredes e Di Maria è stato un errore, Elkann ha avuto un’illuminazione prendendo Giuntoli, ma in rosa ci sono giocatori che tra due anni potrebbero non esserci più e/o diventare dei top mondiali. La Juventus è in fase di ricostruzione e anzi è più avanti del previsto, ma serve pazienza. Se i tifosi continuano a litigare e a dividersi commettono un grande errore.

Ritiene quindi eccessive le critiche che sono tornate d’attualità dopo la sconfitta nello scontro diretto sia nei confronti di Allegri, accusato di eccessivo attendismo, che di Vlahovic?

Inter e Juventus oggi sono due pianeti molto lontani. La Juve è in ricostruzione, l’Inter ha davanti a sé quattro mesi molto particolari, perché può vincere tanto, ma sappiamo bene anche che la situazione societaria è in divenire. L’Inter ha meritato la vittoria, Szczesny ha compiuto diversi interventi decisivi, ma alla fine a decidere la partita è stato un episodio. Per certi versi l’Inter mi ha un po’ deluso, hanno fatto bene quei 10-15 minuti di pressing, poi dopo il vantaggio hanno gestito. Non riesco a capire chi se la prende con Allegri. A centrocampo la Juve non ha un vero riferimento, il giocatore più importante, e anche più sottovalutato, è McKennie. È chiaro a tutti che in quel reparto servono due giocatori di livello internazionale. E non parliamo delle fasce. In rosa non ci sono terzini che sanno fare tutta la fascia come fa Dimarco. Sento critiche perché la squadra si abbassa troppo… Ma se succede è perché la difesa non dà sufficienti garanzie. Poi purtroppo c’è che Chiesa e Vlahovic sono incompatibili. Dusan si trova meglio con Yildiz, ma pure lui deve crescere molto. Se cominciamo subito a esaltarci per una linguaccia o un calzettone abbassato è la fine, non bisogna commettere l’errore di trasformare in idoli giocatori che devono ancora fare molta strada. Quando sento criticare Vlahovic trasecolo: senza i suoi gol la Juve avrebbe molti punti in meno. Anzi, sa cosa le dico? Dopo Charles e Bettega, che è stato un fuoriclasse assoluto, è uno dei migliori centravanti che la Juve abbia mai avuto nel gioco aereo.

Secondo molti il campionato è virtualmente finito e l’Inter è troppo superiore alle concorrenti per perderlo. Pensa che sia presto per spegnere i sogni di rimonta dei tifosi juventini, ma anche di quelli milanisti?

Non so come si possa definire chiuso un campionato con quattro mesi d’anticipo… Due anni fa l’Inter aveva sette punti di vantaggio ad aprile e sappiamo tutti com’è finita. Ora siamo a inizio febbraio… Inter-Juve era una partita importante, ma non decisiva. I tre punti servivano paradossalmente più all’Inter. Inzaghi sapeva che se non avesse vinto sarebbe stata dura, perché devono ancora giocare contro l’Atalanta e due volte contro l’Atletico Madrid in Champions League. Poi sono i più forti e restano i favoriti, probabilmente vinceranno, ma le rimonte sono ancora possibili. Non solo da parte della Juventus.

L’ultima domanda gliela faccio sulla “sua” Salernitana. Contro il Torino si è mossa la classifica, che lascia ancora margini di speranza, ma ci sono tante incognite sui tanti nuovi acquisti arrivati a gennaio. Pensa che la rivoluzione di Sabatini porterà ad un nuovo “miracolo”?

Vedo dei parallelismi con la situazione della Juventus. Pure per la Salernitana la classifica non è affatto compromessa, ma bisogna guardare oltre e pensare a quali potrebbero essere le tre squadre da mettersi dietro. Il Cagliari lotterà fino alla fine per evitare la Serie B, Sassuolo e Udinese sono in difficoltà, ma hanno alle spalle società solide. Il valore della rosa della Salernitana non è eccelso, il giocatore che faceva girare la squadra era Coulibaly, ma è andato in Coppa d’Africa. Boateng può essere utile, ma non gioca da tanto tempo. Più che a un singolo risultato bisogna andare alla ricerca della continuità. Comunque mi permetto di dire che anche un’eventuale retrocessione per la Salernitana non sarebbe una tragedia. Con una buona progettualità si può pensare di tornare subito in Serie A. Tanti club in passato hanno fatto l’”ascensore”, non è la fine del mondo. I latini dicevano ‘Est modus in rebus’, ma evidentemente il concetto non è più di questo mondo.