Intervista esclusiva a Xavier Jacobelli: "I meriti di De Rossi non cancellano il lavoro di Mourinho alla Roma. Champions? Occhio al nuovo Napoli"

La nostra redazione ha intervistato il popolare giornalista sportivo per fare il punto sul campionato di Serie A e sull'andamento delle squadre italiane nelle coppe europee. Dalla corsa alla prossima Champions al sogno di portare tre rappresentanti ai quarti di Europa League.

Ultime fatiche prima della sosta pre-pasquale per le squadre di Serie A, che nel penultimo weekend di marzo osserveranno una salutare sosta, di fatto la prima dallo scorso novembre. Per fare un “check up” al torneo la redazione di SuperNews ha raggiunto Xavier Jacobelli. Con l’Inter ormai avviata verso lo scudetto, nella chiacchierata con il noto e apprezzato giornalista abbiamo fatto il punto sugli altri fronti aperti. Dalla lotta per entrare nella prossima Champions League a quella per la salvezza, senza dimenticare di soffermarsi sulle prospettive delle sei squadre italiane ancora in corsa nelle coppe europee.

Direttore Jacobelli, che cosa sta succedendo al Milan? Contro Slavia ed Empoli sono arrivati i risultati, ma le prestazione non sono state esaltanti. La squadra è seconda, ma quale ritiene possa essere la causa principale di questo 'male oscuro''? C’è un problema di condizione atletica o la squadra risente del clima di sfiducia e dell’incertezza sul futuro di Pioli che sarebbe legato al cammino in Europa?

Io credo che contro lo Slavia Praga il Milan sia stato vittima solo di un errore di sottovalutazione, all’inizio della partita e in particolare dopo l’inferiorità numerica. Quella ceca ha dimostrato di essere una squadra molto organizzata, inoltre in Europa si sa che non ci sono partite facili, come abbiamo visto dalla fatica che ha fatto la Fiorentina in Conference League. Senza il guizzo di Leao per il quarto gol il risultato sarebbe stato deludente e le prospettive per il ritorno non rosee. Comunque all’Eden Arena per superare il turno servirà il miglior Milan, al massimo della concentrazione.

Tutt’altro clima si respira in casa Roma, che a Firenze ha superato un altro test. Sembra che De Rossi abbia sbloccato la squadra anche sul piano mentale proponendo un calcio più “leggero” ed offensivo. Ritiene ci possa essere il rischio di dover scegliere tra Europa League e corsa al 4° posto, come di fatto è successo con Mourinho nelle ultime due stagioni?

La Roma ha l’obbligo di correre su entrambi i fronti. In poco meno di due mesi De Rossi è stato letteralmente capace di rigenerare la squadra. Sarebbe però ingeneroso dimenticare i meriti di Mourinho, che ha raggiunto due finali europee vincendone una e perdendo l’altra nel modo in cui tutti ricordiamo. De Rossi ha restituito alla squadra il piacere di giocare a calcio. Merito della propria grande personalità e dell’aura che lo circonda, quella di un campione del mondo e di uno dei centrocampisti più forti della propria generazione. Il suo calcio offensivo sta aiutando la squadra a esprimersi meglio e anche i singoli ne traggono giovamento. Dybala si è rilanciato e sta avendo continuità anche sul piano della condizione, così come Lukaku. Non dobbiamo però dimenticare neppure l’apporto del pubblico. Cinquanta sold in tre anni vuol dire che tre milioni di spettatori hanno riempito l’Olimpico: sono numeri che parlano da soli.

Nelle coppe il calcio italiano continua ad andare bene. Secondo lei in Europa League può ripetersi quanto accaduto un anno fa in Champions con tre squadre ai quarti di finale? Con Milan e Roma ben avviate, come vede l’Atalanta contro lo Sporting dopo il pareggio di Lisbona?

L’Atalanta ha ottime chances di qualificarsi, a Lisbona ha dato una bella risposta. Lo Sporting è un’ottima squadra che si sta giocando la vittoria del campionato con il Benfica. L’Atalanta arrivava a questa partita dopo un momento non positivo, eppure la prestazione è stata molto buona,ì. Gasperini ha cambiato 6/11, ma nonostante il gol a freddo si è rivista l’Atalanta che conosciamo, capace di trovare il pareggio, colpire tre pali e vedersi annullare un gol a Touré per un fuorigioco di centimetri. Si ripartirà dalla parità assoluta, ma abbiamo buone chances di presentare tre squadre ai quarti.

Jacobelli, che idea si sta facendo della corsa alla prossima Champions League? L’Italia potrebbe presentare al via cinque squadre, ma più di una big rischia di restare fuori. Lazio e Napoli possono ancora sperare di rientrare?

Ritengo che la volata per i posti nella prossima Champions League, sperando che l’Italia possa iscrivere cinque squadre, si deciderà solo all’ultima giornata. L’Inter sta facendo corsa a sé dall’alto di numeri schiaccianti, ma dietro c’è molto equilibrio. Anche il Napoli può sperare di farcela. Mi piace molto lo stile di Calzona, che sta cogliendo al volo l’opportunità che De Laurentiis gli ha dato. Il suo merito è stato quello di cercare subito di “rispallettizzare” la squadra e nessuno l’avrebbe potuto fare meglio di lui che è stato il secondo dell’attuale ct della nazionale e anche di Sarri. Il processo comunque è ancora lungo, perché non è facile rivedere quel calcio scintillante. Tuttavia nonostante il pareggio contro il Torino risultati e prestazioni per il momento parlano per lui.

Chi quest’anno in Europa non c’era è la Juventus, che non è però riuscita a sfruttare questo vantaggio per la corsa allo scudetto. Secondo lei cosa è successo ai bianconeri da febbraio in avanti e qualora il momento difficile si prolungasse la squadra di Allegri potrebbe addirittura rischiare di non finire tra le prime quattro?

La Juventus ha un buon vantaggio sulle inseguitrici, ma deve stare attenta perché sta vivendo un momento difficile. Le cause sono molteplici. Gli infortuni si susseguono e la rosa è piuttosto ristretta, ma la squadra deve ritrovarsi sul piano del gioco e anche dal punto di vista psicologico. Per chiudere bene la stagione la squadra di Allegri si dovrà rimettere in carreggiata al più presto e tornare quella che abbiamo visto fino alla partita contro l’Empoli.

Direttore Jacobelli, ringraziandola per il tempo che ci ha concesso chiudiamo con una battuta sulla bagarre per la salvezza. Tra le squadre in lizza ci sono anche Sassuolo e Udinese che erano state costruite per altri obiettivi. Pensa che possano pagare questa disabitudine rispetto a formazioni come Verona, Empoli o Lecce che sapevano di dover lottare fino alla fine?

La situazione sul fondo della classifica è magmatica. A parte la Salernitana, la cui posizione è molto difficile, dal Sassuolo fino all'Empoli sono tutte in ballo. Penso che anche in questo caso tutto si deciderà all’ultima giornata. Le squadre e gli allenatori che sono abituati a lottare per salvarsi potrebbero avere un piccolo vantaggio. Penso a Nicola ad Empoli, ma pure a Ranieri che a Cagliari ha squadra e ambiente dalla propria parte. Lo si capisce dalla reazione avuta dal gruppo dopo che il tecnico aveva presentato le dimissioni. Stupiscono la crisi del Sassuolo che sta vivendo il suo peggior momento da quando è arrivato in A e il crollo del Frosinone. Comunque nulla è compromesso.