Intervista esclusiva a Francesco Repice: "Non so se l'Inter vincerà ancora. Allegri sta facendo un miracolo, Mou come Falcao per la Roma. Su Pioli e De Rossi..."

La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva il grande radiocronista di Radio Rai Francesco Repice, per parlare del trionfo dell'Inter in campionato e degli altri temi della nostra Serie A: ecco cosa ha detto ai nostri microfoni.

francesco repice

La nostra redazione ha avuto l'opportunità di intervistare in esclusiva il celebre giornalista e radiocronista Francesco Repice. Tanti i temi sul tavolo: lo Scudetto dell'Inter, il crollo di Pioli e del suo Milan, la Juve di Allegri e la Roma di De Rossi. Ecco cosa ha detto ai nostri microfoni.

L'Inter ha vinto il campionato in faccia al Milan in un derby teso. Questa Inter é destinata a vincere a lungo in Italia?

Non lo so sinceramente, due anni fa si facevano gli stessi discorsi con il Milan: poi arrivò il Napoli a sparigliare le carte in tavola, e così è successo anche quest'anno con l'Inter. Io poi non so se l'anno prossimo, con gli introiti della Champions League, squadre come la Juve, la Roma, o addirittura il Bologna e l'Atalanta, possano rinforzarsi abbastanza da poter provare a vincere lo Scudetto. Non so fare queste previsioni: l'Inter ha un bell'impianto, anche se alcuni giocatori sono un po' avanti con l'età. Marotta saprà sicuramente come rinforzare e migliorare la rosa, e chi meglio di lui può farlo, per restare la squadra da battere anche l'anno prossimo.

Chi è l’uomo chiave della vittoria nerazzurra in questa stagione?

Io non credo che ci siano uomini chiave o deus ex machina: il calcio è semplice, è un lavoro di gruppo, specie se si parla di una squadra che ambisce a vincere. Non credo che conti il lavoro di un solo uomo. La mia indicazione però resta sempre la stessa: sono i calciatori quelli che contano. Sono loro che scendono in campo, che portano avanti la baracca, che calciano il pallone, che spostano le cifre in sede di calciomercato, che mettano in pratica i progetti nella testa dell'allenatore.

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Quante responsabilità ha Pioli, che probabilmente lascerà il Milan a fine stagione, per aver perso sei derby di fila e non aver mai trovato il modo di fermare l’Inter?

Io però faccio sempre riferimento alle parole del grande Giannis Antetokoumpo, campione di NBA: l'anno scorso, su precisa domanda di un giornalista in merito al fallimento nello sport, spiegò che Michael Jordan vinse solo sei titoli nella sua carriera, ma non è che allora si potesse considerare il resto della sua carriera un fallimento. Nello sport non esiste il fallimento, esiste solo la voglia di migliorarsi. Pioli ha vinto uno Scudetto, ha portato il Milan in Champions League sempre in questi anni, l'anno scorso ha raggiunto la semifinale in CL. Io faccio fatica a trovare delle note negative nel lavoro di Pioli, a prescindere dai derby vinti o persi. Non è che Pioli non riesce a fermare l'Inter, è che l'Inter da sei derby a questa parte è nettamente più forte di tutti.

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Capitolo Juve, Allegri merita di restare o deve andare via?

So che vado controcorrente, ma per me Allegri ha compiuto un autentico miracolo a tenere la Juve lì dov'è, sia l'anno scorso che quest'anno. So che queste parole risultano stonate per gli esteti del pallone, ma per quello che è la Juve a livello di organico, essere terzi e per gran parte della stagione anche secondi è davvero un autentico miracolo, per me.

Dopo tre mesi, si può dire che l’addio a Mou con annesso arrivo di De Rossi sia stata una grande scelta dei Friedkin?

Mi sembra evidente che sia stata una scelta giusta. C'è però un errore di fondo: non si possono mettere a confronto i due allenatori. Il problema è pensare che Mourinho abbia fatto male a Roma, il problema è che pensare che due finali europee di fila non siano state un marchio di fabbrica mourinhano: Mou è stato per la Roma come Falcao, ha cambiato la testa, la mentalità. Prima questo non c'era, si viveva nella comfort zone di una buona posizione di classifica senza infamia e senza lode: il portoghese invece ha portato un'altra testa, ha detto "noi siamo qui, e siamo qui per vincere". De Rossi invece è un predestinato, è una persona di intelligenza rara, di una preparazione culturale rara, porterà la Roma in alto. Ma non sottovalutate il lavoro di Mou.

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O la sconfitta col Bologna rischia di compromettere la Champions?

In tre mesi di lavoro è più che normale un passo falso. La Roma gioca tre volte a settimana, il Bologna una volta a settimana: i giallorossi hanno giocato comunque molto bene, il Bologna ancora meglio perché ha massimizzato il risultato sfruttando le occasioni che ha avuto. La Roma ha avuto cinque palle gol nitide, ma questo è il calcio: lo ha spiegato anche De Rossi. Insomma, non credo che sarà una sconfitta a macchiare il percorso di DDR e della Roma.

Gasperini ha detto che gli allenatori vincenti non sono solo quelli che vincono trofei: lei è d’accordo? Thiago Motta che porta il Bologna in CL è comunque un vincente anche senza vincere fisicamente nulla?

Thiago Motta è assolutamente un vincente, anche perché la qualificazione in Champions League sostanzialmente vale come un trofeo visto anche l'aspetto economico. Non attribuire l'aggettivo "vincente" a uno che porta il Bologna in Champions è impossibile. Così come è impossibile dire che il Gasp non abbia ragione: ha portato l'Atalanta, non la Juve, il Milan o l'Inter, a ottenere risultati storici. Prima di Gasperini questa era una squadra che faceva la spola tra Serie A e Serie B, con una tifoseria appassionata e una città che spingeva alle spalle. Adesso è addirittura uno dei club più ammirati in Europa: se non è un trofeo questo...