Intervista esclusiva a Giancarlo Padovan: "Conte può rilanciare il Napoli. Fonseca scelta incomprensibile. Motta-Juve? Dubbi sulle prime mosse"

L'attesa per l'inizio del mercato, oltre che per l'avvio dell'avventura dell'Italia a Euro 2024, è terminata. La nostra redazione ha interrogato il popolare giornalista sportivo per saperne di più sulle possibilità degli Azzurri in Germania e per fare il punto sulle big della Serie A

Si è alzato il sipario sulla super estate del calcio mondiale. Per gli appassionati non ci sarà un attimo di respiro, con eventi in successione che condurranno di fatto alla ripartenza dei campionati nazionali. Si parte con Euro 2024 e la Copa America, fino a metà luglio, e poi spazio ai Giochi di Parigi. Il tutto senza dimenticare che, in parallelo con le due competizioni per nazionali, a prendersi la scena sarà il mercato. La nostra redazione ha raggiunto Giancarlo Padovan per avere un quadro autorevole e competente sulle reali chances dell’Italia di Luciano Spalletti in Germania e sui venti di novità che si respirano nelle big della Serie A.

Direttore Padovan, oltre che alla sua esperienza mi affido anche alle sue conoscenze tattiche per avere un parere sul cammino che potrà fare l’Italia a Euro 2024. Contro l'Albania gli Azzurri hanno convinto solo nel primo tempo, reagendo subito allo svantaggio, prima di calare vistosamente. Che idea si è fatto del “laboratorio” di Spalletti e in particolare della decisione di puntare sulla difesa a tre, sperimentata solo a partire da marzo?

Vedo questa svolta tattica come un azzardo. Pensare che un allenatore si possa adattare alle caratteristiche dei giocatori che ha adottando un modulo che la squadra conosce ci sta, ma in nazionale può essere un rischio. In particolare in questo caso, perché Spalletti non è passato ad un “classico” 3-5-2, bensì a un 3-4-1-2 o 2-1. Cambia tanto, perché un conto è avere una difesa a tre che poi è a cinque con due esterni che sanno fare i terzini, un altro schierare ali sulla fasce o comunque avere una linea “asimmetrica”. Per giocare così serve almeno un elemento, quasi sempre il centrale, che abbia qualità in costruzione. Bonucci non c’è più. Di precisione nella costruzione dal basso, che se fatta bene può essere molto utile, finora ne ho vista poca.

In sede di convocazioni ha fatto discutere la chiamata di Fagioli, più sul piano “etico” che su quello tecnico. Lei cosa ne pensa e ritiene che in assenza di Barella, forse l'unico vero insostituibile di questa rosa, il piano B possa davvero essere quello con il doppio play?

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Ritengo la convocazione di Fagioli una scelta corretta. Ha pagato le sue colpe con una squalifica di un anno, quindi non condivido i discorsi “etici” sulla sua chiamata. Se è stata una scelta tecnica è stata giusta. Il ct ha una grande considerazione di Fagioli, pensa che possa diventare un campione. Su questo non ho certezze, ma credo che siamo di fronte a un potenziale ottimo giocatore. Arrivo a dire che se Allegri lo avesse avuto nell’ultima stagione non avrebbe vinto lo scudetto, ma sarebbe potuto arrivare secondo. Nel ruolo peraltro in nazionale abbiamo solo Jorginho, che mi sembra un giocatore con il meglio alle spalle. Dopo quei famosi rigori sbagliati in nazionale non l’ho più visto ad alti livelli. Certo, la convivenza dei due play va verificata, ma alla lunga Fagioli può anche togliere il posto a Jorginho. Nell'amichevole contro la Bosnia lo juventino ha fatto poche cose, ma bene.

Parere comune è che per capire fin dove potrà arrivare l’Italia bisogna aspettare di capire come si classificherà nel girone per vedere gli incroci del tabellone. Ma confermarsi sarà difficile. E c'è anche l'equivoco tattico legato a Chiesa, come nella Juventus...

Della difesa abbiamo detto, ma in quest'Italia vedo difficoltà in tutti i reparti, attacco compreso. Dicono tutti che Scamacca sia in formissima, ma non l’ha messa dentro neppure in amichevole. E in un Retegui formato Schillaci a Italia ’90 credo poco… Ha ragione Mourinho quando dice che questo gruppo non ha valori assoluti. Sicuramente anche Chiesa è uno dei punti interrogativi, soprattutto se venisse schierato come seconda punta. La Nazionale di Mancini era superiore a questa, pur non essendo fortissima. Almeno però "ci credeva". Quella di Spalletti non mi dà questa impressione. Mi spiace per il ct perché è un grande allenatore ed è stato costretto ad assemblare la squadra in fretta proprio per colpa di Mancini, ma non sono ottimista. Passare il girone sarebbe già un buon risultato…

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Passando alla Serie A e al mercato, il nome di Chiesa è caldo anche in casa Juventus. Motta lo vede come un esterno poco adatto al proprio calcio. Pensa che l’eventuale sacrificio di Federico possa essere funzionale al nuovo ciclo bianconero? O avrebbe più senso pensare di mettere sul mercato Vlahovic, poco adatto sulla carta alla filosofia di Motta?

In tutta sincerità le prime mosse della Juve di Thiago Motta mi lasciano molto perplesso, proprio a cominciare dal possibile sacrificio di Chiesa. Stiamo parlando di un giocatore discontinuo, che va a strappi e fragile sul piano fisico, ma anche dell’unico, nella Juve e nell’Italia, che sa essere pericoloso nell’uno contro uno. Se dovessi scegliere chi cedere tra Chiesa e Vlahovic non avrei dubbi e sacrificherei il serbo, considerando anche il fatto che con Motta i centravanti classici non hanno mai reso più di tanto… A parte che non so dove possa andare Chiesa. Sento parlare della Roma, ma mi sembra un’operazione impossibile sul piano economico. Forse l’estero… Anche cambiare Szczesny con Di Gregorio è un’operazione che non mi convince. È vero che nel calcio moderno il portiere deve sapere anche usare i piedi, ma a parte il fatto che Di Gregorio ha fatto anche alcuni svarioni proprio in costruzione, è importante dire che un portiere deve anche eccellere con le mani. E in questo fondamentale non credo ce ne siano molti migliori di Szczesny…

In casa Milan invece regna la perplessità. I tifosi non sono entusiasti di Fonseca, nessuno parla in società e non c’è chiarezza sul ruolo di Ibrahimovic. Sul mercato il primo rinforzo può essere Zirkzee. Un centravanti “associativo” può essere l’erede di Giroud?

Credo che l’acquisto di Zirkzee sarebbe molto utile al Milan sul piano tattico. I suoi movimenti incontro e dentro il campo potrebbero favorire i tagli di Leao dalla sinistra al centro e permettere al portoghese di sfruttare quelle praterie che ama. Bisogna però capire se il Milan accetterà di pagare i 15 milioni di commissione che chiede l’agente. Si rifiutarono per Thuram e non è detto che adesso lo facciano, la società ha questo principio. Quanto all'allenatore, una scelta più infelice non poteva esserci. Sento dire che a Roma Fonseca ha fatto bene, invece ha fallito arrivando quinto e settimo senza raggiungere finali e senza convincere sul piano del gioco. Ha pure fatto sei cambi in una partita… Anche in Francia è andato male, non riuscendo neppure a qualificarsi per la Champions, obiettivo invece centrato dal tanto vituperato Tudor, che alla Lazio ha avuto il coraggio di dimettersi una volta capito che il club non l’avrebbe accontentato sul mercato. Davvero fatico a spiegarmi la decisione del Milan di puntare su Fonseca. Se è stata la prima mossa di Ibrahimovic è la conferma che non ci si inventa dirigenti da un giorno all’altro neppure se si è stati grandi giocatori.

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Per concludere, il Napoli. De Laurentiis sembra voler fare di Conte il top player del nuovo ciclo. L’entusiasmo è tornato tra i tifosi e in tanti pensano alla Juventus del 2012 che, senza coppe e con una rosa ottima, ma non eccellente, riuscì subito a vincere. La storia può ripetersi?

Come analogia è molto significativa... Conte ad una squadra senza coppe può garantire 20 punti in più. A patto ovviamente che abbia aggiornato il proprio gioco e che non si innamori dei calciatori, come potrebbe succedere con Lukaku. Ho sentito Buffon dire che con Conte se si va male si arriva in Champions e concordo. A Conte piace la rosa del Napoli, inoltre è un allenatore che sa accontentarsi di buone squadre, proprio come era la sua prima Juve. E questo Napoli lo è, eccetto che in difesa dove immagino che Manna, che è un direttore in gamba, farà ritocchi importanti. Non giocare in Europa costerà tanto sul piano economico, ma può permettere al Napoli di lottare per lo scudetto. Se ad oggi non vedo una Juventus da prime quattro, perché a Motta sarà concesso un periodo di due o tre anni per vincere, immagino che il Napoli possa essere la prima antagonista dell’Inter, che potrebbe farla ancora da padrona. Del resto lo abbiamo visto proprio con la Juve lo scorso anno. Senza coppe è riuscita a stare agganciata all’Inter fino a gennaio, prima di perdersi dopo lo scontro diretto. E questo Napoli è superiore già adesso a quella Juve…