Mimmo Morena a SN: "Il mio Napoli è nei libri di storia. A Eurobasket l'Italia può arrivare lontano"

mimmo morenaSuperNews ha avuto il piacere di intervistare Mimmo Morena. Un nome sicuramente noto a tutti gli appassionati della palla a spicchi. Non a caso il cestista originario di Teggiano è rimasto nel cuore di tutti i tifosi. Da Nord a Sud, Mimmo Morena ha lasciato un ricordo indelebile in ogni squadra nella quale ha militato. Una carriera fatta di sacrificio e sudore, ripagata dai risultati in campo e dalla splendida Coppa Italia vinta nel 2006 da capitano del Napoli Basket.

Benvenuto Mimmo Morena. Dopo una vita al servizio della palla a spicchi hai annunciato da poco il tuo addio al basket. Come hai maturato questa scelta.
Si, in passato un primo ritiro c’è già stato e poi c'è stato il ripensamento. Adesso credo che sia davvero arrivato il momento di chiudere un bellissimo capitolo della mia vita.

Qual è il tuo attuale rapporto con il basket napoletano?
Viscerale.

La GeVi Napoli sembra apparentemente lontana dalla tua squadra partenopea che nel 2006 alzò la Coppa Italia. Cosa potrebbe fare la società per migliorare il roster?
La GeVi è una società nata da poco, solida sia dal punto di vista strutturale che tecnico. Può tranquillamente eguagliare se non addirittura superare quello che noi siamo riusciti a fare nel 2006. Ci vorrà tempo, speriamo non moltissimo, però è sicuramente una società che ha bene in mente quel che vuole fare. Vi è una programmazione a lungo termine e questa è la cosa più importante.

Dalla Maca-morena alla Coppa Italia, una carriera con tanti trionfi ed elogi. Qual è il tuo ricordo più bello?
Sicuramente sognavo di vincere un trofeo con la mia città, esserci riuscito con i gradi di capitano è in assoluto il ricordo più bello della mia carriera. Siamo nei libri di storia. È una cosa che rimane lì e nessuno ci può togliere. Ricordi indelebili. Credo di aver dato tanto a questo sport ma ho anche ricevuto tanto in cambio.

Hai un rimpianto?
Assolutamente no.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
L’addio rappresenta anche la mia chiusura con il mondo del basket. Io credo sempre che le cose belle hanno un inizio e una fine. L'ultima partita la giocherò a Napoli, dove tutto ha avuto inizio. Devo per questo ringraziare l’organizzazione di All-Star Game di Alessandro Nava che mi ha dato questa opportunità. Sarà sicuramente un momento molto toccante ed emozionante.
Il progetto futuro è quello di godersi i figli. Attualmente lavoro nel settore del turismo in Puglia, dove mia moglie fa la wedding planner. Vivo a Ostuni e qui abbiamo trovato una bellissima accoglienza. Continuerò a seguire la pallacanestro, visto che c’è mio figlio più piccolo che sta provando ad affermarsi in questa disciplina. L'altro mio figlio studia ingegneria a Napoli e ogni volta che posso torno nel capoluogo campano.

In questi giorni sono di scena gli Europei di Basket. Dove può arrivare l'Italia di Pozzecco?
Non è un torneo semplice, ci sono tante squadre molto ben attrezzate ma la nazionale per me può arrivare lontano. Molto dipende dalla convinzione che devono continuare ad avere perché è un roster competitivo. Io spero tanto che vada avanti anche perché ho un affetto particolare per Pozzecco, avendoci giocato due anni insieme a Varese. È un ragazzo d’oro e in gamba, sicuramente darà gli stimoli giusti al gruppo per fare bene.

Secondo te chi è la favorita di Eurobasket2022?
La strafavorita è la Grecia però la Francia non scherza. Ho visto bene anche la Germania e la Slovenia che sta iniziando a scaldare i motori.