In esclusiva ai microfoni di SuperNews è intervenuto il noto giornalista sportivo, volto di DAZN, Tommaso Turci. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni.
Solo la matematica separa il Napoli dalla vittoria dello scudetto. Ti saresti mai aspettato una stagione del genere da parte degli azzurri? Cosa ne pensi dell’incrocio con il Milan in Champions?
“A inizio stagione, con i tanti cambi che ci sono stati in casa Napoli, con la partenza dello “zoccolo duro” rappresentato dai vari Insigne, Koulibaly e Mertens, non mi sarei mai aspettato questo tipo di gioco, di amalgama e di fluidità da parte degli azzurri. Le aspettative sono cambiate quando è diventata palese la qualità degli acquisti fatti in estate. Ognuno di loro, infatti, ha portato un valore aggiunto. Alcuni azzurri hanno anche “overperformato”, si pensi a Simeone che è stato decisivo in diverse occasioni. Personalmente, da bordo campo, non ho mai visto una squadra bella, divertente ed equilibrata come lo è il Napoli. Sono uno spettacolo in tutto e per tutto. Champions? Gli azzurri devono provare ad arrivare fino in fondo. Il Napoli è la squadra con maggior talento e maggiore potenziale in Europa, un club temibile per tutti. Quella contro il Milan non è una partita agevole: i rossoneri hanno la storia e la tradizione europea dalla loro parte”.
Il Milan è incappato nell’ennesimo passo falso contro l’Udinese. Ti aspettavi un campionato diverso da parte dei campioni in carica?
“Il Milan ha compiuto uno switch mentale a gennaio, quando ha capito che non avrebbe più vinto il campionato e di conseguenza l’obiettivo principale è diventato la qualificazione alla prossima Champions. A inizio anno l’idea dei rossoneri era quella di riconfermarsi, ridimensionare le aspirazioni ha portato a ripercussioni negative dal punto di vista psicologico, soprattutto nei riguardi dei calciatori più rappresentativi. Inoltre, i reduci dal Mondiale sono tornati scarichi ed hanno reso poco: su tutti Theo Hernandez. Tuttavia, bisogna aspettare a fare dei bilanci perché il Milan è comunque ancora in cammino nell’Europa che conta”.
De Ketelaere è arrivato con l’etichetta del grande talento, ma non ha mai brillato: quali sono i motivi a tuo parere?
“Per i giocatori che arrivano dall’estero ci vuole sempre un po’ di pazienza. Si parla prima di tutto di uomini e ragazzi, poi di professionisti. Non è detto che si debba essere immediatamente performanti all’arrivo in Serie A, ci vuole un minimo di ambientamento. De Ketelaere ha ricevuto tantissime pressioni, fin dalla prima partita, e ci è sempre stata enorme aspettativa su di lui. Anche altri calciatori ci hanno messo del tempo per emergere nel Milan: penso a Tonali, Leao e Kalulu. Il suo percorso che è cominciato sicuramente male non è detto che finisca male”.
L’Inter è uscita sconfitta dal derby d’Italia contro la Juventus, è un risultato che ti ha sorpreso? Ti aspettavi di più dal ritorno di Lukaku a Milano?
“La Juventus dopo il Napoli è la squadra più forte del campionato, l’ha dimostrato con i punti conquistati sul campo: la sconfitta dell’Inter, quindi, ci può stare. Però, è anche vero che i nerazzurri quest’anno hanno perso troppe partite in campionato: ben nove, e suonano come sconfitte anche i pareggi con Monza e Sampdoria. A mio parere, si tratta di passi falsi soprattutto dal punto di vista mentale. Contro le big in Champions l’Inter ha sempre fatto bene, è una squadra che ha bisogno di motivazioni importanti per tenere alta l’asticella della concentrazione. Lukaku? Mi aspettavo sicuramente che facesse meglio. Vive tanto di fisicità e quando sta bene fa la differenza, gli è mancata un’adeguata preparazione e la giusta continuità. La continua staffetta con Dzeko non gli ha giovato, doveva essere considerato un titolare inamovibile, come con Conte”.
A tuo parere Simone Inzaghi siederà sulla panchina dell’Inter anche nella prossima stagione?
“C’è ancora un percorso aperto in Champions, oltre che in Coppa Italia, è presto quindi per dirlo. Di certo ci si aspettava un campionato diverso. La società non è pienamente soddisfatta del lavoro fatto da Inzaghi. L’Inter aveva tutti i mezzi e le qualità per stare attaccata al Napoli, ma non è andata così…”.
La Juventus ha le qualità per vincere l’Europa League? La qualificazione alla prossima Champions dei bianconeri può passare anche attraverso il quarto posto in classifica?
“La Juve deve provare assolutamente a vincere l’Europa League. Innanzitutto perché sono anni che i bianconeri non vincono in ambito europeo, in secondo luogo perché può essere la chiave per giocare la prossima Champions League. La Juve è la squadra più forte e completa tra quelle presenti in Europa League, anche più forte del Manchester United, non ci sono dubbi. Il percorso non è semplice, ma credo sia l’obiettivo principale della società e di Max Allegri. A mio parere, i bianconeri potrebbero qualificarsi alla Champions, nonostante il -15, anche centrando il quarto posto in classifica. Le squadre davanti non vanno spedite come la Juve, i bianconeri hanno qualcosa in più”.
Mourinho può arrivare ancora una volta fino in fondo ad una competizione europea ma, anche alla luce della sconfitta nel derby, i giallorossi stentano in campionato. Qual è il tuo parere sulla stagione della Roma?
“La stagione della Roma la valuto comunque positiva. L’impressione è che questa squadra sia un po’ spremuta nn tanto dal punto di vista fisico, quanto sotto l’aspetto mentale. Come l’anno scorso i giallorossi sono impegnati su più fronti e fanno fatica a reggere più di una partita a settimana. Pellegrini e Dybala ad esempio non riescono mai ad essere al top della condizione. In Europa la Roma può arrivare fino in fondo, Mourinho ci punta. La finale potrebbe essere Juventus-Roma, sarebbe una fortuna per il calcio italiano. Una vetrina fondamentale per la crescita del nostro campionato”.
Cosa ne pensi della convocazione in Nazionale da parte di Roberto Mancini di Retegui?
“Mi fido ciecamente di Mancini, le scelte che fa sono dettate sempre da grande conoscenza e professionalità. In un periodo in cui c’è penuria di attaccanti, il Ct deve affidarsi gioco forza alle possibilità che ci sono in giro. C’è sicuramente tanta curiosità attorno a Retegui. Le qualità ci sono, ma da qua a dire che può essere un calciatore dal futuro stabile in Nazionale ce ne passa”.