Intervista esclusiva a Davide Lanzafame: "Juve, nessuna crisi: Motta sa come risolvere i problemi. Per lo Scudetto dico Inter, ma l'Atalanta..."

Davide Lanzafame ha giocato in Serie A con le maglie di Juventus, Palermo, Brescia, Catania e Parma, oltre a diverse altre squadre in Serie B: inoltre ha vinto due campionati in Ungheria con Honved e Ferencvaros, diventando un idolo in terra magiara. La redazione di SuperNews ha avuto il piacere di intervistarlo per parlare del momento della Juventus, ma non solo.

SuperNews ha avuto il piacere di contattare in esclusiva l'ex calciatore Davide Lanzafame, prodotto del settore giovanile della Juventus e con un lungo passato tra Serie A e B con le maglie di Palermo, Bari, Brescia, Parma, Catania, Novara, Perugia e Vicenza. Con lui abbiamo parlato del momento della Juventus, che attraversa un momento di difficoltà con Thiago Motta, ma anche di altri temi legati alla Serie A: ecco cosa ci ha detto.

Possiamo parlare di una prima piccola crisi per la Juve di Thiago Motta?

“Crisi” è una parola, secondo me, un po’ eccessiva, soprattutto per il semplice fatto che ha una rosa veramente limitata dal punto di vista degli infortuni. Purtroppo, nel calcio moderno ci sono tantissime gare e quindi la rotazione diventa necessaria per un risparmio di forze. Purtroppo lui non lo sta facendo per una questione di necessità ed è chiaro che un pochino dal punto di vista della brillantezza ci vai a perdere. Però nonostante tutto, ad esempio contro il Lecce, ho visto un primo tempo ben giocato, la Juve è stata sfortunata a non sbloccarla subito: c'è anche da fare i complimenti al Lecce, che ha fatto una partita importante, non mollando mai, e poi alla fine è stata premiata dal gol di Rebic.

Al di là di questo problema infortuni, la Juve quest'anno segna abbastanza poco. Volevo chiederti: se fossi Thiago Motta, come cercheresti di risolvere questo problema di sterilità offensiva della squadra?

Non è semplice. Sicuramente Thiago Motta è un allenatore giovane ma allo stesso tempo con grande esperienza e che riuscirà a capire chi possa sostituire Vlahovic. È chiaro che non c'è una prima punta di ruolo che possa sostituire il serbo con l'infortunio di Milik; quindi, l'ha fatto più volte Weah e, se non erro, anche Mckennie una volta ha giocato in quel ruolo lì. C’è bisogno di trovare la giusta soluzione anche se non è semplice: potrebbe essere, secondo me, una soluzione anche Yildiz, che nonostante sia un giocatore di fascia è più attaccante di Weah e di altri. Però questa è una mia sensazione, una mia umile opinione da osservatore.

Invece, secondo te, c'è in questo momento un “problema Koopmeiners” nella Juve?

Normalmente i giocatori che vanno via dall’Atalanta nel primo periodo non riescono a esprimersi come si esprimono con Gasperini perché, quando entri nel sistema del Gasp, c'è un gioco ben specifico, un equilibrio di squadra ben preciso, e quindi quando devi adattarti a un altro sistema vai un pochino a faticare nel ripetere le prestazioni di Bergamo. Allo stesso tempo è stato anche un po’ penalizzato dall'infortunio alle costole che lo ha rallentato dal punto di vista fisico, però è un giocatore completo, ormai di livello internazionale, e sono sicuro che dimostrerà il suo valore.

Per quanto riguarda invece un'altra tua ex squadra, ovvero il Parma, volevo chiederti cosa pensi del momento che stanno vivendo. Ti piace il fatto che Pecchia fa giocare così tanti giovani?

Il Parma è una società che sta lavorando bene con la nuova proprietà. Il primo anno è retrocesso, però ha costruito bene negli anni successivi. Pecchia è un allenatore che mi piace tantissimo: è molto propositivo, ha una bella idea di gioco e sicuramente il Parma sta facendo molto bene. Fanno molto bene a puntare sui giovani, e devo dire che ha ragazzi molto interessanti: vedi Man, ma non solo. Ci sono Bonny, Bernabé, lo stesso Delprato. Questa strategia mi piace molto, e in più il Parma gioca a viso aperto tutte le partite, anche se ha avuto un calo: ma è qualcosa di scontato, perché la Serie A è un campionato molto complicato, e penso che l’obiettivo del Parma sia la salvezza e adesso è in linea con le aspettative.

Secondo te l'Atalanta può vincere lo Scudetto? O, addirittura, deve proprio puntare a vincerlo?

L'Atalanta non si può considerare più una sorpresa. Ormai è da anni che entra stabilmente nelle competizioni europee. Ha alzato l'asticella nonostante comunque perda sempre due o tre pezzi importanti all'anno, e non dimentichiamo che quest'anno non ha avuto a disposizione Scalvini che, a mio avviso, è insieme a Bastoni il difensore italiano più forte e quindi è stata molto penalizzata. Detto questo, è chiaro che ci sono ci sono squadre che hanno investito tanto come la Juventus, come l'Inter, lo stesso Napoli con Conte che ha aggiunto carisma e mentalità, e non è facile star dietro a quelle corazzate. Però l'Atalanta di oggi, che non è più l'Atalanta di due o tre anni fa, ha più consapevolezza e può sicuramente mirare a sognare.

Visto che hai citato queste ultime squadre vorremmo chiederti se vuoi tentare di fare un pronostico: chi vince lo Scudetto, chi va in Champions e chi invece rimane fuori?

Se devo fare una previsione sullo Scudetto dico Inter perché, secondo me, la rosa è la più completa, con più ricambi, e sulle 38 partite farà uscire fuori il proprio valore. Per quanto riguarda la lotta Champions, quindi, ci sarebbero altre tre o quattro in base al ranking UEFA: io vedo dentro sicuramente l'Atalanta, così come il Napoli, e mi piace moltissimo la Lazio. E ovviamente la Juventus, che alla fine andrà in Champions League.