Intervista esclusiva a Fabio Balaso: "Fiducia nel nuovo ciclo aperto dalla Lube"
Intervista esclusiva al libero della Cucina Lube Civitanova e della Nazionale italiana di pallavolo Fabio Balaso, di recente nominato capitano dello squadrone marchigiano. L'obiettivo prossimo sarà quello di far da guida ai compagni di club e di tornare a togliersi soddisfazioni con la maglia azzurra. Ecco le sue dichiarazioni.
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Fabio Balaso, libero della Nazionale di pallavolo maschile e della Cucina Lube Civitanova. Fresco di nomina come nuovo capitano, il giocatore ci ha raccontato le emozioni del momento e l'esperienza dei Giochi di Parigi.
Buon giorno Balaso, da poco è arrivata la nomina come nuovo capitano di Civitanova, quali sono le sue emozioni?
Per me è un grandissimo orgoglio ricoprire questo ruolo. Non credevo che dopo sette anni sarebbe arrivata questa fascia, spero di ricoprire al meglio questo compito trasmettendo serenità e fiducia a tutta la squadra e onorando al meglio l'incarico. Ringrazio tutto lo staff e la società che ha creduto in me.
Qual è il segreto per questo connubio con la società che dura ormai da tanto tempo?
Da parte mia ho trasmesso fiducia, e questo è stato reciproco. C'è molta stima da ambo le parti. Civitanova è una grande società che continua ad esprimersi ad altissimi livelli. Ci siamo trovati sempre bene e il rapporto continua a migliorare. Per me è diventata una seconda casa.
La preparazione come sta andando?
Sta procedendo bene, io e gli altri compagni provenienti dalle Nazionali ci siamo aggregati più tardi al gruppo che è al lavoro dall'8 agosto. Sono contento di come ci stiamo allenando, la squadra si è ringiovanita ancora di più con metà gruppo nuovo. Si deve lavorare molto sui meccanismi di gioco, soprattutto nell'intesa tra i vari ruoli. Vedo disponibilitá da parte dei ragazzi, tutti dei grandi lavoratori, e spero con la mia esperienza di dare un grosso aiuto. Dovremo lavorare molto, ma credo ci siano i presupposti per fare bene.
Quale sarà il ruolo più delicato da capitano?
Credo che uno dei compiti più delicati sarà quello di trasmettere tranquillità al gruppo e di saperlo compattare nei momenti di difficoltà. Anche quando saremo fuori dal campo, sarà importante creare un bel clima e non abbattersi quando ci saranno sconfitte o momenti di difficoltà. In questo dovrò essere una guida.
Cosa si porta dietro dall'esperienza di Parigi?
Dal punto di vista personale, trattandosi della mia prima Olimpiade, è stata una bellissima esperienza. Vivere il clima del villaggio olimpico e di un contesto così speciale è stato qualcosa di unico. Per quanto riguarda gli avvenimenti in campo nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti. Abbiamo fatto un grande girone, poi nei quarti di finale ci è mancata una grande prestazione. In quell'occasione contro il Giappone c'è stato un pizzico di fortuna, anche se poi si sono visti momenti di grande volley. Le ultime due partite contro Francia e Stati Uniti non sono andate bene, soprattutto nella finale per il bronzo ci è mancata quella cattiveria nei momenti finali di set che avrebbe potuto fare la differenza.
È un gruppo in grado di far tesoro di quanto successo?
Assolutamente si, parliamo di un gruppo ancora giovane che ha le carte in regola per poter lavorare bene e dire la sua nei prossimi anni. Guardiamo ai prossimi obiettivi con convinzione.