Australian Open, Serena Williams non ci sarà: "Non sono ancora pronta"
A 24 ore dal ritiro di Andy Murray continua a piovere sulla prossima edizione degli Australian Open. Anche la detentrice del titolo 2017 Serena Williams non sarà presente ai nastri di partenza del primo Slam stagionale, decidendo di rimandare ancora il proprio rientro nel circuito dopo lo stop dovuta alla gravidanza. "Non mi sento ancora pronta" è stata la spiegazione della 23 volte vincitrice di un titolo Major - a meno uno dal record all time di Margaret Court - che con questo ritiro perderà i 2000 punti che avrebbe difeso facendola sprofondare nella classifica Wta. Una prospettiva tutto sommato di poco conto considerando la classe di una delle tenniste più forti di ogni epoca che avrà poi la possibilità di guadagnare punti per il resto della stagione.
Una campionessa del calibro e dell'età dell'americana (quest'anno la minore delle sorelle Williams festeggerà i 37 anni) non può accontentarsi solo di partecipare senza avere chance di vittoria, come è lei stessa ad ammettere spiegando i passi che l'hanno portata a prendere la decisione di non rientrare per uno Slam già vinto in carriera ben sette volte: “Dopo aver giocato ad Abu Dhabi mi sono resa conto che, sebbene sia molto vicina, non sono al punto in cui personalmente vorrei essere. Il mio coach e il mio team mi hanno sempre consigliato, ‘partecipa solo ai tornei per cui sei preparata per arrivare fino in fondo’. Potrei competere, ma io non voglio soltanto competere, voglio fare di più e per riuscirci ho bisogno ancora di un po’ di tempo. Nonostante mi dispiaccia prendere questa decisione, ho scelto di non partecipare all’Australian Open quest’anno. Il ricordo della scorsa edizione è qualcosa che porterò sempre con me, Olympia e io non vediamo l’ora di tornare. Apprezzo il supporto e il sostegno di tutti i miei tifosi australiani“.
Un'altra perdita pesante che il direttore dell'Australian Open Craig Tiley decide di commentare con morbidezza e comprensione: “La vera campionessa che è Serena emerge dallo sforzo erculeo che ha fatto negli scorsi mesi, manifestando il suo desiderio di giocare l’Australian Open. Serena trascende lo sport nella misura in cui si approccia ad ogni aspetto della sua vita dando tutta se stessa. Per lei competere non sarà mai abbastanza, vuole concedersi tutte le possibilità di vincere. È per questo che si è spinta fino all’ultimo per prendere la decisione finale“.
La rinuncia di Serena Williams apre tutti gli scenari possibili per la vittoria finale. Infatti se è vero che i mesi di inattività dell'americana potevano farsi sentire sulle sue gambe, è altrettanto vero che la pressione che Serena Williams mette in campo con la sola presenza poteva rappresenta un condizionamento psicologico per le altre pretendenti alla vittoria come Halep o Pliskova. Un condizionamento che in passato ha pesato in maniera determinante oltre alla superiorità tecnica di base di Serena. Senza la Williams invece psicologicamente sarà per tutte un pò più facile arrivare fino in fondo. Ecco allora che anche gli Australian Open - dopo gli scorsi Roland Garros, Wimbledon e Us Open - diventano una roulette in cui può spuntare chiunque. Come Stephens e Ostapenko ci hanno dimostrato a New York e Parigi.