Billie Jean King e "la battaglia dei sessi", una partita passata alla storia

Il 20 settembre si giocò una partita storica per il mondo del tennis, passata alla storia come "la battaglia dei sessi". In campo Billie Jean King e Bobby Riggs, un uomo e una donna. La partita passò alla storia e viene ricordata ancora oggi non solo per il risultato ma per l'alto valore simbolico che assunse all'epoca

Wimbledon centre court

Il 20 settembre del 1973 all'Astrodome di Houston in Texas si giocò la partita che passò alla storia come "la battaglia dei sessi". In campo Billie Jean King e Bobby Riggs, esatto, un uomo e una donna sullo stesso campo di tennis. La partita divenne un avvenimento da ricordare non soltanto per il risultato maturato in campo, ma per l'estremo valore simbolico in termini di diritti e tutela delle giocatrici.

Billie Jean King e Bobby Riggs, i protagonisti del match

Billie Jean King nel 1973 aveva 29 anni e si trovava nel pieno della carriera tennistica. Aveva già messo in bacheca un Australian Open, cinque Wimbledon, un Roland Garros e tre US Open. In quel momento era numero due delle classifiche mondiali ma già con un passato da numero uno alle spalle. Da sottolineare, per capire il valore che assumerà la vicenda, la nazionalità di King. Veniva dagli Stati Uniti d'America, una società che soprattutto al tempo era ancora molto indietro in termini di diritti e parità di genere.

Dall'altra parte della rete Bobby Riggs, 55 anni e ritiratosi ormai da 14 anni dal tennis giocato. Nella sua carriera ebbe modo di vincere un Roland Garros e due US Open. Più che per i suoi successi sul campo, Riggs era conosciuto per il suo carattere particolarmente esuberante, che gli valse il soprannome di "The Hustler", lo spaccone. Ed è proprio da questa sua esuberanza che nasce la storia della sfida a Billie Jean King.

"La battaglia dei sessi", storia e sviluppo

L'incipit dell'intera vicenda è una conferenza stampa convocata da Bobby Riggs nel febbraio 1973. Forse alla ricerca di un po' di di popolarità, dichiarò pubblicamente che il tennis maschile era nettamente superiore a quello femminile. Non soltanto, sfidò pubblicamente le due giocatrici migliori del momento, Margaret Court e per l'appunto Billie Jean King, convinto di poterle di battere. In un primo momento King rifiutò l'invito e fu anche piuttosto dura con lui. «Qui c’è un vecchio sfigato che perde capelli, ondeggia come un’anatra e ci vede poco. Non abbiamo niente da guadagnarci». Di tutt'altra opinione fu Margaret Court, all'epoca trentenne e al primo posto del ranking, che decise di accettare la sfida. Pertanto il 13 maggio 1973, in California, scendono in campo Court contro Riggs. L'incontro durò solamente 57 minuti, un netto 6-2, 6-1 in favore dello statunitense.

Fu in questo momento che Billie Jean King cambiò idea sulla proposta di Riggs, e decise di scendere in campo anche lei. Il 20 settembre all'Astrodome di Houston in Texas ci sono oltre 30 mila persone, più altre 90 mila che seguirono l'incontro in televisione. King fu molto abile nel preparare al meglio la partita. Consapevole dei limiti fisici del suo avversario, rinunciò al suo gioco offensivo per limitarsi a scambi da fondo in modo da far stancare Riggs. Il risultato ebbe del clamoroso: 6-4, 6-3, 6-3 in favore di King. La storia era fatta.

Nel corso degli anni girarono diverse voci su questa partita, al punto da arrivare a credere che il risultato fosse truccato per far rientrare Riggs da una serie di debiti. Non ci furono mai le prove di questo, e probabilmente il valore simbolico del match va oltre questo tipo di narrazione. La storia venne ripresa addirittura da un film pubblicato nel 2017 dal titolo "La battaglia dei sessi", coi due protagonisti interpretati da Steve Carrell ed Emma Stone.

Billie Jean King, lotta per i diritti e la parità salariale

Il nome di Billie Jean King, tuttavia, non è famoso soltanto per la storia appena raccontata. La tennista americana è stata infatti la prima promotrice della parità salariale nel mondo del tennis. Il risultato storico si ebbe nell'edizione del 1973 degli US Open. Lo Slam newyorkése fu infatti il primo torneo nella storia del tennis ad avere lo stesso montepremi tanto per gli uomini quanto per le donne. Gli Stati Uniti d'America per l'appunto, un paese dove la disparità di salario era incredibilmente forte in quel periodo, superata dalla forza e dalla tenacia di King. Successivamente Billie Jean divenne anche un simbolo per la comunità LGBT, dopo aver dichiarato pubblicamente di essere lesbica.

Oggi Billie Jean King ha 79 anni e vive tra New York e Chicago. A lei è intitolata anche la massima competizione del tennis femminile, la Billie Jean King Cup per l'appunto, l'equivalente della Coppa Davis.