Roma – Con le dimissioni di Cesare Prandelli e Giancarlo Abete il futuro della nazionale italiana è ancora tutto da decidere. Se per la poltrona di capo della FIGC si profila una corsa a tre tra Tavecchio, Pancalli e Albertini, per la panchina dell’Italia la rosa dei nomi si estende a cinque comprendendo Mancini, Allegri, Spalletti, Guidolin e Zaccheroni. Nessuno di questi è in grado di entusiasmare le folle che sognano Ancelotti o Conte. Difficile vedere uno dei due sulla panchina azzurra: il primo ha appena vinto la decima coppa campioni con il Real Madrid e percepisce un ingaggio decisamente fuori portata della federazione. L’altro ha ancora un anno di contratto con la Juventus e, probabilmente, soffrirebbe il ruolo di selezionatore. Suggestiva l’ipotesi Capello, appena eliminato dal Mondiale.
Prossimo Ct Italia: Mancini il più vincente, Guidolin mai in una grande
Come potete vedere dalla tabella, Roberto Mancini è la scelta giusta se si vanno ad analizzare principalmente i risultati ottenuti. Con il 55% di vittorie in carriera l’ex allenatore del Galatasaray stacca Luciano Spalletti (49%) e Massimiliano Allegri (47%). Indietro Alberto Zaccheroni (44%) e Francesco Guidolin (39%) cui pesa non aver allenato grandissime squadre.
Anche analizzando il palmares verrebbe facile optare per il Mancio, capace di vincere tre scudetti all’Inter e una Premier League con il Manchester City. Similare il bilancio tra Spalletti e Allegri con l’ex allenatore milanista che può vantare un campionato vinto col Milan a fronte di una Premier League russa dell’ex Zenit.
Il gioco della prossima Italia: divertirsi con Spalletti o essere concreti con Allegri
Gli anni passati alla Roma, prima, e allo Zenit poi, hanno fatto innamorare molti esteti del calcio. Come non ricordare la Roma di Luciano Spalletti, forse il primo a inventare il falso nueve, ruolo tanto di moda oggi. Allora era Totti a non dare punti di riferimento alla difesa avversaria favorendo gli inserimenti dei centrocampisti. In Nazionale il tecnico toscano potrebbe riproporre il suo 4-2-3-1 con Pepito Rossi al centro del progetto tecnico.
Un buon mix tra solidità e gioco potrebbe essere garantito da Max Allegri che con il Milan ha vinto lo scudetto nel 2011. Il suo 4-3-3 non esalterebbe le doti del regista classico (è stato lui a scaricare Pirlo), il che lascerebbe presagire uno scarso impiego anche di Verratti, il giovane che è sembrato l’unico punto fermo su cui l’Italia può veramente puntare per un rilancio a breve termine.
Con Roberto Mancini si tornerebbe probabilmente al 4-4-2 anche se il tecnico jesino ha spesso utilizzato la variante 4-2-3-1 sia al Galatasaray che in Inghiletrra. Il grande dubbio è relativo a Balotelli: ci sarà posto per Supermario dopo il clamoroso litigio tra i due all’epoca del Manchester City?
Non hanno mai fatto sobbalzare i tifosi delle proprie squadre né Zac né Guidolin che hanno sempre preferito il risultato al bel gioco. Alberto Zaccheroni è reduce dall’esperienza non proprio brillante a Brasile 2014 alla guida del Giappone, dove ha peraltro sfatato l’utilizzo di quel 3-4-3 che lo ha reso famoso e vincente ai tempi di Udinese e Milan. Ultimamente si è aperto anche alla difesa a 4 e all’uso di più mezzepunte, ma difficilmente potrebbe garantire un gioco altamente offensivo con la nazionale italiana.
Detto addio alla panchina dell’Udinese, Francesco Guidolin in caso di approdo su quella azzurra potrebbe rilanciare l’idea tattica del 3-5-2 vista nell’ultima gara dei Mondiali contro l’Uruguay. Ovviamente l’ex tecnico dei friulani ripartirebbe dal blocco difensivo della Juventus, con Verratti o Pirlo faro per il centrocampo.