(Photo by Mike Hewitt/Getty Images © scelta da SuperNews)
Questa sera scenderanno in campo per l’ultimo turno preliminare di Europa League Atalanta e Copenaghen, pronte a contendersi un posto d’onore nella competizione continentale minore: sulla panchina dei danesi siede un vero e proprio “miracolato”, un tale Stale Solbakken, che farà di tutto per conquistare un posto certo nella prossima manifestazione.
La storia del tecnico danese è davvero particolare, una vicenda che fa venire davvero i brividi per l’intensità e le emozioni che al contempo provoca: il 13 marzo 2001 Solbakken era clinicamente morto a causa di un arresto cardiaco che lo aveva colpito nel corso di un allenamento proprio con il Copenaghen. Soccorso sin da subito dal medico sociale della compagine danese, Frank Odgaard, il quale praticò all’istante un massaggio cardiaco, ben consapevole della gravità della situazione.
Quell’intervento gli salvò la vita, considerato che prima dell’arrivo dell’ambulanza Solbakken era a tutti gli effetti privo di vita: il cuore dell’attuale tecnico danese riprese a battere in quei sette minuti di tragitto dal centro sportivo all’ospedale del capoluogo.
La rinascita di Solbakken: con il Copenaghen alla conquista dell’Europa League
Solbakken era un buon centrocampista che come tanti altri colleghi calciatori ha fatto tanta gavetta prima di diventare un leader indiscusso: la sua carriera ha inizio in patria con alcune squadre norvegesi, fino all’approdo in Danimarca, prima con l’Aalborg poi con il Copenaghen.
Dall’aprile 2001 Solbakken ha dovuto dire addio al calcio in seguito a quell’incidente che ha segnato inesorabilmente la sua vita e al contempo il suo sogno di calciatore: da tecnico della compagine danese spera di ambire alla conquista di allettanti trofei.
Questa sera al Mapei Stadium il suo Copenaghen affronta la pimpante Atalanta del tecnico Gian Piero Gasperini: una gara che sulla carta è davvero complicata, ma non impossibile. C’è la qualificazione alla fase a gironi di Europa League da conquistare e per questo motivo Solbakken non vuole mollare la presa.
D’altronde il tecnico norvegese ha davvero il vizio di vincere: dopo una breve parentesi alla guida di Colonia e Wolverhampton, Solbakken è tornato nella “sua” Danimarca e ha fatto razzie di trofei, conquistando in rapida successione 7 titoli e 4 coppe nazionali.
Un vero leone anche in panchina, capace di spingere i suoi uomini alla vittoria, attraverso le tecniche e gli schemi che di volta in volta insegna loro: la Dea è avvisata, il Copenaghen è un osso duro che difficilmente si piega al gioco che gli avversari propongono in campo.
Solbakken il “miracolato” nella speranza di un nuovo “miracolo” sportivo: d’altro canto il Copenaghen è stato creato a sua immagine e somiglianza…
Il Copenaghen e il miracolo #Solbakken: nel 2001 era stato dichiarato “clinicamente morto” dopo un arresto cardiaco, poi il cuore ha ripreso a battere ed è diventato un allenatore di successo #AtalantaCopenaghen #UEL ??https://t.co/1velvbOP3P
— Goal Italia (@GoalItalia) 23 agosto 2018