(Photo by David Ramos/Getty Images© scelta da SuperNews )
Al Festival dello Sport di Trento, Francesco Toldo, storico portiere della Fiorentina, dell’Inter e della nazionale, che vinse anche il triplete con i nerazzurri nel 2010, anche se da secondo a Julio Cesar, intervistato da Enrico Mentana e Andrea Elefante, racconta la sua carriera, i suoi anni all’Inter prima da titolare indiscusso e poi da secondo del grande Julio Cesar, spiegando di come fosse stato arduo fare da secondo a uno mostro sacro come il brasiliano, portiere veramente infallibile:
“Abbiamo tutti un attaccamento a questi colori, che per noi sono come una famiglia. Ci vedono come una cosa positiva, io ringrazio tutti perché hanno fatto un viaggio pesante per venire qui. E grazie alla proprietà senza la quale tutto questo non sarebbe stato possibile. Non è facile fare il secondo di un mostro sacro come Julio, ma sul campo di allenamento si mostrava la grinta e il carattere. Queste immagini hanno tracciato un linea per la società odierna affinché arrivi a questi traguardi. Il popolo nerazzurro lo merita”.
Parole piene di commozione per dei colori che ha saputo amare anche quando ha preso il posto a favore del brasiliano, arrivando fino al triplete, ultimo anno in cui vestì la casacca con il numero 1 nerazzurro, dimostrando di amare questi colori come amò quelli della Fiorentina, l’altra squadra in cui ha militato e con cui ha vinto tutto.
Oggi Toldo collabora con Luigi Di Biagio nella nazionale giovanile, dove dopo essere stato l’allenatore dei portieri è divenuto collaboratore tecnico dell’ex regista giallorosso e nerazzurro, in attesa forse di una chiamata dall’Inter per allenare i giovani portieri, ruolo che meriterebbe, per tutto quello che ha fatto.