
Roberto Mancini – Foto Getty Images© scelta da SuperNews
Soddisfatto della prestazione della sua squadra Roberto Mancini, che spiega come da settembre, match contro la Polonia in Italia, la nazionale abbia fatto notevoli passi avanti, e ormai, tranne qualche piccolo aggiustamento, si appresta ad avere un 11 titolare con uno schema a 3 punte:
“Secondo me ci sono stati passi avanti rispetto alla partita con la Polonia. Il Portogallo è superiore ai polacchi, e noi ci siamo comportati bene, costringendoli sulla difensiva. Per me possiamo giocare sia con una punta vera che senza, ma per gli attaccanti è così: ci sono periodi in cui fanno gol e altri no. Ma il problema si risolverà”.
Su Marco Verratti spiega che è comunque una pedina importante della nazionale azzurra anche se ancora non si è ripreso pienamente dall’infortunio:
“Tecnicamente è fortissimo, la palla non gliela porti mai via, poi è calato perché viene da un infortunio”.
Nations League. Roberto Mancini: “I fischi a Leonardo non dovevano esserci”
Contento dell’amore dimostrato da Milano ai colori azzurri, a un anno dalla disfatta mondiale segnata dal pareggio contro la Svezia, Mancini è rimasto comunque deluso dai fischi verso lo juventino, ed ex capitano rossonero Bonucci, che gli hanno pesato non poco:
“I fischi a Leonardo non dovevano esserci, per fortuna sono finiti presto. Se gioca la Nazionale tutti devono essere incitati”.
Ultima battuta su Federico Chiesa, pedina fondamentale per il 4-3-3 azzurro ma che deve imparare a dare più incisività coordinandosi meglio con le altre punte:
“Federico? Dovevamo cambiare gioco più spesso, quando ha toccato il pallone lui abbiamo creato la superiorità in zona offensiva”.
Intervista riportata dal sito www.gazzetta.it