River-Boca, ipotesi Santiago Bernabéu di Madrid per l’atto finale di Copa Libertadores

Pubblicato il autore: Stefano Trentalange Segui

Foto Getty Images© scelta da SuperNews

La partita del secolo, come è stata ribattezzata prima ancora che lo scontro tra Boca Juniors e River Plate si disputasse, si è ormai trasformata nel match della vergogna. Dopo lo scontro di andata giocato alla Bombonera di Buenos Aires e terminato 2-2 senza problemi rilevanti dal punto di vista dell’ordine pubblico, il ritorno, fin da subito, è stato contrassegnato da violente guerriglie partite dai tifosi dei Millionarios, con tanto di lancio di sassi contro i vetri del pullman Xeneize e rappresaglie contro le forze dell’ordine in servizio.
Nonostante le frasi di condanna dei giorni scorsi provenienti dal presidente argentino Mauricio Macri, e non poteva essere altrimenti considerando anche il suo passato da primo dirigente al timone del Boca Juniors, il Paese sudamericano ha fatto una figuraccia a livello internazionale sul piano della sicurezza interna e della capacità di organizzare eventi tanto importanti come una finale di Copa Libertadores. Erano tanti i dubbi legati all’incolumità dei cittadini della capitale argentina fin dal principio, quando tutti hanno conosciuto l’identità delle due finaliste della coppa continentale più importante del Sud America calcistico. River-Boca non è solo uno scontro di calcio, è un conflitto tra culture diverse, stili di vita diversi e, in passato, tra classi sociali di differente estrazione.

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In seguito agli scontri di Buenos Aires dei giorni scorsi che, come accennato, non hanno permesso la disputa del ritorno al Monumental, lo stadio del River Plate, sono state numerose le ipotesi al vaglio della Conmebol sul luogo in cui giocare la partita decisiva. Non è così scontato, tra l’altro, che il massimo organo calcistico sudamericano dia il il via libera per giocare il secondo e ultimo match tra le due acerrime rivali, visto che è ancora in corso la valutazione sulle responsabilità oggettive del River Plate negli scontri avviati dalle sue frange più estreme. Non sarebbe così folle pensare a una sconfitta a tavolino in favore del Boca Juniors, su pressioni anche dello stesso presidente Macri.
Ritenendo abbastanza remota e inverosimile quest’ultima possibilità, le prime città che si sono fatte avanti per ospitare un evento divenuto ancor più importante dopo l’eco internazionale degli ultimi giorni sono state Belo Horizonte e San Paolo in Brasile, Doha in Qatar e Genova in Italia, anche in nome di un richiamo romantico alle radici liguri del Boca Juniors. Alla lista si sono aggunte anche Miami negli USA e Asunción in Paraguay.

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L’ultima possibilità emersa nelle ultime ore riguarda, però, Madrid e lo stadio Santiago Bernabéu, casa del Real. Secondo indiscrezioni di matrice spagnola, l’accordo sarebbe già in dirittura d’arrivo dopo l’ok concesso in serie dalla FIFA, dalla Conmebol, dalla federazione spagnola e, naturalmente, dal presidente delle merengues. Inoltre, per evitare qualsiasi critica in tema di sudditanza psicologica, l’arbitro papabile per una partita così calda potrebbe essere spagnolo e corrispondere ai nomi dell’esperto Lahoz o a quello di un habitué in tema di derby infuocati (Real Madrid-Barcellona) come Undiano Mallenco. River-Boca potrebbe giocarsi il 9 dicembre alle 20.30 nella mitica cornice del Santiago Bernabéu, prossimo ad essere sottoposto a un massiccio restyling strutturale.
Se fosse davvero attendibile la notizia emersa durante le trasmissioni televisive iberiche, tutte le altre candidate precedenti perderebbero l’occasione di avere un ritorno economico, turistico e di immagine importante tramite una partita che sarà guardata da miliardi di persone. Doha, in particolare, avrebbe un grande desiderio di ospitare River-Boca anche per via del contratto di sponsorizzazione che lega Qatar Airways alla Copa Libertadores. La compagnia aerea dell’emirato avrebbe promesso di pagare l’intera trasferta a entrambe le squadre oltre a garantire circa 14 milioni di Euro in favore delle due finaliste.

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Secondo ulteriori notizie, il presidente della FIFA Gianni Infantino vorrebbe che l’atto finale di Copa Libertadores si disputasse in una città sudamericana, evitando spostamenti gravosi ai club in termini economici e di stanchezza dei protagonisti in campo. Nei prossimi giorni si avranno delle risposte definitive da parte della Conmebol e della FIFA, ma, al di là di tutto, l’auspicio è quello di un ritorno alla serenità che deve contraddistinguere una partita di calcio, unico antidoto contro le violenze inaccettabili vissute nei giorni scorsi a Buenos Aires.

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