Il rispetto si sa, è la base dell’educazione. Chi non apprezzerebbe – tanto nella vita quanto nel calcio – degli atteggiamenti di riconoscenza?
Qui però si è sfiorato il limite tra l’ironico ed il grottesco. Siamo a Brema, ed è lo scorso 26 gennaio. In campo i padroni di casa del Werder contro i biancorossi del Francoforte, in un match intrigante valevole per la diciannovesima giornata di Bundesliga.
Ci sono tutti i presupposti per un match interessante e godibile – come testimonierà il 2-2 finale – ma che nei fatti verrà ricordato per la clamorosa amnesia di Ante Rebic, attaccante croato delle Aquile, con un trascorso in Serie A tra le fila della Fiorentina e dell’Hellas Verona.
Il numero 4 ospite realizza al 35′ la rete del momentaneo 1-1, disegnando una parabola deliziosa con un mortifero sinistro a giro che non lascia scampo a Pavlenka. Incredibilmente, però, Rebic non esulta: i compagni corrono ad abbracciarlo per festeggiare la rete del pareggio ma il croato resta semi-impassibile.
E’ rimbalzata nelle ultime ore, infatti, la notizia che Rebic abbia confuso il Werder Brema con la sua ex squadra, il Lipsia (avversaria del Francoforte il prossimo 9 febbraio).
Un lapsus, dunque, che spiegherebbe il perché l’attaccante abbia frenato il suo istinto di gioia in occasione del goal.