Roma-Bodo: la vendetta è un piatto che va servito caldo [FOTO]

ROMA - La vendetta è un piatto che va servito freddo, dice il proverbio, ma quando devi fare i conti con gente abituata alle temperature sotto lo zero, è necessario ribaltare gli schemi e puntare sul calore. Giovedì sera allo stadio Olimpico calore, passione e amore erano incalcolabili: lo spauracchio Bodø non ha potuto far altro che alzare bandiera bianca. La Roma con un rotondo 4 a 0 in un colpo solo ha ribaltato il risultato dell'andata, conquistando la semifinale di Conference, e vendicato la pesante sconfitta in Norvegia subita ad Ottobre.

Olimpico, la bellezza e l'inferno

L'amore ribalta gli schemi: i quasi 62000 dell'Olimpico hanno dimostrato tutto la loro passione ardente, trasformando lo stadio in un 'inferno' per i poveri norvegesi. Non c'è mai stata partita. Già dall'entrata in campo.

Il Bodo si è sciolto in meno di cinque minuti, quando al secondo affondo Tammy Abraham ha aperto le danze siglando il suo 24esimo goal stagionale, l'ottavo nel torneo. Lo stesso vice-allenatore dei gialloneri ha ammesso nel post-partita: "Non eravamo stati mai esposti a una cosa del genere". Difficile resistere a così tanta bellezza e amore travolgenti.

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Un tripudio giallorosso di un popolo passionale che è stato più del classico dodicesimo uomo in campo. Una immagine su tutte: nella ripresa il centravanti norvegese Solbakken ha provato a chiedere il supporto ai suoi tifosi prima di un calcio di punizione ma l'Olimpico è diventato un inferno di fischi.

In un clima così caldo, mentre i norvegesi si scioglievano come neve al sole, Nicolo Zaniolo si esaltava come non mai. Per lui una tripletta, la prima in carriera, ed una standing ovation carica d'amore. Il 22, lanciato a sorpresa da Mourinho, ha ripagato la fiducia del tecnico con una prestazione sontuosa. Nei sessanta minuti in cui ha arato l'Olimpico ha fatto vedere tutto il meglio del suo repertorio: corsa, classe ed intelligenza tattica. Una partita da 10 in pagella.

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Un nuovo tabù da esorcizzare

La bistratta, nei confini nazionali, Roma è l'unica squadra italiana ancora in corsa in una competizione europea. Per i giallorossi è la terza semifinale europea nelle ultime 5 stagioni. Tra la Roma e l'ultimo atto continentale, che manca dal maggio 1991, quando chi scrive doveva vedere ancora la luce, c'è di nuovo una squadra inglese. Dopo Liverpool nel 2018 e Manchester l'anno scorso, adesso bisogna fare i conti con il Leicester.

Le Foxes, che nei quarti hanno eliminato il PSV, insieme al Marsiglia sono le favorite principali per il vincere il torneo. La Roma è sfavorita ma può contare su un fattore per sfatare il tabù inglese. È il fattore Olimpico pronto ad essere nuovamente inondato d'amore dalla marea di tifosi giallorossi per la sfida di ritorno contro il Leicester in programma il 5 maggio.