Desolati a SuperNews: "La Fiorentina farà una grande stagione. Ecco perché non segnano gli attaccanti. Su Inter e Genoa…"
L'ex attaccante della Fiorentina Claudio Desolati ha rilasciato un'intervista esclusiva a SuperNews. Il nostro interlocutore ha risposto naturalmente alle domande sulla Viola, ma anche su Inter e outsider per lo scudetto, oltre che sul Genoa, squadra dove è cresciuto.
Oggi, per SuperNews, abbiamo raccolto in esclusiva le dichiarazioni dell'ex attaccante della Fiorentina Claudio Desolati.
Ciao Desolati, la notizia dell'ultima ora in casa gigliata è purtroppo quella del grave infortunio di Dodò (lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro). Fossi un dirigente gigliato punteresti su uno svincolato o ritieni che la rosa possa assorbire questa perdita?
In presa diretta non pensavo assolutamente che si trattasse di un infortunio così grave. E' un ottimo ragazzo, non se lo meritava proprio ed è senz'altro uno dei calciatori più bravi dell'intera rosa.
Comunque, la Fiorentina ce li ha i giocatori per sostituirlo. L'abbiamo visto, ad esempio, nell'ultima gara di Campionato, anche se l'Udinese, specie nel primo tempo, è stata più pericolosa della Viola. L'allenatore saprà trovare le giuste alternative nella rosa attuale.
Allora quale può essere l’obiettivo stagionale di questa Fiorentina?
Anche se siamo solo all'inizio, la Fiorentina ha tutto per ripetere la grande stagione dell’anno scorso, nonostante le tante fatiche infrasettimanali. Magari stavolta riuscendo a vincerla una coppa, come avrebbe meritato già qualche mese fa.
Desolati, tu sei un attaccante che ha fatto tanti goal. Anche oggi la Fiorentina segna tanto, ma i due centravanti sono ancora a secco. Quale può esserne la motivazione principale?
Purtroppo, il gioco della Fiorentina non premia gli attaccanti. Fanno correre tanto la palla, ma alle punte arrivano pochissime situazioni da sfruttare. Va bene anche così, l'importante è vincere, chiunque segni. Col tempo vedrete che si sbloccheranno sia Beltran che Nzola, magari sfruttando gli errori difensivi delle squadre avversarie messe in difficoltà dai gigliati.
Il problema, semmai, è come vengono giudicati gli attaccanti: cioè se non tocchi palla ma fai goal sei fortissimo, negli altri casi un brocco. Quello che conta è, invece, vincere come squadra. L'abbiamo visto proprio in Udinese-Fiorentina. Quando sbagli sotto porta paghi, e la Viola con due tiri (non di attaccanti) ha messo a segno due reti.
Passiamo al discorso scudetto: dietro l’Inter, quale può essere la squadra in grado di darle fastidio?
Intanto posso dirti quale non può crearle problemi, e mi riferisco alla Juventus. I bianconeri hanno una squadra forte, ma non come quella degli anni passati. Poi ho visto Vlahovic col Sassuolo infastidito per il cambio e quello è un altro segnale negativo per l'allenatore.
Sul Milan e il Napoli (anche Osimhen non ha affatto gradito la sostituzione dopo il rigore fallito, ma si è scusato), invece, dammi un altro paio di giornate e poi potrò risponderti.
Oltre alla Fiorentina, tu hai giocato in tante squadre. Ce n'è una che segui ancora in modo particolare?
Io ho giocato in tutte le categorie: A, B, C1, C2 e pure in quelle dilettantistiche. E poi ho fatto anche a calcio a 5. Nessun calciatore ha un'esperienza come la mia (ride, ndr). Il mio cuore, però, è sempre stato viola.
Concedimi allora una domanda sul Genoa: squadra in cui sei cresciuto a livello di giovanili. Possono già puntare a qualcosa in più di una semplice salvezza?
Ricordo bene gli anni al Genoa: giocavo nelle juniores, ma mi allenavo con la prima squadra. Guardo i suoi match volentieri e non è affatto male come squadra, ma per ora l’obiettivo deve essere quello di restare in Serie A. Ha un pubblico fantastico, che se lo merita assolutamente.