D’Agostino a SuperNews: “L'Inter è la più forte, ecco perché Arthur è protagonista ora e non nella Juve, su Udinese e Roma…”
Gaetano D'Agostino ci ha detto la sua sulla Roma orfana di Dybala, su Arthur e Vincenzo Italiano della Fiorentina, sulla situazione della "sua" Udinese e sulle big italiane impegnate nella lotta per lo scudetto ed in Europa. Tanti spunti da cui partire.
Gaetano D’Agostino, quarantunenne allenatore ed ex giocatore in Serie A, tra le altre, di Roma, Udinese (dove ha militato per quattro stagioni consecutive) e Fiorentina ha detto la sua, in esclusiva per SuperNews, su tanti temi del nostro calcio.
Come calciatore ha rappresentato un centrocampista duttile e bravissimo sui calci piazzati. È cresciuto nel Palermo prima e nella Roma di Zeman e Capello poi. Celebre anche per le sue movenze (da arciere) nell’esultare dopo una rete.
Ciao Gaetano: quanto perde la Roma senza Dybala?
Perde tanto in quanto a fantasia ed imprevedibilità. Ma ho visto bene Belotti, è in forma e può dare tanto ai giallorossi.
Ovviamente con altre caratteristiche può quindi attutire il colpo dell’infortunio dell’argentino?
Assolutamente sì!
Veniamo alla “tua” Udinese. Mi dici due parole su Samardžić?
Dico solo una cosa……è uno di quei calciatori dei quali non puoi fare a meno mai, non solo all’Udinese. È fortissimo!
Sei ottimista sui friulani in generale?
Credo che l’Udinese abbia due problemi: un fattore mentale che può essere superato se riescono a sbloccarsi, cogliendo la prima vittoria. E poi un fattore di rosa: hanno tanti buoni calciatori, ma pochi determinanti (tra i quali, logicamente, c’è lo stesso centrocampista tedesco naturalizzato serbo).
Quindi non ci sono responsabilità importanti del tecnico Andrea Sottil, sull’assenza di risultati in questo avvio di annata?
Sottil conosce bene l’Udinese, non è quindi lui il problema, né lo è il discorso tattico, anche se, è ovviamente, quando i risultati non sono buoni è normale che venga messo in discussione il tecnico. Ma se non lo si esonera prima di una sosta, vuol dire che ci vogliono puntare ancora da Udine.
A proposito di registi come D'Agostino, è Arthur il segreto dell’ottimo avvio di stagione della Fiorentina?
I segreti sono due: il talento brasiliano e Vincenzo Italiano. Sono i principi di gioco di quest’ultimo che permettono all’ex Barcellona di esaltarsi. Il tecnico, infatti, gli permette di essere protagonista nel suo credo calcistico, mettendolo in condizione di fare quello che le sue caratteristiche gli permettono. Mi riferisco alle imbucate, grazie ai tanti calciatori che la Fiorentina schiera davanti alla linea della palla. Principi di gioco che, ad esempio, nella Juventus non c’erano.
Passiamo alla lotta per il titolo. Scrutando le rose e l'andamento di queste prime giornate, quale squadra ti convince di più?
L’Inter senza dubbio. Ok le battute di arresto contro Sassuolo e Bologna, ma sono nettamente la squadra da battere. Se restano concentrati e mentalmente sono sul pezzo non ce n’è per nessuno in Italia!
Possibili outsider?
Il Milan come valori assoluti, la Juventus perché non ha le coppe e, nonostante tutto, il Napoli. Però lì c’è qualcosa che non mi quadra, ma dovrei essere dentro l’ambiente partenopeo per poter dare un giudizio preciso.
Ed in Europa, D'Agostino?
Anche qui dico Inter: possono arrivare lontani in Champions League, come è già successo nella passata stagione.