Intervista esclusiva a Fernando Tissone: "Atalanta, obiettivo qualificazione in Europa League. Ederson e Koopmeiners pronti per una big. Sampdoria, fiducia a Pirlo"

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Fernando Tissone. Il centrocampista, ex Udinese, Sampdoria e Atalanta, ha raccolto più di 160 presenze in Serie, calcando anche il palcoscenico della Champions League. Attualmente gioca in Eccellenza con il Montegranaro. Ecco le sue dichiarazioni.

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Fernando Tissone. L'ex calciatore di Udinese, Atalanta e Sampdoria, ha raccolto più di 160 presenze in Serie A tra il 2004 e il 2013 e in carriera ha indossato anche le maglie di Maiorca e Malaga in Spagna e del Karpaty in Ucraina. In Italia, inoltre, ha vinto un campionato di Serie D col Taranto nel 2021, riportando i pugliesi tra i professionisti. Attualmente gioca tra le fila del Montegranaro in Eccellenza, esperienza che condivide con il fratello Cristian. Ecco le dichiarazioni rilasciate in esclusiva.

L'Inter è la squadra da battere a tuo parere? La Juventus può impensierire i nerazzurri in ottica scudetto?

"L'Inter è da almeno quattro anni che è la squadra da battere. Anche lo scorso anno, nonostante il dominio del Napoli, i nerazzurri come organico erano nettamente superiori. Nella stagione in corso sono arrivate grandi prestazioni: è una squadra forte, sempre sul pezzo e capace di sopperire alla grande ad eventuali mancanze. La Juventus è lì e può contare su un gruppo affiatato. I bianconeri hanno conquistato punti in partite cruciali e daranno filo da torcere fino alla fine. Per la storia del club l'obiettivo non può che essere vincere lo scudetto. La lotta al vertice quest'anno è davvero interessante".

La sfida scudetto tra Inter e Juventus mette a confronto anche i due tecnici Simone Inzaghi e Max Allegri. Quale tra questi due allenatori preferisci per filosofia di gioco?

"Esprimono un tipo di calcio diverso, ognuno di loro propone idee differenti, ma entrambi hanno una filosofia vincente, ed è questo ciò che conta. Non ho preferenze tra i due. Inzaghi punta maggiormente su un calcio divertente, offensivo e diretto. L'Inter però sa anche subire e far male agli avversari in ripartenza. Allegri fa un tipo di gioco più intelligente ed è bravo ad interpretare i diversi momenti della partita. La Juventus, anche quando soffre, da l'impressione di poter fare sempre un risultato positivo. Sono sicuramente due grandissimi allenatori".

Ci si aspettava sicuramente di più dal Napoli campione d’Italia in carica, cosa sta mancando agli azzurri quest’anno per disputare un campionato di vertice?

"Dopo aver vinto lo scudetto ci si aspettava che la squadra potesse fare di più. Ora l'obiettivo del Napoli è quello di centrare quanto meno la qualificazione in Champions, ma le difficoltà non mancheranno. Per qualsiasi allenatore non è facile guidare una squadra reduce da una vittoria così attesa ed importante, le difficoltà finora si sono viste tutte. La partenza a rilento non ha aiutato e la squadra sta facendo fatica a recuperare i punti persi. Non credo i calciatori siano appagati dalla vittoria dello scudetto. Sono giovani e ambiziosi, ma stanno giocando sicuramente al di sotto delle proprie potenzialità".

Puntare su Mazzarri, dopo l’esonero di Garcia, è stata una scelta giusta a tuo parere?

"Non sarebbe stato facile per nessuno prendere il Napoli in corsa. De Laurentiis ha puntato sull'usato sicuro, un allenatore che conosce bene l'ambiente e che ha l'affetto dei tifosi. Certo, non si sta rivelando una scelta azzeccata, ma era la decisione più logica da parte della società dopo l'esonero di Garcia".

L’Atalanta ha le qualità e la forza per mirare anche al quarto posto e alla qualificazione in Champions League?

"Più che alla Champions penserei alla qualificazione in Europa League. Porsi aspirazioni troppo alte potrebbe essere controproducente nell'affrontare serenamente la stagione, lo devono capire anche i tifosi. Poi se arriva qualcosa in più sarà tutto di guadagnato. L'Atalanta è una squadra che cambia spesso, arrivano e partono calciatori in continuazione, non è facile dare seguito al progetto e ai risultati. La forza è rappresentata da una grande tifoseria, da una società solida e dal mister Gasperini. La Dea ormai è abituata alle Coppe europee e vorrà giocarci anche nella prossima stagione".

Ederson e Koopmeiners sono da tempo al centro delle ultime notizie di calciomercato e nel mirino delle big, qual è il tuo parere sui due centrocampisti?

"Si tratta di due centrocampisti dalle grandissime qualità, è normale abbiano attirato le attenzioni delle big. Sono due calciatori moderni, mi hanno sorpreso da subito. Abbinano una tecnica sopraffina a prestazioni di grande quantità, possono giocare in qualsiasi squadra top. Sono forti e solidi mentalmente, possono ambire a grandi palcoscenici. Perderli sarebbe un peccato per l'Atalanta, ma rientra nel modo di operare della società".

L’Udinese, appena un punto sopra al Verona terzultimo, è immischiata nella lotta salvezza. Da cosa derivano le difficoltà del club friulano?

"Mi piacerebbe che la squadra che mi ha fatto esordire fosse sempre in Serie A. Ovviamente ci sono difficoltà palesi quest'anno. L'organico non è male, forse pesa qualche infortunio di troppo. Assenze importanti in una squadra come l'Udinese pesano il doppio. Spero possano invertire la rotta il prima possibile, altrimenti si corre il rischio che la stagione possa complicarsi ancora di più. Faccio sicuramente il tifo per la salvezza dei bianconeri".

Ti aspettavi di più dalla Sampdoria dopo la retrocessione in Serie B? Punteresti ancora su Andrea Pirlo?

"La situazione societaria di quest'estate non ha aiutato. Già poteva intuirsi che sarebbe stato un anno difficile. Lavorare così non è facile, soprattutto con la pressione di dover tornare in A il prima possibile e con una tifoseria fantastica che vuole sempre il massimo. Capisco la difficoltà dei giocatori, che magari risentono troppo del blasone e delle ambizioni del club. Spero possano centrare presto un filotto di vittorie, così da rimettersi in carreggiata. Punterei sempre su Pirlo, nonostante le difficoltà. E' un uomo di calcio che sa gestire i momenti ed ha le capacità e le conoscenze per raggiungere l'obiettivo".

Giochi in Eccellenza, nel Montegranaro, con tuo fratello Cristian. Che tipo di carriera vorresti intraprendere una volta appese le scarpette al chiodo?

"Giocare in Eccellenza è stata una scelta di cuore, condivido il campo e lo spogliatoio con mio fratello Cristian. Mi sto godendo al massimo l'esperienza. Non è il palcoscenico della Serie A, ma basta un pallone per divertirsi. Puntiamo ai playoff, con la giusta tranquillità e consapevolezza. Appese le scarpette al chiodo spero di restare nel mondo del calcio. Ho un progetto in testa con alcuni amici: quello di aiutare i giovani stranieri ad adattarsi velocemente a questo paese e al campionato italiano, e ovviamente a crescere nel migliore dei modi in campo e fuori".