Intervista esclusiva a Luca Cilli: "Inter, Zielinski e Taremi due colpi top. Juve in linea con gli obiettivi prefissati. Napoli, Calzona solo di passaggio. Roma in forma Champions"
Intervista esclusiva a Luca Cilli. Dalla fuga scudetto dell'Inter al periodo negativo della Juventus, passando per la Roma di De Rossi e il Napoli di Francesco Calzona. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni dall'esperto giornalista sportivo.
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto il noto giornalista sportivo Luca Cilli. Volto di Sky Sport dal 2022 e in passato impegnato con il calciomercato per conto di Sportitalia, l'emittente guidata da Michele Criscitiello. Dalla fuga scudetto dell'Inter di Inzaghi al periodo negativo della Juventus: ecco le sue dichiarazioni.
Con la vittoria contro il Genoa l'Inter ha conquistato la nona vittoria consecutiva in Serie A. I nerazzurri potrebbero addirittura superare il record dei 102 punti della Juventus di Conte, ci riusciranno a tuo parere?
“L’Inter ha confermato sul campo giornata dopo giornata di essere effettivamente la squadra più forte del campionato sotto qualsiasi punto di vista: tecnico, qualitativo e mentale. Mi aspettavo all’inizio della stagione un campionato di altissimo livello perché c’era una differenza abbastanza netta rispetto al resto della concorrenza. Al di là dei risultati e dei numeri la cosa che salta all’occhio è la consapevolezza e la maturità che ha raggiunto. L’Inter infatti sa vincere dominando, è capace di ottenere il massimo anche quando gioca meno bene, fa risultato anche in partite “sporche” e dove magari, anche per merito dell’avversario, non riesce a esprimersi sui suoi soliti livelli. Quella di Simone Inzaghi è una gran bella Inter, e il vantaggio accumulato in campionato ha un valore enorme. Perché assicura più di mezzo scudetto e soprattutto permette di poter gestire il campionato e concentrarsi maggiormente sul percorso in Champions League. E arrivare fino in fondo in questa competizione è possibile. L’obiettivo cento punti è affascinante ma passa in secondo piano”.
Marotta sembra perseguire ancora la politica relativa ai parametri zero. All'Inter sarebbero in dirittura di arrivo gli acquisti, per la prossima stagione, di Zielinski e Taremi, cosa ne pensi?
"La forza dell’Inter nelle ultime stagioni è stata la grande capacità di programmare per tempo alcune operazioni di mercato che poi si sono rivelate fondamentali per raggiungere determinati risultati. E seguendo questa linea strategica il club ha confermato la capacità, non comune, di anticipare le altre società per i calciatori in scadenza di contratto. Sotto questo punto di vista il direttore sportivo Piero Ausilio e il vice direttore sportivo Dario Baccin hanno fatto un grandissimo lavoro, perché sono riusciti a scegliere i migliori prospetti in circolazione particolarmente utili per caratteristiche tecniche e tattiche a migliorare una rosa già di per se forte. Sulla parte contrattuale e diplomatica poi la capacità di mediare di Giuseppe Marotta ha fatto il resto. Per la prossima stagione l’Inter ha già piazzato due colpi top. Perché Piotr Zielinski è un centrocampista perfetto per completare la mediana a 5, che in Italia (ma non solo) ha dimostrato di poter fare la differenza. Taremi è uno degli attaccanti probabilmente più sottovalutati in Europa. Con il Porto ha segnato, tanto, e fatto segnare altrettanto. Non è giovane ma ha esperienza internazionale, sa incidere in Champions League ed è una grande alternativa ai titolari. Gran colpo".
Per la Juventus solo una vittoria nelle ultime sei giornate di campionato. Ti aspettavi una squadra così in caduta libera? In questa circostanza, quali sono le maggiori responsabilità attribuibili a Max Allegri?
"Non è una Juventus in caduta libera dal mio punto di vista. A Napoli, ad esempio, è vero che è uscita sconfitta ma ha giocato un’ottima partita, probabilmente fra le più belle fin qui disputate in stagione. Nella circostanza non è riuscita a concretizzare almeno un paio delle tante chance costruite e a determinati livelli, contro un avversario concreto come il Napoli, sono sbagli che pesano e costano la partita. Più in generale le ultime battute a vuoto sono anche fisiologiche. La Juventus ha fatto un qualcosa di ampiamente fuori dall’ordinario in precedenza, quando ha mantenuto il passo dell’Inter. E considerata la forza della squadra di Inzaghi non è poco. E’ stata per diverso tempo a ridosso del primo posto riuscendo a creare un gruppo unito, forte, in grado di andare oltre i propri limiti. Anche l’attuale secondo posto sarebbe un risultato ottimo e non preventivato alla vigilia. La Juventus non ha l’organico di Inter, Milan e Napoli, sta vivendo una fase di ristrutturazione che andrà avanti anche nel corso dell’estate. Dunque i risultati fin qui centrati sono molto positivi. Allegri dal mio punto di vista ora sta facendo bene, a livello di risultati è più che in linea con quanto richiesto dalla proprietà all’inizio dell’anno".
Sembra in salita la strada per il rinnovo di Federico Chiesa, cosa ne pensi di un possibile addio alla Juventus?
"La Juventus ha un direttore sportivo molto bravo e capace nel gestire determinate situazioni come Cristiano Giuntoli, sono convinto che prenderà la migliore decisione possibile sia per la Juventus che per Federico Chiesa. E’ un giocatore forte, talentuoso, purtroppo nell’ultimo periodo è stato frenato da tutta una serie di infortuni che lo hanno limitato nell’esprimere il massimo del proprio potenziale. Lo ritengo uno dei top player del nostro calcio, e uno con le sue caratteristiche alla Juventus potrebbe fare sempre comodo. Poi chiaramente molto dipenderà dalle strategie future del club in vista della prossima stagione. Da chi sarà l’allenatore, se resterà Allegri oppure no, dal modulo di gioco e su quali calciatori la Juventus deciderà di investire. Ma uno come Federico Chiesa personalmente lo vorrei sempre in squadra. Al meglio della condizione è un giocatore in grado di fare la differenza e spaccare le partite".
Calzona arrivato in casa Napoli come "traghettatore" potrebbe guidare gli azzurri anche nella prossima stagione?
"Considerato anche il recente passato credo che bisogna aspettare qualche altra partita prima di parlare di un Napoli in ripresa e che potrebbe tornare in corsa per un piazzamento in Champions League. Fin qui è stata un grande delusione e il percorso in campionato lo dimostra: squadra ondivaga, incapace di essere costante nel proprio cammino, troppe volte incappata in partite mediocri. Che sarebbe stata un’annata problematica era evidente sin dall’inizio. Il presidente De Laurentiis ha sbagliato tutte le scelte del post Spalletti. Rudi Garcia, al di la dei risultati ottenuti in Europa prima della parentesi in Arabia Saudita, non era il profilo adatto per subentrare all’allenatore che ha riportato il club a vincere lo scudetto. Così come altrettanto discutibile è stata la scelta di rimpiazzarlo con Walter Mazzarri, allenatore che da anni sta vivendo una fase calante. Calzona è stato il tentativo estremo di dare un minimo di senso ad una stagione fin qui fallimentare. E’ di passaggio, dal mio punto di vista. Per il futuro non è un mistero che De Laurentiis si sta muovendo per cercare un allenatore top in grado di rilanciare il club".
Con la qualificazione alla prossima Champions quasi archiviata, l'Europa League potrebbe rappresentare un obiettivo intrigante per il Milan? Pioli sarà ancora l'allenatore dei rossoneri a tuo parere?
"Assolutamente si, è il grande obiettivo del Milan in questo momento della stagione. Vincere non sarà semplice: Liverpool, Villarreal, Bayer Leverkusen giusto per fare qualche nome (oltre alle altre italiane) sono in pole. Ma la squadra ha il dovere di provarci anche per riscattare una Champions League deludente e rendere speciale una stagione altalenante. La differenza in Europa potrebbe farla Rafael Leao, perché proprio in competizioni come queste deve dimostrare di essere realmente un top player. La posizione di Stefano Pioli resta da valutare. Non è da escludere a priori infatti che, a prescindere da come finirà l’annata, il club decida di chiudere un ciclo comunque importante e con tanti risultati positivi raggiunti per aprirne un altro. Sarebbe, eventualmente, il primo impostato da Zlatan Ibrahimovic chiaramente insieme a Moncada".
Ti aspettavi un impatto così positivo di Daniele De Rossi sulla panchina della Roma? Sotto quale aspetto è migliorata maggiormente la squadra giallorossa con l'avvento del campione del Mondo?
"Sono rimasto favorevolmente sorpreso da ciò che è riuscito a fare Daniele De Rossi in così poco tempo da quando è subentrato in corsa alla guida della Roma. Sinceramente non me l’aspettavo, anche perché la prima esperienza da allenatore in B alla Spal è stato un flop. Il merito principale di De Rossi è stato quello di capire il momento, farsi accettare dal gruppo, proporre in modo graduale ma con fermezza le sue idee di calcio. I primi risultati hanno sicuramente aiutato, ma la sensazione guardando giocare la Roma è che De Rossi è entrato nella testa dei suoi calciatori e viceversa. Una cosa che mi sta piacendo molto è la voglia della sua squadra di giocare sempre a calcio. La qualità nel palleggio, nella giocata, al primo posto. Anche perché di qualità per giocare a calcio la Roma ne ha tanta. Sia davanti in attacco che in mezzo al campo. La Roma può guardare al futuro con ottimismo, se la può giocare per rientrare in Champions League e secondo me anche per fare un bel percorso in Europa".
La lotta salvezza è ormai entrata nel vivo, quali sono le principali candidate alla retrocessione a tuo parere?
"La Salernitana è la squadra messa peggio, al momento è quella più vicina alla retrocessione in Serie B. Paga scelte assolutamente discutibili in estate e una gestione rivedibile anche nei mesi successivi. Grande confusione sin dall’inizio che poi ha fatto la differenza in negativo. Rischia parecchio anche il Sassuolo. Nonostante l’arrivo di Ballardini, esperto in salvezze last minute, è entrato in un vortice negativo che da cui rischia di non uscirne. L’infortunio di Berardi è un problema enorme, sia per il club ma anche per la nostra nazionale. Un grandissimo in bocca al lupo chiaramente affinché possa recuperare al meglio e nei modi e nei tempi giusti. In più il Sassuolo nelle ultime stagioni, a differenza di altri competitor, non era più abituato a giocare per la sopravvivenza. Mentalmente dovrà calarsi in una realtà complicatissima dove le altre sono comunque attrezzate per venirne fuori. Come il Verona, ad esempio. E come il Lecce, la squadra più giovane del campionato e con il monte ingaggi più basso della A. Nonostante tutto però sta facendo una stagione dignitosa, valorizzando i tanti calciatori giovani, riuscendo a restare dall’inizio dell’anno sopra la zona retrocessione. Sta facendo un gran lavoro Roberto D’Aversa, allenatore che sta confermando di avere ottime qualità. Rischia l’Udinese che deve riprendersi in fretta per non scivolare ancora più in basso, mentre il Frosinone gioca anche bene ma prende tantissimi gol. Se non pone rimedio a questo difetto sarà complicato giocarsi le proprie chance per restare in A".