Intervista esclusiva a Massimo Rastelli: "Napoli a rischio coppe europee, Pioli ottimo per il futuro. Inter, è lo scudetto di Inzaghi"

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto mister Massimo Rastelli. Dalla stagione negativa del Napoli allo scudetto conquistato dall'Inter, passando per la lotta salvezza del Cagliari e la possibile promozione in A del Como: ecco le sue dichiarazioni.

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Massimo Rastelli. L'allenatore ed ex calciatore, di ruolo attaccante, classe 1968, in carriera ha indossato, tra le altre, le maglie di Lucchese, Piacenza, Napoli, Reggina, Como e Avellino. Tra le esperienze in panchina, invece, sono da ricordare le promozioni ottenute con la Juve Stabia in Serie C1 nel 2010, con l'Avellino in Serie B nel 2013 e con il Cagliari in Serie A nel 2016. Dalla situazione in casa Napoli allo scudetto vinto dall'Inter, passando per il campionato di Cagliari e Como: ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni.

Il Napoli, ottavo in classifica, rischia di non partecipare alle coppe europee: cosa ne pensi della debacle azzurra nella stagione in corso?

"L'anno scorso il Napoli è riuscito a performare oltre il possibile in tutti i suoi elementi, si era creata una chimica unica. Sotto questo punto di vista, grandissimi meriti vanno attribuiti al lavoro di Luciano Spalletti, che ha fatto davvero la differenza. A mio parere, nel rendimento negativo di questa stagione, hanno pesato tanto proprio la partenza del tecnico toscano e quella di Giuntoli direzione Juve, anche più dell'addio di singoli calciatori come Kim. In molti forse hanno subito anche il peso di dover dimostrare di poter essere ancora i migliori, quando non si è abituati a vincere è facile andare in difficoltà e cedere alle pressioni. Gli ostacoli iniziali hanno frustrato ancora di più il gruppo, che poi non è riuscito a ritrovare la giusta strada. Con i cambi in panchina gli azzurri hanno cercato di trovare il bandolo della matassa, ma così non è stato. Il fatto che la squadra che ha vinto il campionato l'anno scorso rischi di non partecipare alle coppe europee è davvero clamoroso. Tra lo scorso anno e quest'anno c'è una differenza abissale. Magari non rivinci il campionato, ma si poteva fare meglio. Finire quasi a metà classifica è un disastro"

Stefano Pioli sarebbe tra i candidati per la panchina del Napoli in vista della prossima stagione, è l'uomo giusto da cui ripartire?

"Pioli ha dimostrato in qualsiasi squadra abbia allenato di saper incidere tanto in positivo, soprattutto nel periodo iniziale. Lo ha fatto alla Fiorentina, come anche alla Lazio, all'Inter e al Milan. Per la nuova stagione è importante centrare il profilo giusto per la panchina, soprattutto in vista della costruzione di quello che sarà il nuovo Napoli in concerto con il direttore sportivo e le intenzioni del presidente. Non credo ci sia da attuare una vera e propria rifondazione, sicuramente vanno messi i giusti tasselli. Inevitabilmente qualcuno andrà via, ma con quattro-cinque nuovi elementi il Napoli può diventare di nuovo competitivo e giocarsi lo scudetto assieme alle altre big".

L'Inter ha vinto lo scudetto con cinque giornate d'anticipo, si aspettava un campionato del genere da parte dei nerazzurri? È stata una rivincita per Simone Inzaghi?

"L'Inter come organico è la squadra più forte da quattro anni a questa parte e forse avrebbe dovuto vincere anche qualche scudetto in più. Arrivare dopo Conte non è stato facile per Inzaghi, un periodo di adattamento è stato necessario e fisiologico. La società ha sempre fatto quadrato attorno all'allenatore, anche nei momenti negativi, e oggi si raccolgono i frutti di quanto seminato. Poi, le critiche soprattutto a quei livelli ci sono e ci saranno sempre. L'Inter ha vinto meritatamente ed ha gettato le basi per vincere ancora nei prossimi anni. I numeri dei nerazzurri sono impressionanti, a conferma del fatto che non conta il modulo adottato ma la mentalità che si dà alla squadra. Merito di Inzaghi che è riuscito ad inculcare le proprie idee e a creare ogni anno meccanismi diversi per far si che questa squadra sia sempre meno riconoscibile per gli avversari".

Il Cagliari ha conquistato punti importanti in chiave salvezza, i rossoblù riusciranno a mantenere la categoria a tuo parere?

"Dopo un girone d'andata deficitario a livello di punti, dal mercato di gennaio con l'arrivo di elementi come Gaetano e Mina, e la valorizzazione di alcuni giovani, il Cagliari ha trovato nuove risorse e maggiore consapevolezza nei propri mezzi. Non a caso, sono arrivati risultati importanti che hanno permesso di uscire dalla zona calda. Soprattutto la vittoria contro l'Atalanta e i pareggi contro Inter e Juventus hanno dato notevole linfa in chiave salvezza. Poi, il Cagliari ha il merito di non mollare mai, lo dimostrano i tanti gol segnati allo scadere. La mentalità è quella giusta, le chance di mantenere la categoria sono alte. Credo che la quota salvezza si attesti attorno ai 37 punti, al Cagliari non mancherebbe molto. E' fondamentale non perdere negli scontri diretti contro Lecce e Sassuolo".

In cadetteria il Como è in piena zona promozione, i lombardi riusciranno a spuntarla sul Venezia nella corsa alla Serie A?

"Il Como ha grosse possibilità di andare in A come seconda in classifica, dietro il Parma. L'organico è importante e la società è molto forte a livello finanziario. Hanno speso tanto in questi anni e già la scorsa stagione erano state gettate basi notevoli per il futuro. Con Roberts e Fabregas si è voluto dare un appeal internazionale al club, anche se dispiace per Longo che stava facendo comunque bene. Una sterzata rilevante è stata data anche a seguito del mercato di gennaio, di grande livello. In ogni caso il Venezia non mollerà, saranno queste due squadre a giocarsi il secondo posto. Dispiace per la Cremonese che ha la migliore rosa dell'intera Serie B, assieme al Parma, ma che ha perso troppi punti per strada".

Il Catanzaro disputerà i playoff per la A: la squadra di Vivarini, che vive un buon periodo di forma, potrebbe rappresentare la sorpresa sotto questo punto di vista?

"Il Catanzaro lo paragono al Bari dello scorso anno per il lavoro fatto già in Serie C e per l'entusiasmo con cui ha affrontato questa stagione. Ovviamente, si fanno gli scongiuri e si spera in un esito diverso in chiave playoff. Agli spareggi possono essere un avversario ostico per chiunque. I calabresi stanno facendo un ottimo percorso, possono essere la mina vagante di questo campionato. Giocano benissimo a calcio e alle spalle hanno una tifoseria importante".

A proposito di ex, Mantova e Juve Stabia hanno raggiunto la promozione in Serie B, dopo aver dominato i propri gironi di appartenenza, qual è il tuo commento a proposito?

"Hanno fatto entrambe un percorso eccellente e non partivano certamente per vincere il campionato, ma con altri obiettivi. Addirittura il Mantova era stato ripescato dopo la retrocessione in D dello scorso anno. Possanzini ha fatto un lavoro davvero straordinario. La B ritrova sicuramente una piazza storica del nostro calcio. Anche la Juve Stabia è stata costruita con intelligenza ed oculatezza. Davvero un grandissimo lavoro da parte del direttore sportivo Lovisa, molto competente nonostante la giovane età, e di mister Pagliuca. Sono partite entrambe a fari spenti e hanno trovato consapevolezza strada facendo. Hanno vinto meritatamente i propri gironi e possono fare bene anche in B".

Per il futuro punti ad un ritorno in panchina? Sei in attesa del progetto giusto da abbracciare?

"Adesso è ancora presto, tutto si muoverà tra un mesetto in vista della preparazione della nuova stagione calcistica. Sicuramente cercherò di fare una scelta molto ponderata perché è importante ripartire con il piede giusto".