Sacchi: "Ho un record: non sono mai stato esonerato... Il nuovo allenatore del Milan deve essere lui!"
Arrigo Sacchi è intervenuto al Salone del Libro di Torino dove ha presentato il suo nuovo libro dal titolo "Il realista visionario. Le mie regole per cambiare le regole". Ecco le dichiarazioni dell'ex allenatore del Milan e commissario tecnico della Nazionale italiana
Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana, è intervenuto al Salone del Libro di Torino dove ha presentato il suo nuovo libro dal titolo "Il realista visionario. Le mie regole per cambiare le regole". L'ex commissario tecnico si è raccontato ai presenti, senza tralasciare aneddoti e frecciatine alla Juventus. Non sono mancate le parole sulla situazione attuale al Milan e sul possibile sostituto di Stefano Pioli.
Sacchi senza filtri: le parole dell'allenatore ex Milan
Arrigo Sacchi ha raccontato senza mezzi termini il suo passato e le sue opinioni sul presente del calcio italiano e non solo. Ecco le sue parole:
MONDIALE USA 94 - "Quando una squadra dà tutto quello che può è già vittoriosa. Noi siamo arrivati alla finale con gli ultimi 3 giorni dove non ci siamo allenati perché i nostri giocatori, mi dicevano massaggiatori e medici, non avevano più nulla. Però erano persone affidabili, gente che non mollava. Sono stati bravissimi perché li hanno portati ai tempi supplementari. Purtroppo si è trattato di una brutta cosa, che il calcio non era più il calcio. Berlusconi era diventato Presidente del Consiglio e il PD aveva detto al giornalista di sparare sulla Nazionale. Quando dimostrarono che noi volevamo andare sulla costa est, il presidente disse di no. Sono stato molto esigente con me stesso e con gli altri, ma quando una squadra ha dato tutto quello che poteva, io mi son congratulato. Per me è stata una medaglia della quale essere orgogliosi. Lì c’erano 13-14 giocatori, uno addirittura era stato operato 15 giorni prima, ovvero Franco Baresi. Siamo arrivati secondi, ma la politica aveva paura e non ci è stato dato alcun riconoscimento".
ARRIVO AL MILAN - "Berlusconi mi vide per caso. Loro avevano comprato 5 calciatori per rinforzare la squadra, tutti italiani, e la prima partita amichevole la fecero contro il Parma, col più vecchio che aveva 23 anni. Alla fine del primo tempo il presidente del Parma mi disse: “C’è Berlusconi che ti vorrebbe conoscere”. Berlusconi mi disse: “La seguirò in campionato”. Da lì a 15 giorni, il sorteggio della Coppa Italia mise il Milan contro il Parma. Andammo a Milano e vincemmo noi 1 a 0. Segnò Fontolan che aveva 19 anni. A Parma dicevano che ero un matto e che saremmo retrocessi, invece lottammo fino alla fine per andare in A. La squadra del Milan non funzionava, arrivarono quinti. Affrontammo nuovamente il Milan in Coppa Italia e vincemmo nuovamente 1 a 0. Il martedì mi arriva una telefonata dal responsabile di Mediaset che mi dice: “Berlusconi ti vorrebbe conoscere e ti invita a cena”. Andai. Loro sapevano che io mi sarei dovuto incontrare con la Fiorentina, Berlusconi era un uomo che ti metteva a tuo agio. Parlammo dalle 20 fino all’1 e mezza, mi chiese di rimandare. Io non me la sentì di rimandare. Il responsabile Mediaset, che era un mio amico, mi disse: “Mi ha detto che al 99% sei già l’allenatore del Milan”. Incontrai nuovamente il Milan per la firma, e firmai in bianco. Quel furbone di Galliani mi mise meno di quando prendevo a Parma (ride ndr)".
ALLENAMENTI AL MILAN - "Volevo dimostrare che 5 giocatori organizzati (ovvero il portiere e i 4 difensori) valevano più di 10 giocatori non organizzati. Permettevo ai 10 giocatori, una volta Gullit, una van Basten… che facessero loro la squadra. Ci giocavamo dello Champagne".
MAI STATO ESONERATO - "Io ho un record: non sono mai stato esonerato. Sono partito dalla penultima categoria e le ho fatte quasi tutte. Ho avuto una grande fortuna, quella di avere dei presidenti pazienti".
MARADONA MI VOLEVA AL NAPOLI – "Mi disse: “Se vieni al Napoli, con me e Careca parti già con un gol di vantaggio”. Gli risposi: “E se ti infortuni?”".
FRECCIATINA ALLA JUVENTUS- "La Juve in 60 anni ha vinto due Coppe dei Campioni, è quello che ho vinto io, che abbiamo vinto noi, in tre anni. Abbiamo vinto due Coppe dei Campioni e loro in 60 anni. Ci sarà della differenza? Ma se sei ignorante non capisci qual è la differenza".
PIOLI - "Non so se gli acquisti sono stati diretti da Stefano Pioli, come dovrebbe essere o no. In quel caso c'è qualcosa che non è andato e la dirigenza rossonera prenderà le sue decisioni".
SARRI POSSIBILE SOSTITUTO DI PIOLI - "E’ bravo, molto bravo. Sarri è uno stratega, così come De Zerbi. Anche i tre di ieri sera (De Rossi, Italiano e Gasperini, ndr) lo sono".
CONTE - "Da giocatore era un ragazzo che dava tutto quello che poteva dare. Come allenatore è diventato un ottimo allenatore, perché è una persona che dà tutto. Se fai così sei già un vincente. Nel nostro Paese se vinciamo siamo bravi, se perdiamo siamo dei somari, ma non è così! Il calcio è la storia e la cultura di un paese".
SPALLETTI - "E’ stato bravissimo, lo hanno seguito tutti i giocatori. Il Napoli aveva venduto i 4 più famosi, ha preso degli sconosciuti. Hanno vinto con merito. Hanno dato tutto quello che potevano dare, poi però devi vedere se c’è qualcuno che cerca di respirare e non ripetersi. Purtroppo questo è successo. Forse gli allenatori non erano all’altezza, ma tutto parte dal club. Italia fuori dal Mondiale? Una parte di colpa è anche dei giornali e delle televisioni che, per avere seguito, non aiutano la gente a capire".
ANCELOTTI - "La prima cosa che gli ho detto, quando ci siamo sentiti ieri mattina, è che non mi può far soffrire così tanto. Gli ho fatto subito i complimenti perché è arrivato per la sesta volta in finale di Champions League. Gli ho detto anche che il nostro Milan avrebbe messo in seria difficolta il suo Real... Non mi ha risposto subito, ci ha pensato un po' e poi ha concluso: 'Dipende se gioco nel Milan o se alleno il Real'".