Intervista esclusiva ad Arturo Di Napoli: “Iervolino può riprendersi la Salernitana, il Messina deve salire. Su Empoli e Venezia…”
Arturo Di Napoli, raggiunto in esclusiva, ci ha detto la sua in maniera chiara sulla situazione della Nazionale e su quella di diverse sue ex squadre. Con lui abbiamo parlato, in particolare, di Inter, Napoli e, soprattutto, di Empoli, Venezia, Salernitana e Messina.
Nelle ultime ore abbiamo raggiunto, in esclusiva, Arturo Di Napoli, meglio conosciuto come Re Artù. L’ex calciatore italiano di ruolo attaccante, ed oggi allenatore, ci ha detto la sua sulle tante situazioni che coinvolgono molte delle sue ex squadre, in questo momento: Napoli, Inter, Empoli, Venezia, Salernitana, Messina e la Nazionale.
Arturo Di Napoli, partiamo da due big della nostra Serie A: da una parte la collaudatissima Inter del duo Inzaghi-Marotta, dall’altra il Napoli di Conte, che vuole riportare la squadra ai livelli raggiunti due stagioni fa, rivoluzionando, però, buona parte della rosa. Chi vedi più avanti in prospettiva?
Come hai detto giustamente tu, l’Inter è più collaudata e sta facendo degli acquisti mirati, come Zielinski, per migliorare ulteriormente la rosa. Vedo i nerazzurri, quindi, un passettino più avanti, in vista della prossima Serie A.
Continuiamo a parlare delle tue ex squadre e ci spostiamo ad Empoli. L’addio a sorpresa di Nicola e l’arrivo di D’Aversa può aver tolto delle sicurezze alla compagine toscana?
Devi pensare che Fabrizio Corsi era presidente dell’Empoli già quando giocavo io con quella maglia. Puoi quindi capire da quanto tempo sia lì. La mia risposta è quindi no, perché la forza dell’Empoli è proprio Corsi, che ha un’idea precisa di calcio ed è eccellente nella scelta dei collaboratori.
Tra l’altro D’Aversa è un mio amico ed è un allenatore che a me piace molto. La cultura dell’Empoli è quella di dare giocatori, ma anche allenatori (basta vedere i casi di Sarri, Dionisi e non solo), alle big senza mai indebolirsi, ma rigenerando risorse al proprio interno.
Ti ha convinto la scelta del Venezia di puntare su Eusebio Di Francesco e se hai un consiglio da dare alla squadra neopromossa?
Il Venezia viene da un’affermazione importante, seppur passando dai playoff, in Serie B. Non era assolutamente facile ed i veneti hanno ottenuto la promozione con pieno merito.
Di Francesco sa lavorare molto bene con i giovani. È un tecnico che apprezzo, anche se le statistiche dicono che nei gironi di ritorno le sue squadre, ultimamente, subiscono un forte calo (come successo in modo inatteso anche a Frosinone). Ma parliamo di un allenatore senza dubbio ricco di capacità positive.
La serie A è complicata, da neopromossa devi sbagliare il meno possibile. Sono sicuro che lotteranno per salvarsi con orgoglio e dignità. Si tratta di una società che può contare sull’esperienza acquisita negli ultimi anni e che gli può fare da scudo. E poi Venezia è un ambiente ideale per far crescere i giovani e lavorare senza enormi pressioni.
Veniamo alla Salernitana che riparte da Petrachi e Martusciello, dopo le dimissioni immediate di Andrea Sottil ed il flirt non andato a buon fine con Gaetano Fontana. Il presidente Iervolino è pronto a fare un passo indietro, ma allo stesso tempo ha affermato che, se rimarrà in sella, l’obiettivo sarà quello di riportare la squadra in Serie A entro due o tre anni.
Come puoi ben capire questa è una società che seguo, un ambiente a cui voglio molto bene, una città che amo. Iervolino resta un imprenditore di successo, non gli piace fare da comparsa. Ha pagato lo scotto di quando si entra nel mondo del calcio. Pur spendendo tanto, se i risultati non arrivano, la contestazione è normale. E se a questa cosa non sei abituato, è automatico spaventarsi.
Oggi parte con una certa arrabbiatura addosso ma, se in Campionato la squadra partirà bene, sono sicuro che subentreranno passione, amore e buon senso da parte sua. Iervolino e la città possono, insomma, rimettersi insieme.
È un uomo che può dare ancora tanto a questo sport. Ci sta di retrocedere, anche malamente, ma il calcio in un nanosecondo ti dà l’opportunità di cambiare le cose. Il tempo è il giusto rimedio. Da tifoso e da persona competente che conosce il calcio e il mondo della Salernitana, ti posso dire che può bastare un attimo per far scoccare la scintilla di nuovo tra lui e la città. Nel mondo del calcio sono, infatti, fisiologici dei momenti burrascosi.
Ora tocca al Messina, che ha scelto Giuseppe Pavone come nuovo direttore sportivo, il quale ha confessato che già due anni fa era stato contattato dal presidente Pietro Sciotto, insieme a Zeman. Anche se poi non se ne era fatto nulla. Può essere una stagione ambiziosa quella prossima per i siciliani?
Io conosco molto bene Sciotto ed anche in questo caso stiamo parlando di una città (Messina) a cui sono molto legato. Ti dico subito che la riconferma di Modica (come allenatore) può essere un primo passo per tornare grandi. Ma servono risorse e competenze per vincere un campionato difficile come quello di Serie C, anche se per le sue forze Sciotto sta facendo il massimo.
Per una città come Messina la Serie B è il minimo sindacale: speriamo arrivi il prima possibile.
Chiudiamo con la Nazionale. Chi ti ha deluso di più della spedizione azzurra agli Europei e perché?
Se ti facessi un nome sarei riduttivo. Tutti mi hanno deluso, perché i giocatori scelti da Spalletti hanno, a mio parere, una qualità incredibile. Se, però, vuoi proprio un nome, ti dico Scamacca, apparso particolarmente poco brillante e che non è riuscito mai ad andare a segno.