Intervista esclusiva a Mauro Bressan: "Questa Fiorentina fa sognare. Bene il Genoa con Balotelli, ma non basta. Il Como? Tra qualche anno…"

Intervista esclusiva della nostra Redazione a Mauro Bressan. L'ex calciatore, cresciuto nelle Giovanili del Milan, ha vissuto diverse esperienze lungo la penisola, in particolare quella con la Fiorentina contraddistinta dalla vittoria di una Coppa Italia. Il 2 novembre 1999, proprio con la maglia del club viola, siglò al Barcellona una delle reti annoverate tra le dieci più belle dalla UEFA.

Intervista esclusiva della nostra Redazione a Mauro Bressan. L'ex calciatore, di origini trevigiane, ha espresso diverse considerazioni su vari temi, dalla lotta per lo Scudetto agli eventi che riguardano il campionato di Serie C. Oltre che con la Fiorentina, egli ha intrapreso le prime esperienze da professionista con la maglia del Como, per poi vestire anche quelle di Foggia, Cagliari, Bari, Venezia e Genoa.

Mauro, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.

Lei ha vissuto nelle Giovanili del Milan, quando era, soprattutto, la "squadra degli Olandesi". Da quella di Paulo Fonseca, quali risultati si aspetta di vedere Mauro Bressan al termine della stagione?

E' un bell'interrogativo. Fino a ora, il Milan ha alternato partite in cui ha mostrato alta qualità ad altre in cui davvero si è vista poca determinazione in campo. E' un gruppo dall'alto potenziale, ci sono calciatori che si aiutano vicendevolmente e che hanno mostrato cose interessanti in questa prima parte della stagione, oltre ad avere una media età piuttosto bassa. Se tutti riusciranno a entrare meglio in confidenza tra loro e a portare qualche vittoria consecutiva in più, non avranno grandi difficoltà a giocarsela per stare nelle prime quattro posizioni di classifica, lottando con Napoli, Inter, Juventus e Atalanta, mentre in Champions League possono puntare, almeno, ad arrivare agli spareggi per accedere agli ottavi. Di qualità in questo gruppo ce n'è, per cui sono fiducioso nei riguardi di questa squadra.

Se si pensa ai singoli, mi dispiace vedere Theo Hernandez non ai livelli delle passate stagioni, perché mi aspetterei, da chi ha indossato la fascia di capitano, un comportamento che sia di esempio per i compagni. Con molto rammarico, devo dire che ha avuto degli atteggiamenti che hanno lasciato molto a desiderare e da lui non me lo sarei aspettato.

Anche da Rafael Leão, un calciatore dalle grandissime doti tecniche, mi aspetterei di vedere sempre quel qualcosa in più. Sta mostrando una certa difficoltà nel riuscire a entrare nel vivo delle partite, oltre ad avere un rendimento che non può dirsi di certo positivo. Risulta spesso assente nel contesto della gara, sembra disincentivato. E' un gran peccato vederlo in queste condizioni, spero che si riprenda quanto prima.

Il campionato corre veloce e arriva il Napoli al "Giuseppe Meazza". Nonostante diverse assenze importanti, è questa la gara per capire quali sono le potenzialità del Milan?

No, non credo che una singola gara possa dire quali siano le vere qualità di un gruppo. Sarà il tempo, di partita in partita, a dimostrare cosa si è stati in grado di compiere. Quella con il Napoli, di certo, resta una partita molto importante, perché potrebbe rappresentare una sorta di "switch" dal punto di vista mentale: se dovesse arrivare una vittoria, la consapevolezza dei propri mezzi aumenterebbe notevolmente e creare i presupposti per credere ancora più fermamente a un gruppo che ha dato già dimostrazione delle proprie qualità nel derby vinto contro l'Inter, mentre una sconfitta potrebbe incidere sul morale e sulla classifica, ridimensionando la lotta per lo scudetto. Il campionato è ancora lunghissimo, mancano ancora tante partite e certe dinamiche non si possono prevedere, ma non c'è dubbio che questa gara sia un banco di prova importantissimo per comprendere tanti particolari, oltre che un piccolo spartiacque per il prosieguo.

Nel post gara di Torino-Como, Cesc Fabregas ha dichiarato che la sua squadra avrebbe meritato di più, come in altre occasioni. La classifica attuale della squadra lariana resta "bugiarda", secondo Mauro Bressan?

Nell'ultima gara con il Torino c'erano anche i presupposti per portare la vittoria a casa, perché nella prima mezz'ora di gara è mancato soltanto il gol. Anche nelle ultime disputate, alcuni risultati non hanno dato ragione al Como. Sì, qualche punto in classifica manca, in effetti, ma bisogna accettare il verdetto del campo, è inevitabile. Sono ancora tantissime le partite e ci sarà il tempo per fare del Como una bellissima realtà.

Vedendo le prestazioni disputate sino a oggi, tranne le prime tre gare di campionato, il Como ha fatto vedere un calcio divertente e dinamico, questo grazie alla fantasia e al coraggio di Fabregas nello sperimentare varie soluzioni tattiche per consentire ai propri calciatori di potersi esprimere al meglio, ma sa che può avvalersi di un gruppo composto da ottime individualità che con la propria tecnica riescono a prediligere bene il possesso palla e la verticalizzazione, le due caratteristiche principali che stanno dando identità a questa squadra.

L'obiettivo di questa stagione è una permanenza anticipata, con un posizionamento a metà classifica. Sarà utile per programmare le basi future e proiettarsi ad ambire, tra qualche anno, a traguardi più prestigiosi. C'è una società tra le più ricche al mondo che possiede con grandissime risorse. Inoltre, è una città che sta mostrando un grande appeal anche per il calcio e non sarà difficile vedere nomi di valore nei prossimi anni. La presenza di Fabregas, oltre a quella di Henry e Varane, è una dimostrazione vera di come ci sia la volontà di allargare gli orizzonti di questo Como.

Dopo diversi esperimenti e le difficoltà delle prime giornate, il 4-2-3-1 di Fabregas con Nico Paz a supporto di Cutrone è il sistema di gioco più congeniale per questo Como?

Fabregas ha iniziato a proporre un classico 4-4-2, con Nico Paz posizionato sull'esterno sinistro di centrocampo e una coppia d'attacco con Belotti e Cutrone; poi, nel corso del tempo e considerando i calciatori che ha, avrà visto che la squadra iniziava a dare il meglio di sé con una punta supportata da un fantasista, quindi con Nico Paz al centro della seconda linea a supporto di Cutrone e due centrocampisti offensivi come Strefezza e Fadera. Oltre a questi nomi, credo sia doveroso citare anche quello di Perrone, il quale sta dimostrando di essere un grandissimo centrocampista dotato di una visione di gioco impressionante. Anche Gabrielloni e Da Cunha sono due elementi che potranno contribuire in maniera efficace nel corso del campionato. Non faccio fatica a immaginare tutti questi nomi accostati a grandi squadre tra qualche tempo, ma il Como cercherà di tenerseli stretti. Considerata la giovanissima età, hanno tutto il tempo a disposizione per diventare ancora più promettenti.

Dalle ultime prestazioni, direi che questo sistema di gioco diventerà il riferimento principale per Fabregas, anche in virtù degli interpreti che possiede. Ci saranno delle varianti tattiche su cui dovrà fare affidamento in base all'avversario che s'incontra, ma il 4-2-3-1 rispecchia l'identità di questa squadra.

È stato uno degli acquisti più prestigiosi, ma è stato superato proprio da Patrick Cutrone nelle gerarchie d'attacco. Cosa ne pensa Mauro Bressan di questa condizione di Andrea Belotti?

E' da qualche anno che Belotti sta avendo un ridimensionamento, non ha avuto continuità ed è riuscito a segnare pochissimo, un aspetto che lo ha molto demoralizzato. Da quando è andato via dal Torino c'è stato un netto calo, perdendo anche la presenza in Nazionale, ma non bisogna dimenticare quello che è riuscito a fare in passato. In questo periodo le difficoltà sono aumentate per via di un sistema di gioco che necessita soltanto di un terminale offensivo. Il posto è occupato da Cutrone ed è giusto, perché sta meglio fisicamente e ha dimostrato di possedere doti da grande attaccante. Non è un declassamento o una punizione per Belotti, anche perché le partite saranno tante e Fabregas avrà bisogno anche di lui. E' un calciatore di esperienza che può dare un grande apporto anche allo spogliatoio, considerando che ci sono molti giovani. Pur non giocando tantissimo, saprà farsi valere quando avrà le sue chances.

E' fatta per Balotelli al Genoa, con clausola fino al 31 dicembre di quest'anno. Sarà lui a portare la squadra lontana dalle ultime posizioni in classifica? Quali sono le considerazioni di Mauro Bressan sul rendimento di questa squadra, fino a oggi?

C'è da premettere che il Genoa sta accorgendosi di quanto sia stato determinante cedere calciatori davvero importanti, a pochi giorni dall'inizio del campionato. Mi riferisco, naturalmente, a Gudmundsson e Retegui, due assenze che si stanno facendo sentire davvero tanto. In più, ci si è messa anche la sfortuna che sta tenendo lontano altri interpreti di valore, quali Ekuban, Junior Messias, Malinovskyi e Vitinha, praticamente tutto il blocco offensivo. Inutile ribadire che non è affatto un periodo tranquillo per il Genoa, ma occorrerà lottare con le forze che si hanno fino a fine dicembre, puntando poi su operazioni di mercato che possano portare nomi di un certo spessore. Stanno circolando anche indiscrezioni delicate sulla tenuta societaria che, di riflesso, incidono sulla condizione psicologica dei calciatori. Insomma, sembra che si stia mettendo tutto dal verso sbagliato in questa stagione, ma resta doveroso porre rimedio.

L'arrivo di Balotelli può e deve essere un nuovo punto di partenza. Come calciatore non può essere messo in discussione, in quanto ha dimostrato tante volte di cosa sia stato capace di fare in campo. E' pur vero che viene da un periodo piuttosto lungo di inattività e non sarà affatto facile catapultarsi in una situazione così delicata. Accettare di venire al Genoa significa essere consapevole di darsi da fare sin da subito e di dover lottare come un leone. Tenersi in allenamento da soli non è affatto la stessa cosa che farlo in squadra. Le forti motivazioni, però, possono aiutare ad alzare subito l'intensità del lavoro per trovare una buona condizione quanto prima.

E' una grande occasione per lui, in quanto dovrà dimostrare quella personalità in grado essere uno sprone anche per tutti i compagni di squadra, oltre che di riuscire a trovare una certa continuità di rendimento. Sono molto curioso di vedere cosa potrà riuscire a fare. Spero che potrà dare un grande aiuto a Gilardino e questa squadra che non merita di essere in questa posizione di classifica, ma non potrà essere soltanto Balotelli a risolvere tutti i problemi del Genoa.

Fiorentina in netta crescita, dopo il periodo iniziale contraddistinto da un certo scetticismo. Dopo quella su Milan e Lazio, l'ultima schiacciante vittoria contro la Roma potrebbe significare che questa squadra può aggiudicarsi un posto per la prossima Champions League?

E' molto presto riuscire a dare un giudizio su questa Fiorentina. Non a caso, fino a qualche settimana fa si pensava, addirittura, di esonerare Palladino perché non arrivavano le vittorie e c'erano tanti mugugni sul rendimento della squadra. Da quando stanno arrivando bei risultati, la situazione si è ribaltata ma tutto a suo favore, per fortuna. Sapevo che ci sarebbero state difficoltà iniziali per la squadra, perché sono arrivati tanti volti nuovi che richiedevano del tempo per conoscersi. È stato bravo a mantenere la pressione iniziale e a proteggere il gruppo, apportando anche accorgimenti di natura tattica che hanno dato risalto agli interpreti.

Palladino ha iniziato a far giocare la squadra con una linea difensiva a tre, avendo anche una buona tenuta ma mancando d'incisività negli altri reparti. La sua bravura ed esperienza lo hanno portato a rivedere l'assetto, impostando una difesa a 4 nella quale si sta facendo ben valere il giovanissimo Pietro Comuzzo. E' stato anche molto coraggioso nel mettere fuori dei "senatori" come Biraghi e Martínez Quarta. Ha dato più spazio all'estro dei vari centrocampisti, perché di qualità ce n'è tanta, soprattutto in Adli e Guðmundsson, anche se quest'ultimo si è infortunato. Sarebbe giusto citarli tutti, perché ciascuno sta facendo la propria parte e anche molto bene.

Possesso, triangolazioni, verticalità, tutte componenti che stanno portando a trovare il gol con una certa agilità. Si stanno vedendo cose importanti. Al di là delle scelta di natura tattica, vedo un bell'entusiasmo e c'è voglia di lottare tutti insieme. Non so se sarà in grado di ambire a un posto in Champions League, perché la concorrenza è altissima, ma questa Fiorentina fa sognare per il futuro.

La Fiorentina ha trovato in Moise Kean il suo bomber di riferimento per i prossimi anni?

Nel calcio attuale è sempre più difficile pensare che un calciatore resti a lungo con la stessa maglia. Posso dire che Kean sta creando tutti i presupposti per disputare alla grande questa stagione a Firenze. Sapevo che fosse un buon attaccante, ma non credevo che possedesse qualità ancora maggiori: fisicità, grande fiuto del gol, bravo anche nel gioco di sponda, a far salire la squadra e ad aiutare i propri compagni in fase difensiva. Sta facendo tutto quello che deve fare un centravanti puro e sta alzando di molto il livello personale, grazie anche all'esperienza maturata. Se continua così, la sua presenza in Nazionale sarà garantita.

Non può essere una sorpresa, considerando che ha giocato nel PSG insieme a Mbappé e tanti altri calciatori di altissimo livello. Nella Juventus non è riuscito a essere continuo, anche per via degli infortuni e di altre condizioni che non gli permettevano di esprimersi al meglio. Con la Fiorentina ha avuto la possibilità di cominciare tutto daccapo, iniziando un lavoro completo dal primo giorno di ritiro. I risultati si stanno vedendo, a dimostrazione che la programmazione e la continuità sono un fattore determinante per rendere al meglio chiunque, non soltanto Kean. Spero continui così a lungo, perché questa squadra ha trovato il suo centravanti di riferimento.

Alla prossima, per la Fiorentina c'è il Genoa al "Luigi Ferraris". Considerando che Mauro Bressan è stato un ex di entrambe le squadre, per quale tiferà?

Questa domanda mi mette in seria difficoltà (ride, ndr). Posso dire che, in questo momento, la Fiorentina è nettamente favorita sulla carta, perché s'incontrano due squadre con un morale diametralmente opposto. Ogni gara, però, è storia a sé e può accadere un episodio decisivo in qualsiasi momento della gara. E' una frase banale ma resta pur sempre la verità nel calcio. Il Genoa, anche con l'arrivo di Balotelli, può trovare le giuste motivazioni per reagire e fare una gara d'orgoglio. Giocare davanti alla cornice di pubblico in questo stadio, poi, non è mai facile per chiunque. Sarà una partita ad alta intensità da vivere fino all'ultimo.

L'espulsione di Makoumbou nell'ultima gara contro l'Udinese può essere considerata l'unica motivazione per la sconfitta subìta dal Cagliari?

Restare in 10 per oltre un'ora di gara non è mai facile, soprattutto se giochi fuori casa contro una squadra in salute come l'Udinese. L'espulsione è arrivata quando il risultato era fermo sullo 0-0, poi dopo circa dieci minuti il Cagliari ha subito lo svantaggio e non si è più ripreso. E' stato un episodio chiave, era inevitabile che le difficoltà fossero maggiori con il gol subito e l'uomo in meno. Ciò nonostante, la squadra di Nicola ha cercato sempre di lottare, come ha fatto in tutte le gare di campionato fin qui disputate.

Fino a oggi, cosa ne pensa Mauro Bressan della gestione di Davide Nicola? Quali calciatori si stanno contraddistinguendo in questo Cagliari?

Il Cagliari ha fatto vedere di essere una squadra che può tranquillamente ambire alla salvezza anzitempo. Ha tanti buoni calciatori ma, soprattutto, ha un gruppo compatto che sta amalgamandosi sempre più grazie alla tenacia e alla passione del suo allenatore, il quale riesce a trovare un feeling incredibile con ogni singolo. Personalmente, ho sempre avuto tanta stima per Nicola e mi è sempre piaciuto per come sa spendere al meglio il suo carisma. Non è una persona dalle mille parole ma è sempre chiaro ed essenziale quando si espone, sempre diretto con tutti. La squadra ha determinazione e anche qualità, non ha paura di imporre il suo gioco ed affronta gli avversari senza troppi timori reverenziali. La dimostrazione di forza è stata data prima nella gara contro il Parma e poi in quella con il Torino, conquistando sei punti importantissimi che la proiettano a guardare con estrema fiducia il prosieguo del campionato.

Tra i singoli, cito un nome tra tutti: Luperto. E' un leader in difesa, oltre che essere un uomo in cui Nicola ha piena fiducia. Non lo si scopre di certo oggi, perché già nei trascorsi a Empoli ha dimostrato di essere un calciatore all'altezza di una Serie A sempre difficile da affrontare. E' sempre stato un po' troppo sottovalutato, ma trovo che sia un difensore che meriti migliori soddisfazioni. In questo Cagliari sta andando molto anche Nicolas Viola, un calciatore di grande fantasia, come lo stesso Piccoli che si sta facendo ben volere, così come Gaetano. Anche Augello e Azzi sono nomi che danno sicurezza a tutta la squadra ma sarebbe un torto non citarli singolarmente tutti, perché è tutto il Cagliari nel suo insieme che merita gli elogi.

Dopo tre sconfitte consecutive, arriva il pareggio di Monza che dà respiro alla classifica. Doppio vantaggio e doppia rimonta, con superiorità numerica in favore nei minuti finali. Più un punto guadagnato o due punti persi? Inoltre, si sarebbe aspettato meglio da Eusebio Di Francesco?

Per come si era messa la gara, sono sicuramente due punti persi per il Venezia. Il Monza non è stato dei migliori, mi è parsa una squadra piuttosto in difficoltà, ciò nonostante è riuscita a strappare un punto preziosissimo. Sui due gol ci sono state gravi disattenzioni difensive che sono costate care e hanno vanificato le buone opportunità prodotte in fase offensiva. Soprattutto sul 2-2 di Djuric si sono visti i punti critici di questa squadra. Sprecare un doppio vantaggio in gare come questa può incidere sul morale, oltre che sulla classifica. Se non si sfruttano occasioni come queste, la salvezza può diventare davvero complicata.

Di Francesco sta facendo tutto quello che può e il suo Venezia ha dimostrato di volersela giocare con tutte fino alla fine, pur sapendo che saranno gli scontri con le dirette concorrenti a essere quelli determinanti per cercare di restare in Serie A. E' stato un allenatore piuttosto sfortunato, perché si vede che ci mette tanto impegno per far giocare bene la squadra. Ci sono le idee e i buoni propositi ma manca la cattiveria che serve per ottenere i punti da portare a casa.

Bari reduce da otto risultati utili consecutivi, di cui 4 pareggi nelle ultime altrettante gare. Mauro Bressan sarebbe aspettato qualche gol in più da Kevin Lasagna?

No, credo che Lasagna stia facendo bene la sua parte, pur non segnando moltissimo. E' un calciatore che sa essere veloce e attaccare bene la profondità. La sua parte la sta facendo piuttosto bene e il Bari sa di avere un elemento di qualità in avanti. Il rendimento della squadra non può dipendere soltanto da un singolo.


Bari a metà classifica ma in proiezione zona Play-off. Ci sono le qualità per cercare di raggiungere uno dei due posti utili per la promozione diretta in Serie A o resta già ampio il divario di punti?

A prescindere da questo campionato, una città come Bari meriterebbe ampiamente di giocare in Serie A, considerando che può portare, almeno, 50 mila spettatori allo stadio. I tifosi sono legatissimi alla loro squadra, ne so qualcosa perché ho avuto la fortuna di giocarci. Stanno soffrendo molto la situazione legata alla doppia proprietà di De Laurentiis. Questa condizione di netta disparità nella gestione dei due club è piuttosto frustrante, devo dire, perché anche al pubblico barese piacerebbe vedere nomi di spessore come è stato fatto per il Napoli. E' una condizione che non fa bene a questa piazza e va trovata una soluzione quanto prima.

Per quanto riguarda il calcio giocato e la realtà attuale, non credo che questo Bari possa riuscire a raggiungere uno dei primi due posti diretti per andare in Serie A, ma resta tra quelle che possono accedere tranquillamente alla fase dei Playoff, dove ci sarà un mini campionato da cui potrà uscire qualsiasi sorpresa. Le prime quatto che occupano temporaneamente la classifica di Serie B, cioè Pisa, Sassuolo, Spezia e Cremonese, sono quelle che si contenderanno la promozione diretta, secondo me.

Sconfitta a Sorrento per 2-1, dopo essere stato in vantaggio. Inoltre, le clamorose dimissioni di Ezio Capuano nelle ore successive alla gara. Quali impressioni sta avendo Mauro Bressan sulla condizione del Foggia?

Anche Foggia è una realtà che ho vissuto e che conosco piuttosto bene. E' un'altra piazza molto calda che vive di calcio, con una tifoseria davvero passionale. Non merita di essere in questa situazione, non tanto per il rendimento precario in classifica quanto per la situazione societaria che sembra non garantire affatto tranquillità all'ambiente. Anche in Serie C fare una programmazione seria è molto difficile, perché occorre tenere tutto in ordine, a cominciare dalla condizione economica che resta di fondamentale importanza per gli equilibri di una qualsiasi società. Da molti anni Foggia vive questa condizione di instabilità che può diventare destabilizzante alla lunga.

Con l'arrivo di Capuano, dopo i risultati ottenuti, credevo e speravo che lui fosse il traghettatore di questo Foggia. Se è andato via dopo pochissimo tempo, vuol dire che dietro c'è qualcosa di grave che egli stesso ha ribadito in conferenza stampa, facendo intendere che esistono gravi problemi societari. Tra tanti dubbi, la cosa certa è che non c'è più serenità, soprattutto nella squadra. Viste queste condizioni, bisogna essere realisti e pensare di raggiungere l'obiettivo della permanenza per questa stagione, nell'attesa che arrivino tempi migliori.

Padova, Pescara e Benevento: le attuali prime in classifica dei rispettivi gironi di Serie C. Saranno questi i nomi certi che si aggiungeranno alla Serie B 2025/26?

Stanno andando tutte molto forte e non mi stupisce vedere questi nomi al vertice delle rispettive classifiche. Il Padova ha una squadra molto solida e possiede grandi valori per poter vincere questo campionato. L'unica che potrebbe dar fastidio è il Vicenza ma il divario si sta già facendo piuttosto evidente in classifica e la squadra di Andreoletti resta nettamente la favorita.

Il Pescara sta andando molto forte ma dovrà guardarsi dalla Ternana che era partita con il favore dei pronostici e resta l'unica che può impensierire la squadra di Baldini. L'attuale posizione di classifica, però, resta ampiamente meritata.

Il Benevento non è affatto una sorpresa ed è nettamente favorito rispetto a tutte le altre squadre. La qualità che la squadra possiede è dimostrata dai punti e dalla qualità del gioco, pur avendo avuto qualche stop inaspettato. L'unica che potrà seriamente impensierire la squadra di Auteri è l'Avellino, perché sta facendo un grandissimo recupero in classifica ed è la più in forma dell'ultimo periodo. Se non fosse avvenuta partenza "a handicap", credo che si sarebbero trovate molto vicine entrambe a contendersi il primo posto. L'arrivo di Biancolino è stato davvero un grande scossone. Nel Girone C, alla lunga, sarà lotta tra Benevento e Avellino.

Mauro, è stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri. La ringraziamo di cuore per questa intervista, è stato un vero piacere.

Il piacere è stato mio. Grazie a Voi.