Intervista esclusiva a Pasquale Luiso: "Napoli da scudetto, Lukaku meglio di Osimhen. Torino, una batosta l'infortunio di Zapata. Balotelli? Gli darei una chance. Sampdoria in ripresa grazie a Sottil"

Ai nostri microfoni è intervenuto in esclusiva l'ex attaccante Pasquale Luiso, reduce dall'esperienza in Serie D sulla panchina del Chieti. Dalle chance scudetto del Napoli, passando per le ambizioni promozione della Sampdoria e l'infortunio di Duvan Zapata: ecco le dichiarazioni rilasciate dal "toro di Sora".

Pasquale Luiso

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto l'allenatore ed ex calciatore Pasquale Luiso. L'ex attaccante, soprannominato il "Toro di Sora", in carriera ha vestito, tra le altre, le maglie di Torino, Piacenza e Vicenza in Serie A e quelle di Avellino, Sampdoria, Salernitana e Catanzaro in Serie B. Dal Napoli di Conte primo in classifica alle speranze promozione di Sampdoria e Salernitana in B, passando per il Milan di Fonseca e il Pescara di Baldini: ecco le sue dichiarazioni.

Lo scudetto può essere un obiettivo concreto per il Napoli? Può definirsi già il 'Napoli di Conte' a tuo parere?

"Il Napoli sta facendo qualcosa di importante, magari anche senza esprimere un calcio bellissimo. Antonio Conte è molto pratico, vuole il risultato e la squadra deve saper soffrire. Gli azzurri senza coppe europee sono avvantaggiati rispetto alle dirette concorrenti e sono convinto che sapranno stare lassù fino alla fine. Conte ha la squadra in mano, conosce a memoria i suoi giocatori. Non a caso è un allenatore che ha vinto ovunque, lasciando sempre la propria impronta. Ha tre anni di contratto e tutto il tempo per programmare, anche se non dovesse centrare lo scudetto quest'anno sarebbe comunque importante riportare la squadra in Champions. Rispetto al passato anche il presidente De Laurentiis ha dovuto fare un passo indietro rispetto alla gestione della squadra e del mercato. Conte ha la situazione sotto controllo, ora c'è curiosità nel vedere il Napoli contro le big".

Cosa ne pensi dell'impatto di Lukaku con la maglia azzurra? Da ex attaccante preferisci il belga o Osimhen?

"Se avessi un Lukaku in squadra non lo farei mai uscire, resterebbe in campo anche oltre i cento minuti. La prima punta combattiva, che gioca di sponda e con le qualità fisiche del belga mi piace molto. Osimhen? Sarebbe perfetto proprio in coppia con Lukaku, soprattutto per un giocatore come lui che ama buttarsi nello spazio, magari in un 4-4-2, però dovendo scegliere preferirei l'attuale centravanti del Napoli. Come prototipo di attaccante ho amato e amerò sempre Gonzalo Higuain. L'argentino lo considero di un altro livello, mi faceva impazzire".

Quali sono le squadre che, a tuo parere, si contenderanno il titolo da qui alla fine?

"Oltre a Juventus e Inter, penso che anche il Milan possa dire la sua in questo campionato. Si tratta di una squadra giovane, che propone un ottimo calcio offensivo. Dal centrocampo in su hanno grandissimo potenziale, se Fonseca riesce a trovare la quadra i rossoneri possono insidiare tutti nella lotta scudetto. Sotto questo punto di vista, dopo Napoli e Inter, metterei il Milan sopra la Juventus. I bianconeri non mi fanno impazzire, credo che quella di Thiago Motta sia una squadra non ancora pronta per competere ad altissimi livelli. Gli acquisti non si sono ancora inseriti al meglio ed è evidente che la squadra non giri ancora a dovere".

Fonseca ha subito diverse critiche negli ultimi tempi, cosa ne pensi dell'allenatore del Milan?

"Le critiche ci sono e ci saranno sempre, però credo che il Milan esprima un buon calcio, abbia molta qualità e anche la forza per giocarsi lo scudetto con le altre big. Fonseca è un allenatore molto coraggioso e di grande personalità, lo si è visto soprattutto nella gestione di alcuni calciatori come Leao, Theo Hernandez e Tomori. Il portoghese sa rischiare e sa leggere bene le partite. Riesce a far coesistere tanti giocatori offensivi e propone un calcio veloce e divertente".

Quanto peserà l'assenza di Zapata in casa Torino? Ai granata conviene intervenire sul mercato?

"Zapata si era inserito benissimo e stava facendo bene anche in termini di gol. Si tratta di un attaccante che mi piace tanto, per il Torino e per Vanoli si tratta di una grossa perdita. Adesso c'è Sanabria, ,ma sicuramente non è la stessa cosa. I granata dovranno intervenire sul mercato per sostituire al meglio il colombiano. La squadra ne esce sicuramente ridimensionata, così come gli obiettivi stagionali. Balotelli? Ho qualche dubbio sul fatto che possa calcare ancora palcoscenici come la Serie A. Gli anni passano per tutti e lui ormai è già da molto fuori dai radar, in campionati non all'altezza del nostro. Una possibilità però gliela darei, sarebbe comunque una bella scommessa".

Nonostante il terreno perso a inizio stagione, la Sampdoria può puntare alla promozione in massima serie?

"La Sampdoria resta sicuramente in lizza per la promozione. Sottil è un allenatore grintoso e preparato che saprà dare il proprio apporto da qui alla fine. La squadra è forte e ora si sta vedendo anche una cattiveria diversa. Certo, ci sono stati dei passi falsi imperdonabili, come quello contro la Juve Stabia. Non puoi pensare di perdere in casa contro una squadra neopromossa, però contro il Cesena c'è stata subito una bella reazione. Tolto il Sassuolo, che farà un campionato a parte, i blucerchiati se la giocheranno con Cremonese e Pisa per il secondo posto. L'esonero di Pirlo ha dato una scossa importante alla squadra e all'ambiente. Una scossa necessaria per puntare alla promozione".

Cosa è mancato finora alla Salernitana? Dopo la retrocessione l'entusiasmo intorno alla squadra è scemato?

"Sulla carta la Salernitana è una squadra forte, con tanti giocatori di esperienza. I campani però hanno perso troppo terreno, ora è dura pensare ad una repentina risalita in classifica. Si tratta di una piazza pazzesca e rappresenta certamente una pretendente alla promozione, magari anche tramite i playoff. Dopo la retrocessione l'entusiasmo è calato. Iervolino è partito un po' in quinta, spendendo anche tantissimo, però onestamente non mi è piaciuto il mercato delle "vecchie glorie" che ha fatto negli ultimi anni. Qualcuno si è fatto la vacanza in costiera amalfitana, dando davvero poco alla causa. Forse con una gestione più oculata, con un programma serio, le cose sarebbero andate diversamente".

Pescara, Vicenza e Avellino nei rispettivi gironi di Serie C puntano ad un campionato di vertice, qual è la squadra più attrezzata tra queste per puntare alla cadetteria?

"L'Avellino ha un budget davvero impressionante. Quando è naufragata la gestione Perinetti hanno fatto una scelta davvero coraggiosa e apprezzabile a puntare su Biancolino. Penso che gli allenatori che fanno bene nel settore giovanile vadano sempre premiati, come in questi casi. Poi lui è uno che ama Avellino e che anche da calciatore ha sempre sudato la maglia. La squadra gioca a memoria ed esprime un buon calcio, gli irpini daranno filo da torcere a club come Benevento e Catania per la promozione in B. Il Pescara è una bella rivelazione ed ha un allenatore pazzesco come Baldini, che non c'entra niente con la Serie C, anzi meriterebbe di allenare in Serie A. Gli adriatici giocano un ottimo calcio e hanno una rosa forte, con tanti giocatori esperti. Gli ingredienti per far bene ci sono tutti. Il Vicenza lotterà col Padova per la promozione in cadetteria, ma si tratta comunque di una squadra che per storia e tradizione, così come per le altre già citate, deve stare in categorie superiori".

Dopo l'esperienza a Chieti, sei in attesa di un nuovo progetto per tornare in panchina?

"Ho fatto bene a Chieti, riuscendo a salvare la squadra, portandola quasi ai playoff. L'obiettivo al momento è quello di allenare in Serie C. Prima che iniziasse la stagione ho avuto diversi contatti in tal senso e pensavo davvero di farcela, poi purtroppo non si è concluso nulla. Il campionato però è lungo, sono in continuo aggiornamento e spero di tornare in corsa in panchina. L'importante è non mollare mai".