Intervista esclusiva a Diego Caverzan: "Setti ha fatto tanto per Verona. Ben venga nuova società, ma avrei preferito proprietà italiana…"
Intervista esclusiva a Diego Caverzan. Esordisce nella Serie A 1986/87 con la maglia dell'Udinese, poi una breve esperienza con l'Atalanta, quindi il Palazzolo. Dopo tre anni all'Arezzo, viene ingaggiato nel 1993 dall'Hellas Verona con cui conquista una promozione in Serie A. Una stagione anche nelle file della Cremonese, poi Rimini, breve permanenza al Padova e di nuovo Rimini, club con cui concluse la carriera nel 2002.
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Diego Caverzan. L'ex difensore, nativo di Montebelluna, ha espresso il proprio parere sulle condizioni delle sue ex squadre, con particolare attenzione all'Hellas Verona con cui ha contraddistinto la propria carriera. Non sono mancate parole importanti sull'attuale proprietà del club scaligero. Considerazioni significative anche sulla Cremonese e sull'Arezzo, soprattutto in riferimento alle parole del Presidente del club toscano, Guglielmo Manzo, dopo la sconfitta della propria squadra nell'ultima di campionato contro il Perugia.
Diego, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.
Ultima giornata di Serie A, Hellas Verona-Inter 0-5. Troppa superiorità generale della squadra di Simone Inzaghi o troppi limiti di quella allenata da Paolo Zanetti, secondo Lei?
Ho visto la partita e, sinceramente, non mi aspettavo una debacle così clamorosa. Non che il Verona dovesse imporre il proprio gioco, ma, almeno, che ci fosse più determinazione. Credo che Zanetti l'avesse preparata anche piuttosto bene per cercare di non subire tantissimo da un avversario nettamente più forte, sia a livello individuale che collettivo. Dopo aver subito il primo gol, credevo che la squadra si chiudesse un po' di più, proprio perché non lasciasse ulteriori ripartenze all'Inter che in velocità è micidiale. Invece, sono arrivati anche il secondo e il terzo gol pressoché identici che, di fatto, hanno chiuso la gara. Dinanzi ai propri tifosi è stata la sconfitta più brutta della stagione, proprio perché in tante occasioni la squadra ha onorato la maglia fino all'ultimo secondo. Stavolta, non c'è stata traccia del Verona che si è visto negli ultimi tempi, quando gioca in casa.
Ho sentito anche l'intervista di Zanetti nel dopo gara, il quale si è sentito di chiedere scusa pubblicamente. E' stato un gesto di grande coraggio e lealtà da parte sua. Sicuramente, dopo questa gara, farà lavorare duramente i suoi, considerando che risulta essere la peggiore difesa della Serie A. La squadra sta subendo tantissimi goal e si sta vedendo una fragilità anche emotiva. Appena subiscono uno svantaggio, si determina un crollo verticale che non permette più di reagire. Occorrerà lavorare molto su questo aspetto, prima che sugli accorgimenti di natura tattica.
Prossima gara da disputare a Cagliari, poi l'Empoli a domicilio, ancora il Parma in trasferta. Quanto potranno dire queste tre sfide sulle possibilità di permanenza dell'Hellas Verona?
E' prematuro parlare già di permanenza, naturalmente. Il campionato è lunghissimo, ma l'attuale classifica fa capire che il Verona ha tutte le potenzialità per poterla guadagnare anche in questa stagione. L'aver ottenuto due vittorie contro Napoli e Roma ha significato che in questa squadra ci sono le qualità per fare ottime prestazioni, anche contro avversari più forti, ad eccezione della gara contro l'Inter. Che siano tre partite fondamentali per il cammino del Verona è fuori discussione. In questo momento, mi preoccupa la discontinuità di rendimento, perché vedo le squadre che la precedono riuscire a fare piccoli passi e ad essere più unite.
La trasferta di Cagliari mi preoccupa, è un campo difficilissimo per qualsiasi avversario e arriva in un momento psicologico delicato. Anche l'Empoli sta facendo molto bene e sta giocando un buonissimo calcio, credo che avrebbe potuto ottenere qualche punto in più in classifica. Il Parma è tra quelle che assomiglia al Verona, in quanto sta alternando delle buonissime prestazioni ad altre nettamente insufficienti. Sono tre partite fondamentali, ma è il periodo giusto per riordinare le idee. Credo che anche la società cercherà di mettere tutti i calciatori nelle giuste condizioni per ritrovare la concentrazione. Restare in Serie A è troppo importante per il Verona.
Pur non essendoci certezze sulle cifre e soprattutto sulle tempistiche dell’affare, prende sempre più corpo la cessione dell’Hellas Verona al fondo Texano ‘Presidio Investors’. Cosa ne pensa sulla eventuale nuova proprietà statunitense?
È da tanti anni che circolano varie voci su potenziali nuovi acquirenti, anche se, stavolta, sembra che ci siano serie condizioni per realizzare il passaggio di proprietà. In ogni caso, spero che chi sceglierà di investire a Verona lo faccia preservando il valore di questo club e la tradizione calcistica che c'è in questa città da decine di anni. Non è una piazza qualunque, ho avuto la fortuna di giocarci per 5 anni e la conosco molto bene. La porterò sempre nel mio cuore, non potrebbe essere altrimenti. Mi dispiace molto vedere che non ci siano più proprietà italiane disposte a investire in una società del genere, specialmente alcune aziende molto importanti del Triveneto. L'epoca dei presidenti che sarebbero stati disposti a investire tutto il proprio patrimonio per l'amore della squadra è finita da un bel po'. Fa parte del calcio di oggi e non si può far altro che accettarlo.
Vorrei anche aggiungere che il Presidente Setti, in questi anni, ha fatto benissimo. E' riuscito con tutto lo staff a scoprire certi calciatori emergenti che, poi, sono diventati di buonissimo livello, ottenendo dalle vendite degli introiti molto importanti. Qualora dovesse lasciare la presidenza, malgrado non sia amatissimo da una buona parte della tifoseria, credo che sia doveroso riconoscere quanto abbia fatto d'importante per il Verona, a mio parere.
Gianpiero Gasperini ha dichiarato, nel corso del post gara di Parma, che per lo Scudetto è prematuro parlarne, ma l'Atalanta cercherà di stare il più in alto possibile. Lei intravede realmente le possibilità per il club bergamasco di diventare Campione d'Italia? Su Retegui cosa ne pensa?
Avendo mia moglie originaria di Bergamo, seguo da tantissimo tempo anche l'Atalanta. E' da circa cinque anni che sta giocando a un livello altissimo ed è soltanto un grande piacere osservare il gioco di questa squadra. I risultati, poi, hanno dato conferma del lavoro immenso che ha compiuto Gasperini, portandola a vincere l'Europa League e confermandola tra le formazioni emergenti a livello mondiale. Sì, sono d'accordissimo con Gasperini, perché è assolutamente prematuro parlare di scudetto a questo punto della stagione, però l'Atalanta ha tutto per giocarsela fino alla fine. Avrà qualcosa in meno sul profilo del collettivo rispetto a Inter, Napoli e Juventus, ma credo che sia la squadra ad esprimere il miglior gioco in assoluto. Sta benissimo fisicamente e non ha mai paura di affrontare la gara, andando sempre "uomo contro uomo". Ha sbagliato soltanto la gara contro il Como, poi ha disputato tutte partite con grande intensità e temperamento. Inoltre, mi ha fatto molto piacere il rientro di Giorgio Scalvini nella gara di Parma, un difensore molto interessante, oltre che un bravissimo ragazzo.
Se non ci saranno defezioni importanti, l'Atalanta potrebbe diventare come il Verona dello Scudetto del 1985. Sarebbe un risultato bellissimo, molto più grande dell'Europa League. Per correttezza, di una simile impresa va ricordata anche quella Sampdoria, all'epoca fortissima. Se riuscirà a esserci anche il nome dell'Atalanta nell'albo d'oro del campionato, sarebbe soltanto una grandissima vittoria per tutto il calcio italiano.
Già con il Genoa si erano potute osservare le qualità importanti di Retegui in area di rigore. Difficile fare dei paragoni con altri attaccanti, ma ha delle peculiarità che in pochi hanno. Con Gasperini si sta riconfermando un cecchino, anche perché ha anche una squadra che lavora tantissimi palloni in fase d'attacco, ma è altrettanto bravo lui a sapersi mettere nelle condizioni di essere il terminale offensivo del gioco di squadra, adattandosi a ogni situazione. Non saprei dire se è quello più completo rispetto agli altri compagni di reparto, ma, in questo momento, è quello che è riuscito a entrare più in sintonia con il suo allenatore. E' il suo momento magico e spero che duri il più a lungo possibile.
Diego Caverzan ha militato anche nelle file della Cremonese. Ultima vittoria di misura contro il Frosinone. A questo punto della stagione, cosa ne pensa della stagione della squadra allenata da Giovanni Stroppa?
Sinceramente, non mi aspettavo di vedere la Cremonese così in basso in classifica. Non è una una di quelle stagioni più tranquille, almeno fino a oggi. L'esonero di Stroppa, poi l'arrivo di Corini, quindi di nuovo Stroppa, sono stati cambiamenti che hanno disorientato l'intero organico, anche se bisogna ammettere che la precedono squadre che stanno andando molto forte. La vittoria contro il Frosinone era doverosa e ha dato anche un sorriso al Presidente, Giovanni Arvedi, il quale ha investito tantissimo negli ultimi anni per la Cremonese, oltre a essere una persona che tiene tantissimo a questa sua creatura. Farà di tutto per riportarla in Serie A.
Le prime due per la promozione diretta in Serie A. Quali nomi inserirebbe?
Non mi sento di dire che abbia già un piede in Serie A, ma credo che il Sassuolo sia la squadra più forte e completa. Non lo dichiaro perché la classifica dice che è al primo posto, ma perché possiede un organico importantissimo, oltre che un buonissimo allenatore. Credo che, alla lunga, prenderà il sopravvento su tutte. L'altra squadra accreditata per la promozione diretta è lo Spezia, anche se non me l'aspettavo di vederla così in alto. Personalmente, sono molto contento per Luca D'Angelo, sta facendo davvero bene e se lo merita.
Ci saranno altre squadre che cercheranno di arrivare il più in alto possibile, tra cui il Cesena che mi è parsa una squadra molto interessante e piuttosto disinvolta nel giocarsela con tutte le avversarie. Ha anche un ottimo attaccante, Cristian Shpendi, il quale potrebbe insediarsi in qualche club di Serie A nei prossimi tempi.
Mi aspettavo di più anche dal Palermo, una squadra alla quale riesce difficile fare gol. Non è una casualità che sia uno degli attacchi meno prolifici della Serie B, anche se avrà tutto il tempo per rimediare.
Anche il Pisa sta facendo bene ed è sempre stata lì davanti, dall'inizio del campionato. Fa molto piacere per Pippo Inzaghi, anche perché era compagno di squadra al primo anno con il Verona e abbiamo giocato insieme. Dopo qualche delusione nella sua carriera di allenatore, mi piacerebbe vederlo in una piazza importante, senza nulla togliere al Pisa che resta ugualmente un club prestigioso.
Per Lei anche un trascorso nell'Arezzo. Dopo l'ultima gara di Perugia, il Presidente Guglielmo Manzo ha dichiarato che quella della propria squadra è stata una sconfitta umiliante, di confermare Cutolo e Troise e, all'occorrenza, di cambiare 20 calciatori a gennaio. Cosa ne pensa Diego Caverzan di queste parole?
Credo che siano state parole fuori luogo. Comprendo benissimo la delusione, proprio perché ho vissuto per tre anni ad Arezzo e ricordo benissimo l'adrenalina che c'era quando si doveva incontrare sia la Ternana che il Perugia, ma si è espresso da tifoso e non da presidente, secondo me. Lo stesso Troise si è scusato con tutti per la prestazione, ma ha mantenuto molta calma e compostezza, com'era giusto che fosse. Perdere questi incontri significa tanto, ma non sono le uniche gare decisive per un campionato.
C'è l'ambizione di fare meglio ogni anno, è giusto che si pensi verso questa direzione, e conosco bene anche il Direttore Sportivo, Aniello Cutolo, un emergente che, però, conosce già il mondo del calcio piuttosto bene. Cercheranno di costruire un organico che possa far tornare l'Arezzo in Serie B, dopo tantissimi anni. Approfittare del mercato di gennaio sarà ugualmente importante per portare alcuni rinforzi, non di certo per cambiare un'intera rosa.
Nel Girone B della Serie C, sarà lotta per il vertice soltanto tra Pescara, Virtus Entella e Ternana?
Sì, credo che sarà una contesa tra queste tre. Il Pescara è quella che sta avendo più continuità nel rendimento, anche se ritengo che la Ternana disponga del collettivo più attrezzato per vincere. L'Entella, negli ultimi anni, è sempre rimasta ai vertici per cercare di ritornare in Serie B, quindi se la giocherà a viso aperto.
Tra quelli della Serie C, il Girone B è il più combattuto. Ci sono buonissime squadre, non soltanto tra le prime posizioni della classifica. Mi dispiace molto vedere l'Ascoli in una posizione di classifica piuttosto delicata, spero potrà riprendersi.
Nel Girone A c'è una squadra veneta al primo posto. Crede che per il Padova sia la stagione giusta per il ritorno in Serie B?
Il Padova è partito fortissimo, ha una squadra più che buona, gestita da un allenatore emergente ma di cui tutti stanno parlando benissimo, Matteo Andreoletti. Credo che, fino all'ultimo, il Vicenza cercherà di starle dietro, anch'essa una società molto importante e con un organico all'altezza di questo campionato. Stefano Vecchi sta facendo una stagione molto buona e merita personalmente grandi traguardi.
Sia il Padova che il Vicenza sono due compagni molto attrezzate e con le rispettive proprietà molto forti sul profilo economico, oltre che desiderose di proporre un modello di calcio ad alti livelli. E' anche giusto pensare in grande per queste due città, perché entrambe hanno una storia importante. Non bisogna dimenticare i trascorsi in Serie A, per cui è da tantissimi anni che i propri tifosi attendono di realizzare un sogno di questo calibro.
Per il Padova, inoltre, ci sarà da recuperare la gara contro l'Atalanta Under 23, una formazione che si sta comportando molto bene, anche se l'occasione di portarsi con 7 punti di vantaggio sul Vicenza è davvero importante. Non si tratterebbe di un distacco incolmabile, perché il campionato è ancora lungo, ma potrebbe essere un primo allungo significativo.
Diego, è stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri e La ringraziamo di cuore per questa intervista. Ci auguriamo di poterLa risentire, prossimamente.
Grazie a Voi e buon lavoro.