Intervista esclusiva a Reginaldo: "E' una Fiorentina che fa sognare. Il Parma può stare tranquillo con Pecchia. Un pensiero speciale per..."
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Reginaldo Ferreira da Silva. L'ex calciatore, di nazionalità brasiliana, ha vissuto diverse esperienze nel suo trascorso in Italia. Dopo i primi passi con il Campo Grande di Rio De Janeiro, fu acquistato dal Treviso con cui ottenne la prima Serie A della carriera, per poi approdare alla Fiorentina, quindi al Parma. Vari campionati anche nella terza serie professionistica, fino all'ultima stagione nel Real Casalnuovo in Serie D.
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Reginaldo. L'ex attaccante ha espresso il proprio parere su vari temi che riguardano il calcio italiano. Focus sulla Fiorentina di Raffaele Palladino e sul Parma di Fabio Pecchia, ma non sono mancate osservazioni importanti su altri club in cui ha militato (in ordine cronologico): Siena, Paganese, Trapani, Pro Vercelli, Monza, Reggina, Catania e AZ Picerno.
Reginaldo, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.
Da ex attaccante della Fiorentina, quali sono le considerazioni sulla squadra di Raffaele Palladino, a un punto dalla capolista provvisoria, il Napoli?
Sapevo che Raffaele fosse bravo, perché lo si è visto già a Monza, ma non mi aspettavo che venisse fuori un grande allenatore, perché tale si sta dimostrando. Sono arrivati innesti importanti in questa squadra, ma ha avuto anche la fortuna di trovare una buona parte del gruppo rimasto a Firenze che si portava dietro l'esperienza vissuta con Italiano. Era prevedibile che ci fossero delle difficoltà iniziali, forse qualcuna in più del previsto, ma il tempo è stato l'alleato più prezioso per la Fiorentina, perché ha permesso a Palladino di plasmare ancora di più il gruppo e di improntare le sue idee di gioco in relazione alle caratteristiche dei suoi calciatori.
Conosco sia Monza che Firenze piuttosto bene. In Brianza c'è una condizione bellissima per giocare a calcio e sono stato benissimo lì, oltre a essere state realizzate cose straordinarie negli ultimi anni, ma allenare il Monza non è la stessa cosa che allenare la Fiorentina. Chi ha giocato e conosce la città, come me, sa che a Firenze c'è molta più passione e attaccamento. Il popolo fiorentino, a cui voglio molto bene e sono legatissimo, vive per la propria squadra e deve essere molto grato a Rocco Commisso, perché come presidente ha fatto di tutto per la Fiorentina, a cominciare dal bellissimo "Viola Park", una struttura che non tutti i club possono permettersi. Farà ancora tanto altro, ne sono certo, per questo è giusto sognare cose in grande.
Oltre che per la dirigenza e per Palladino, sono molto contento per Moise Kean. E' in un periodo di forma che non aveva mai raggiunto prima e sta facendo vedere tutto il proprio potenziale, anche se già sapevo di cosa fosse capace. E' una grande opportunità, sia per lui che per la squadra. Sa di essere l'attaccante di riferimento che ha addosso tante responsabilità, perché i suoi goal saranno la parte più importante per dare continuità al rendimento di questa Fiorentina.
C'è tanto da lavorare e da non esaltarsi, soprattutto, ma mi sembra che Palladino abbia capito questa cosa e stia facendo lavorare tutti con grande entusiasmo, ma tenendo sempre bassa la testa e parlando poco. Se riescono tutti a mantenere questa concentrazione e questa voglia di entrare nella storia del club, tra le prime quattro posizioni ci può essere anche la Fiorentina. Devono crederci, pur sapendo che sarà molto complicato.
Dopo due finali perse, la Fiorentina è la favorita per vincere la Conference League, secondo Reginaldo?
Non so se sia la favorita, perché ci sono varie squadre forti in questa competizione, ma mi auguro che sarà la volta buona, anche perché negli ultimi due anni ha raggiunto due finali, purtroppo andate male. Questo significa che la società ha avviato un progetto tecnico importante sulla squadra, già da tempo. Naturalmente, sarei contento se fosse proprio Raffaele (Palladino, ndr) a riuscire a ottenere un traguardo del genere. Portare un trofeo nella bacheca della Fiorentina sarebbe anche meritato, dopo tutto quello che si è visto.
Il Bologna di Thiago Motta ha insegnato tanto lo scorso campionato, credo che nessuno si aspettasse di vederli in Champions League, per cui la Fiorentina ha tutte le qualità per essere la squadra rivelazione di questa stagione.
Tripletta nell'ultima gara di campionato contro l'Hellas Verona per Moise Kean, con quest'ultimo che, in riferimento al trascorso alla Juventus, ha dichiarato di provenire da anni non facili. La società bianconera è stata poco lungimirante nei riguardi dell'attaccante numero 20 della Fiorentina? Inoltre, può essere nelle condizioni di riuscire vincere la classifica dei capocannonieri, secondo Reginaldo?
In questo periodo sta vivendo la migliore condizione della propria carriera, ma è anche vero che lui alla Juve ha avuto i suoi spazi e le sue opportunità per mettersi in mostra. Credo che non abbia vissuto bene la coesistenza con gli altri compagni di reparto, perché era inevitabile che la concorrenza fosse molto alta. Stiamo parlando pur sempre di una delle migliori squadre al mondo.
Anzi, dico di più: penso che lui dovrebbe essere contento e riconoscente per quello la Juve gli ha riservato. Se sta venendo bene fuori con la Fiorentina è anche perché a Torino avrà imparato tanto, soltanto che non riusciva a rendere come desiderasse. Anche la prima esperienza all'Everton è stata molto formativa per lui ed è stata sempre la Juve a proteggerlo, lasciandolo crescere in prestito ma sempre sotto l'attenzione della società nei sui confronti. Quindi, sono molto contento per lui che stia giocando alla grande a Firenze, ma non deve dimenticare il suo passato.
Quest'anno è bello vedere Kean con questa determinazione e contro il Verona ha dato dimostrazione di una cattiveria sotto porta che non riusciva a esprimere negli anni passati, oltre che disporre di una forza fisica impressionante che lo aiuterà a essere ancora più incisivo in profondità. Speriamo continui così a lungo.
Tutta la Fiorentina sta facendo il massimo per fargli fare goal, ma anche lui sta facendo tanto pure in fase difensiva, andando a coprire i suoi compagni con un buon pressing. Retegui sta segnando in vari modi, anche perché è supportato dall'Atalanta che resta una squadra formidabile. E' al primo posto provvisorio della classifica, meritatamente direi. Mateo (Retegui, ndr) sta facendo cose strabilianti, ma anche Kean ha tutto dalla sua per fare ancora tanti altri goal. La stagione sta andando per il verso giusto e non bisogna mollare, pur sapendo che avrà un avversario di grande valore.
Quali calciatori di questa Fiorentina stanno piacendo particolarmente a Reginaldo, oltre Moise Kean?
A me piace tutta la Fiorentina, perché tutti stanno facendo la propria parte e si stanno comportando bene singolarmente. Volendo citare alcuni nomi, direi che quella Colpani sia stata una grande intuizione, arrivato a Firenze grazie soprattutto a Palladino che lo conosceva benissimo a Monza. Un altro che mi sta piacendo molto e che ha una forza fisica mostruosa, sfortunato per via dell'infortunio, è Rolando Mandragora. La sua è una presenza preziosa e spero ritorni presto. In difesa mi sta piacendo molto Dodò, aiutato anche dall'esperienza vissuta con il Brasile.
Tra i giovani più interessanti c'è sicuramente Amir Richardson, un ragazzo che, se riesce ad acquisire ancora più rapidità, può diventare tra i più forti in circolazione. In alcuni aspetti, mi ricorda Fabio Liverani, anch'egli un mancino che riusciva fare cose che ho visto da pochi. Non era affatto veloce, però lo ricordo con piacere e lo ringrazio ancora oggi, perché con alcuni suoi lanci millimetrici mi permise di realizzare alcuni goal importanti con la Fiorentina.
Alla ripresa dalla sosta ci sarà il Como in trasferta e la gara casalinga contro l'Inter. Quella contro la squadra di Simone Inzaghi sarà la determinante per capire quale è la forza della Fiorentina?
Sento di fare i miei complimenti anche al Como, un'altra società che sta facendo investimenti davvero importanti. Contro Fabregas ci sarà da stare molto attenti, perché la sue è una squadra che gioca con rapidità, con tanti giovani che hanno corsa e fiato. Poi, terrei davvero d'occhio Nico Paz, un ragazzo eccezionale che ha delle doti tecniche di grandissimo valore, oltre a essere già disinvolto, nonostante abbia soltanto 20 anni.
La partita contro l'Inter è quella più difficile di tutte, perché si gioca contro la squadra che ha vinto l'ultimo titolo nazionale e ha un organico tra i più forti al mondo. Può essere un piccolo vantaggio giocarla a Firenze, anche se affronta un gruppo così consolidato ed esperto che non avrà alcun problema a gestire il "fattore campo".
Non sarà una gara decisiva contro l'Inter, perché il campionato è lunghissimo, ma riuscire a non perdere questa gara porterebbe l'autostima a ottimi livelli per il prosieguo.
A Venezia la prima vittoria esterna del Parma di Fabio Pecchia. Dodici punti in 12 gare. La classifica sta rispecchiando la qualità di questo Parma, secondo Reginaldo?
Ho visto diverse partite del Parma di quest'anno e sono veramente contento nel vedere tanto coraggio da parte di una delle squadre più giovani. Non è un caso che questo gruppo sia composto da tanti che hanno davanti tutto il proprio futuro, proprio perché il vero progetto di questa società è creare un organico che possa durare per diversi anni. Non sono soltanto giovani ma di qualità, altrimenti non avrebbero ottenuto 12 punti che possono sembrare pochi ma sono abbastanza per una neo promossa. Proprio perché la squadra è composta da molti giovani, le gare sono state affrontate tutte con una certa spensieratezza, oltre a dimostrare di avere condizione atletica molto buona, ma, anche per un'età molto bassa, il fattore esperienza ha portato inevitabilmente a degli errori. Non bisogna dimenticare che ha battuto il Milan e pareggiato con la Juve a Torino, a dimostrazione che la qualità c'è.
Poi, sono contento che la società abbia dato grande fiducia a Fabio Pecchia, non era una cosa scontata lasciarlo anche in Serie A. Direi che hanno avuto una grande intuizione nel lasciarlo tranquillo di lavorare e portare avanti un progetto di squadra di cui è stato l'artefice. Voglio anche ricordare alcuni membri dello staff tecnico del Parma, ragazzi eccezionali che ho avuto la fortuna di conoscere: Nando Coppola e Gennaro Troianiello. Se la squadra sta ottenendo questo risultati, va dato merito anche a loro due. Spero di cuore che vengano tutti confermati, perché ci sono grandi margini di miglioramento per guardare ad altri obiettivi in futuro. Per questa stagione, al Parma va benissimo raggiungere una salvezza con qualche giornata di anticipo.
Se la società avrà la forza di tenersi un bel gruppo di talenti per un po' di anni, potrà anche compiere un percorso intrapreso da squadre che sono diventate tra le più forti: vedi l'Atalanta, la Fiorentina e la Lazio. Dennis Man e Ange-Yoan Bonny formano insieme un vero punto di riferimento, sono due attaccanti che mi piacciono moltissimo. Anche Valentin Mihăilă ha tanti margini di miglioramento, come sono contento anche per il comportamento di Adrián Bernabé. Un complimento particolare voglio farlo a Enrico Delprato, un ragazzo straordinario che ho avuto la fortuna di conoscere a Reggio Calabria, anche se soltanto per un paio di settimane. In quel brevissimo periodo di tempo, ebbi subito l'impressione di un ragazzo molto serio e professionale che sarebbe arrivato presto ad alti livelli. Non è un caso che oggi sia il capitano del Parma.
Per Reginaldo anche una stagione nel Monza. Dopo 12 giornate, avrebbe immaginato di vedere la squadra allenata da Alessandro Nesta all'ultimo posto, insieme al Venezia, con 8 punti?
Dopo la grande perdita di Berlusconi, è come se il Monza avesse affievolito le proprie forze a livello societario, anche se Galliani sta portando avanti il proprio lavoro con grande tenacia e tenendo alta l'immagine di questo club, tra i più sani e seri. Quest'anno sta avendo un po' di problemi, perché ci sono state perdite importanti come quelle di Colpani, pur essendo rimasti calciatori che sono stati un vero punto di forza in tutti questi anni, tra cui Pablo Marí e Dany Mota. L'eredità lasciata da Palladino è stata importante e Nesta sta avendo una bella opportunità di fare bene come allenatore. Ci sono state anche gare sfortunate per il Monza, qualche punto in più poteva ottenerlo tranquillamente. Non deve spaventare l'ultima posizione, perché la classifica è davvero corta e bastano un paio di vittorie consecutive per rientrare pienamente in gioco.
Alla prossima c'è il Torino, una gara molto complicata che il Monza dovrà affrontare sapendo che una eventuale vittoria potrà valere il doppio dei punti. E' una sorta di scontro diretto per tirarsi fuori e riavvicinare una diretta concorrente, oltre che essere determinante per riacquistare la fiducia in vista dei prossimi impegni di campionato.
Un trascorso anche con la maglia di alcuni club dell'attuale Girone C della Serie C: Trapani, Catania e Picerno. Qual è il giudizio di Reginaldo su queste sue tre ex squadre, fino ad ora?
Ho bellissimi ricordi per tutte. Sono state esperienze importanti che ho vissuto in periodi differenti del mio percorso, ma in tutte e tre le società sono stato benissimo.
A Trapani sono stato soltanto sei mesi, ma furono intensi per me. Ricordo l'emozione che ebbi nel vedere il pubblico applaudire me e la squadra, nonostante ci fu una brutta sconfitta in quel campionato di Serie C. Questo episodio è sufficiente per comprendere come i tifosi trapanesi meritino ben altro. Sono davvero contento di rivedere questa squadra tra i professionisti, anche se ha una società alle spalle che può tranquillamente ambire a raggiungere di nuovo la Serie B. Non bisogna farlo necessariamente quest'anno, perché mantenere questa categoria è ugualmente importante, oltre che difficile, ma resta un ambiente in cui ci sono tutti i presupposti per programmare un lavoro ambizioso in futuro.
Catania sta soffrendo tanto e i tempi memorabili vissuti in Serie A sono lontani, purtroppo. La società ha portato un grandissimo allenatore, Mimmo Toscano, con cui ho avuto la fortuna e la grandissima soddisfazione di vincere il campionato a Reggio Calabria nel 2020. Sta avendo un po' di problemi quest'anno, anche se il campionato è davvero lungo e può regalare ancora tantissime sorprese. C'è tutto il tempo per recuperare punti, soprattutto sfruttando gli scontri con le prime che occupano momentaneamente la classifica. Il pubblico è fantastico e, soltanto per la sua presenza, questa squadra meriterebbe di giocare sempre in Serie A.
Il Picerno è una realtà bellissima. Ho giocato per due stagioni e ho vissuto belle soddisfazioni. Non è un posto di blasone calcistico, come tanti altri club che sono attualmente in Serie C, ma si lavora benissimo. C'è un ambiente accogliente, tranquillissimo, con persone davvero umili e cordiali che danno la possibilità di allenarti al meglio, facendoti sentire a casa propria. Sono veramente contento che questa squadra stia andando molto bene, con un allenatore che ci sa fare e che si è tolto anche la soddisfazione di battere la prima della classe, il Benevento. Mantenere a lungo questa categoria è un grandissimo risultato per questa società, anche se non bisogna mai accontentarsi.
Il Benevento è l'unica favorita per la vittoria del campionato?
No, non credo che il Benevento sia l'unica favorita, anche se è una squadra forte e i risultati parlano chiaro. Però, come tutte, ha dei punti deboli che si sono mostrati con la gara persa contro il Picerno. Dovrà ben guardarsi dall'Avellino che ha deciso di puntare tutto su una persona davvero carismatica: Raffaele Biancolino. L'anno scorso, quando ero ancora al Real Casalnuovo in Serie D, fui impressionato durante un'amichevole contri la Primavera dell'Avellino da lui allenata. Sta portando tutta la sua grinta anche alla prima squadra di quest'anno, pur essendomi dispiaciuto molto per l'esonero di Michele Pazienza, una bravissima persona con cui ho condiviso la bellissima esperienza di Firenze.
Bisogna pensare al presente e domenica prossima ci sarà proprio Benevento-Avellino. E' una gara delicatissima per entrambe e sanno che non potranno sbagliare. Sarà una grande sfida e potrà finire con qualsiasi risultato, anche se resta la grande chance per l'Avellino di riprendere il Benevento. Soltanto una vittoria potrà riaprire tutto.
Nel Girone G della Serie D, secondo Reginaldo, si profilerà soltanto una lotta tra Paganese e Puteolana, entrambe a pari merito al primo posto con 23 punti?
La Paganese sta facendo molto bene, perché si è affidata a un allenatore molto giovane, oltre che bravo: Raffaele Esposito. L'ho conosciuto personalmente diverso tempo fa e ho avuto la possibilità di seguire diversi suoi allenamenti. Ha idee di gioco chiare, applica un calcio molto semplice ma di qualità. La squadra riesce a creare tante occasioni vere da goal, non è un caso che sia quella che ha vinto più partite di tutte nel suo girone.
Non mi aspettavo un rendimento così buono dalla Puteolana, a essere sincero. E' una società nuova, si può dire, in quanto ha acquistato la scorsa estate proprio il titolo del Real Casalnuovo, l'ultima squadra in cui ho giocato. E' stata allestita una rosa che sta dando tanto entusiasmo, un aspetto questo che può essere una valida motivazione per la Paganese di andare ancora più forte per evitare complicazioni in avanti.
Anche se la classifica attuale non lo farebbe pensare, credo che anche il Savoia potrebbe risalire per la lotta al vertice. Ha acquistato un attaccante molto forte per questa categoria, Riccardo Maniero dalla Turris, e può darsi che la società troverà altre figure per essere ancora più competitiva.
Potrebbe esserci anche una bagarre tra le tre, anche se credo proprio che la Paganese resti la favorita per arrivare al primo posto. Mi auguro di cuore che possa tornare presto in Serie C, perché anche la gente di Pagani merita di veder giocare la squadra della propria città in un campionato di un certo livello.
Per la Reggina nel Girone I della Serie D, Vibonese, Scafatese e Siracusa stanno dimostrando di essere un "gradino superiore" rispetto alla squadra di Rosario Pergolizzi, secondo Reginaldo?
Con la squadra allestita quest'anno, la Reggina è lì per vincere il campionato. E' a due punti dal primo posto ed è ancora tutto apertissimo. E' anche vero che dovrà vedersela anche con le squadre che la precedono, perché stanno andando molto bene. Tra le tre vedo meglio la Scafatese che, tra l'altro, ha anche portato con sé calciatori importanti che giocavano proprio a Siracusa nella passata stagione: Domenico Aliperta, Toni Markic e Raffaele Vacca. Ciò nonostante, la Reggina è in questa corsa a quattro e dovrà fare di tutto per non farsi sfuggire questa occasione.
Se la squadra riuscirà a mantenere le prime posizioni fino a gennaio, credo che la società deciderà di intervenire anche sul mercato per portare qualche altro elemento che aiuti a fare la differenza. So di essere di parte, ma, naturalmente, spero di cuore che la Reggina possa andare presto in Serie C. È il minimo per una città fantastica che mi ha permesso di vivere un'emozione bellissima con la conquista della Serie B nel 2020. Bisogna dimenticare in fretta i brutti episodi che l'hanno trascinata in Serie D e pensare soltanto a conquistare quello che merita sul campo. La Serie C è l'obiettivo minimo per la gente di Reggio Calabria, perché è una delle pochissime piazze che può portare almeno 15 mila spettatori ogni domenica, pur non trattandosi della Serie A. E' un qualcosa di fantastico l'apporto di questi tifosi e spero che questa società ne capisca il valore.
Alla prossima c'è Vibonese-Reggina. Sarà la gara della verità per il club amaranto?
Non sarà quella decisiva, ma resta una partita che farà capire qual è la forza della Reggina. Se vuole dare una vera dimostrazione delle proprie ambizioni e della propria qualità, sa che questa è una gara da affrontare soltanto per portare a casa la vittoria. Non dovrà più nascondersi, per cui dovrà andare lì per avere un unico obiettivo. Sono queste le occasioni in cui i veterani dovranno trascinare tutta la squadra: mi riferisco, in particolare, a Daniel Adejo, Antonino Barillà e Francesco Salandria. In più, se il popolo reggino accorrerà in massa credo che potrà essere un fattore molto importante per spingere la squadra a credere nella vittoria.
Un'ultima domanda. Di quale squadra Reginaldo era tifoso da piccolo?
Seguivo molto il Milan, ancora prima di arrivare in Italia. Ne sono sempre stato simpatizzante, anche se il destino ha voluto che giocassi altrove. Anzi, ne voglio approfittare per un pensiero speciale verso una squadra che mi ha dato tutto: il Treviso. E' stato il mio primo club in Italia, quello che ha creduto in me e che mi ha permesso di crescere in tutti gli aspetti. Sarò sempre riconoscente al Treviso e anche alla città, naturalmente, perché ho imparato tutto quello che c'era da imparare per competere in una realtà molto difficile come quella italiana. Non potrò mai dimenticarlo, credo sia inevitabile. Anche per la squadra che sta militando nella Serie D di questa stagione, voglio augurarmi che potrà ottenere grandi soddisfazioni con la conquista della Serie C già in questa stagione. E' tra le prime posizioni e spero di cuore che, alla fine, sarà il Treviso a vincere il campionato.
Reginaldo, è stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri e La ringraziamo di cuore per questa intervista. Ci auguriamo di poterLa risentire per condividere, prossimamente, altri pareri su temi calcistici.
E' sempre un grande piacere per me parlare di calcio. Sono io che ringrazio Voi. A risentirci alla prossima.