Intervista esclusiva ad Alessandro Polidori: "Sorrento un posto speciale. La Serie C è un vanto, ma sognare è sempre bello. L'obiettivo è…"

Intervista esclusiva della nostra Redazione ad Alessandro Polidori. L'attuale calciatore del Sorrento è uno degli attaccanti a cui l'allenatore Barilari potrà fare affidamento nel prosieguo della stagione. L'esordio tra i professionisti avvenne in Serie C con il Rimini nel settembre 2015, per poi indossare la maglia di diversi club, tra cui quella di Arezzo, Trapani e Viterbese.

Intervista esclusiva della nostra Redazione ad Alessandro Polidori. L'attaccante, nativo di Viterbo, ha espresso il proprio parere su vari temi che riguardano il campionato italiano di Serie C, soffermandosi sulle attuali condizioni del club con cui è tesserato, il Sorrento, e sulle squadre che potrebbero contendersi la vittoria del Girone C di Serie C. Ha anche espresso belle parole su alcuni suoi ex club che militano nei restanti due gironi della terza divisione professionistica.

Alessandro, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.

L'ultima gara di campionato ha fatto registrare la sconfitta di Latina, dopo un pareggio incoraggiante contro la Casertana. Sono stati più i meriti della squadra di Boscaglia o i demeriti del Sorrento? Di quanto questo risultato ridimensiona le aspettative della squadra di Barilari, in proiezione futura?

C'è da dire, in tutta onestà, che il Latina ha dimostrato contro di noi di meritare la vittoria. Possiede una rosa importante, con dei singoli piuttosto bravi che possono risolvere le partite con una giocata improvvisa. La classifica attuale non rispecchia i reali valori che questa squadra ha, per cui credo che, d'ora in avanti, riuscirà a fare meglio.

Questa gara non è stata approcciata con la concentrazione che abbiamo dimostrato di avere in altre partite, come contro la Casertana. Il Latina è stato più determinato e cattivo ed è stato bravo a sfruttare le occasioni che ha creato in avanti. Il loro vantaggio è arrivato allo scadere del primo tempo dagli sviluppi di un'azione iniziata da un calcio d'angolo, lì siamo stati piuttosto disattenti e dovevamo fare meglio. Non so come sarebbe finita se fossimo riusciti a chiudere sullo 0-0 al 45', però, a parte quello che poteva essere, contano i fatti e devo fare i miei sinceri complimenti alla squadra di Boscaglia. Ha trovato questa vittoria con tanta rabbia in corpo, quella che è mancata a noi.

Posso garantire che il Sorrento continuerà ad essere una squadra molto unita. Lavoriamo sempre con tranquillità e impegno, oltre che con tanta voglia di migliorarci. Tra l'altro, sono uno dei più grandi del gruppo e sento anche la responsabilità di aiutare i vari giovani che hanno le qualità per fare una buona carriera. La gara persa contro il Latina non ci ridimensiona, perché tutti noi sappiamo cosa vogliamo raggiungere, ma ci servirà da lezione per le prossime gare.

L'espulsione di Don Bolsius, considerando la superiorità numerica per circa 10' e sull'1-0 provvisorio in favore del Latina, è stata la causa principale della sconfitta del Sorrento?

Restare in 10, sicuramente, ci ha penalizzato nell'ultima parte di gara, perché mancavano ancora vari minuti al termine e il risultato era aperto, ma non è stata la causa principale della sconfitta. Potevamo e dovevamo fare meglio nel primo tempo, evitando di subire lo svantaggio. Non è stato questo l'episodio che ha inciso particolarmente sul risultato finale. Anche prima dell'espulsione di Bolsius, non siamo stati troppo reattivi. Sono dinamiche che fanno parte del gioco e possono accadere all'improvviso. L'importante è accettarle con serenità e resettare subito i momenti negativi.

Fino a oggi, quella con la Casertana è stata la gara con il minutaggio più alto per Alessandro Polidori, realizzando anche la prima rete stagionale, su calcio di rigore. Con lui in campo, il Sorrento avrebbe potuto ottenere punti in più in classifica?

Posso soltanto dire che mi piacerebbe giocare di più, quindi trovare più spazio in questa squadra. Sono arrivato come ultimo acquisto a Sorrento, ma ho cercato sin da subito di insediarmi bene con tutto il gruppo e di lavorare in silenzio. Credo che stia portando, giorno dopo giorno, tutta l'esperienza che ho per metterla anche a disposizione. Quando vengo chiamato in causa, cerco di fare sempre prima il meglio per il bene di tutta la squadra, poi per quello mio.

La scelta di eseguire il calcio di rigore contro la Casertana è stata presa personalmente d'istinto da Alessandro Polidori oppure c'è una gerarchia dei rigoristi del Sorrento?

Mi sono sempre incaricato di calciare i rigori nelle altre squadre in cui ho giocato, anche se nel Sorrento il primo della lista, già dallo scorso campionato, è Alberto De Francesco. Si è trattato di un momento particolare in cui ero sicuro di segnarlo, oltre che desiderarlo tanto. Mi sono fatto subito avanti per prendermi tutta la responsabilità. Ecco, è stata un'iniziativa prettamente personale e, per fortuna, è andata bene. Peccato che il mio primo goal non sia servito a portare a casa una vittoria che sarebbe stata preziosa.

Alla prossima di campionato arriva a domicilio il Picerno, formazione che ha sconfitto la capolista Benevento. Che gara c'è da aspettarsi? Lei potrebbe far parte della formazione iniziale?

Il Picerno è una squadra che gioca con una certa disinvoltura. Ha un allenatore, Francesco Tomei, di cui ne sento parlare bene da tutti. Naturalmente, se la squadra sta avendo ottimi risultati è anche perché dispone di giocatori importanti che sanno mettere in difficoltà qualsiasi squadra. Non è un caso che il Benevento sia stato battuto, nonostante fosse la prima della classe. A maggior ragione, subito dopo la gara di Latina, ci siamo subito proiettati per concentrarci al meglio su questo impegno molto delicato anche per noi. Sarà una gara difficilissima, ma stiamo preparando bene la partita. Intendiamo fare di nuovo bella figura a casa nostra.

Non so se potrò iniziare dall'inizio o se entrerò a gara in corso, ma spero di poter sfruttare al meglio il tempo in cui il Mister deciderà di impiegarmi. Mi piacerebbe tanto essere uno dei protagonisti di questa gara, per cui spero con tutto il cuore di riuscirci.

Il "giro di boa" del campionato non è molto lontano. Venti punti in classifica, come il Catania. Cosa rappresentano?

Venti punti sono un bel bottino per il Sorrento. Le statistiche degli anni più recenti dimostrano che in questo campionato è molto importante fare il massimo possibile dei punti nel girone di andata. Il ritorno sarà totalmente un percorso nuovo, molto più complicato, perciò sono contento di questi 20 punti fin quì ottenuti. Resta un po' di rammarico per delle partite in cui abbiamo gettato via occasioni ghiotte e avremmo potuto averne qualcuno in più. Contro la Casertana dominammo quasi tutta la partita, e, paradossalmente, mancava poco che rischiavamo pure di perderla nel giro di pochissimi minuti.

Anche per altre occasioni resta ancora la delusione di non essere riusciti a fare meglio, ma il calcio è così ed è inutile pensare troppo a quello che è accaduto. Non dobbiamo mai sentirci appagati, quindi non possiamo accontentarci, specialmente in questo periodo in cui ci sono diverse gare del girone di andata molto impegnative.

Qual è il reale obiettivo del Sorrento, in questa stagione?

L'obiettivo del Sorrento è quello di restare tranquillamente in Serie C. Poi, se la squadra riuscirà a ottenere qualcosa di più grande cercherà di sfruttarla al meglio delle proprie forze, perché il desiderio di togliersi belle soddisfazioni c'è da parte di tutti noi. Per riuscire nel nostro intento, 40 punti potrebbero non essere più sufficienti per raggiungere la tranquillità in classifica. Dobbiamo chiudere il girone di andata con il più alto numero di punti, ma ci aspettano gare davvero difficili. Per questo motivo, dobbiamo pensare a lavorare intensamente, mantenendo sempre la concentrazione che ci sta portando a ottenere risultati buoni. Volendo tracciare un bilancio più chiaro dei punti da ottenere, credo che dovremo raggiungerne un minimo di 43.

La Serie B resta soltanto un sogno molto lontano per il Sorrento?

Penso che ora sia piuttosto complicato porci un obiettivo del genere, anche se nel calcio sognare è sempre bello, perché aiuta a pensare di poter vivere esperienze sempre migliori. Occorrono strutture adeguate per lavorare bene, ma questa società si sta impegnando molto per riuscire a realizzare bei progetti per lo stadio, oltre che per far crescere il nome del Sorrento. Resta un ambiente ideale per far crescere tanti giovani, per cui il primo risultato da raggiungere sarebbe quello di formare ottimi calciatori all'interno del proprio vivaio.

Il Sorrento ha già affrontato il Benevento, capolista del Girone C della Serie C, oltre che l'Audace Cerignola, diretta inseguitrice del club sannita. Al di là della classifica attuale, quali sono le impressioni di Alessandro Polidori su entrambe? Saranno soltanto loro due a contendersi la vittoria del campionato o intravede altri nomi che possono raggiungere la vetta?

Il Benevento è una squadra che mi è piaciuta molto, soprattutto perché ci sono diversi giovani di proprietà che sono cresciuti nel proprio settore giovanile. Questo è un aspetto veramente importante e bisogna soltanto fare i complimenti a una realtà del genere.

Anche l'Audace Cerignola, nella partita contro di noi, mi impressionò per il suo gioco. Furono molto determinati e ci misero in difficoltà.

Però, non credo che saranno soltanto loro due a contendersi la vittoria del campionato. C'è l'Avellino che sta facendo un recupero in classifica impetuoso e ha un organico di tutto rispetto, quindi ci sarà anche la squadra di Raffaele Biancolino che lotterà fino all'ultima giornata. Credo che anche Trapani e Catania, tra qualche tempo, saranno in posizioni di classifica migliori e vorranno proporsi per giocarsela alla pari con le altre che ho citato. È un campionato lunghissimo e difficile per tutti, basta anche una piccola sequenza di risultati a mettere in discussione una stagione, in bene come in male.

Alessandro Polidori ha militato anche per una stagione tra le file di Rimini e Arezzo, entrambe nel Girone B di Serie C. Il Pescara sta dimostrando di essere la più forte, oltre che la più completa per vincere il campionato?

Il Pescara ha un allenatore molto forte, Silvio Baldini, come anche giocatori di un certo spessore. Sono al primo posto esclusivamente per meriti propri, frutto del serio lavoro che stanno portando avanti dalla prima giornata. Fino ad oggi, la classifica dice che è la prima della classe e può ambire a vincere il campionato senza particolari intralci, anche se il traguardo è ancora lontanissimo, considerando che siamo a novembre.

Sia il Rimini che l'Arezzo sono due mie ex squadre a cui sono molto affezionato. A Rimini c'è stata la mia prima esperienza nel professionismo e riuscii a fare bene, oltre a essere particolarmente legato a questa città. Ad Arezzo, invece, ho svolto tutta l'attività del settore giovanile. Ci sono molti amici lì e me li porto tutti nel cuore. Auguro a entrambe di fare del loro meglio, perché meritano di giocare in una categoria superiore.

Nel Girone A di Serie C, il Padova ha già chiuso il campionato?

No, nessuna squadra riuscirebbe a essere sicura di vincere un campionato già a novembre. Però, sicuramente, quest'anno il Padova sta dimostrando di essere davvero forte e determinato nel raggiungere un obiettivo per il quale sta lottando da diversi anni e che, per un motivo o per un altro, è sfuggito. La Serie C è sempre insidiosa e bisogna essere concentrati di partita in partita, ma questa stagione, in effetti, sembra davvero quella buona per vincere.

L'obiettivo personale di Alessandro Polidori è chiudere la carriera da calciatore al Sorrento oppure c'è un sogno che vorrebbe esaudire altrove?

Non nascondo che mi piacerebbe concludere la mia carriera a Sorrento, perché mi trovo benissimo. È una città speciale, un posto tra i più belli al mondo. Ho stretto tante belle amicizie, anche con i compagni di squadra. Ho un bellissimo rapporto con Antonino Musso, un ragazzo speciale che conosco dai tempi in cui ero al Trapani, mentre lui cresceva con ottimi risultati in "Berretti". Legarsi a un club per tanti anni non è mai semplice per nessuno, ma il mio obiettivo è quello di giocare ancora per molto, principalmente. Se riuscissi a continuare e a finire nel Sorrento, naturalmente, sarebbe davvero una grandissima soddisfazione per me.

Alessandro, è stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri. La ringraziamo per questa intervista e Le auguriamo il meglio per questa stagione.

Grazie a Voi, buon lavoro.