Intervista esclusiva a Gaetano De Rosa: "Inter e Atalanta le favorite, poi il Napoli. Fiorentina e Lazio da applaudire. Bari, mi auguro che…"

Intervista esclusiva a Gaetano De Rosa. Cresciuto nelle Giovanili del Napoli, esordisce da professionista con la prima squadra partenopea nella stagione 1992/93, all'età di 19 anni. Il Palermo diventa il suo secondo club per una stagione e, successivamente, approda al Savoia in seguito a un brevissimo excursus nella Pistoiese. L'esperienza nel Bari diventa la più lunga e significativa (dal 1997 al 2004), ma anche nella Reggina e nel Genoa non sono mancate importanti soddisfazioni personali.

Intervista esclusiva della nostra Redazione a Gaetano De Rosa. L'ex difensore, nativo di Düsseldorf ma di origini napoletane, ha espresso il proprio parere su vari temi che riguardano la Serie A, soffermandosi, in particolare, sul Napoli di Antonio Conte e il Genoa di Patrick Vieira. Non sono mancate interessanti osservazioni anche sulle squadre che proveranno a contendersi lo Scudetto. Inoltre, è il Responsabile del progetto "Alpha Center" del Rione Salicelle di Afragola, in provincia di Napoli, per il quale ha desiderato rivolgere un messaggio a tanti giovanissimi che sognano un futuro da calciatore.

Gaetano, grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.

Il Napoli ritrova la vittoria con l'ultimo successo di Udine, ma perde Alessandro Buongiorno che dovrà saltare diverse giornate di campionato per infortunio. Gli indiziati per la sua sostituzione sarebbero Juan Jesus e Rafa Marin. È più forte l'occasione di mettersi in mostra per entrambi o la preoccupazione di Conte nel non poter disporre di uno degli elementi portanti della difesa?

Buongiorno sta dimostrando di essere tra i difensori più forti del panorama calcistico italiano. La sua presenza ha portato benefici a tutta la linea difensiva. È emersa, progressivamente, quella solidità che non si era vista nelle prime giornate e che ha garantito grande affidabilità al reparto, oltre che a tutta la squadra. Ha un grande carisma, oltre che doti fisiche, qualità personali che hanno contribuito a portare il Napoli a imporsi nuovamente, ribaltando il triste scenario della scorsa stagione.

Naturalmente, c'è da dire che se anche Buongiorno sta diventando sempre più forte è per via delle grandi abilità di Antonio Conte, il quale ha portato un'energia incredibile in pochissimi mesi. Prima dell'inizio del campionato sembrava fosse quasi scontato rivedere il Napoli tra le protagoniste, ma il livello di difficoltà era molto alto, per diverse ragioni.

Anche alla società va dato pieno merito nell'essere riuscita a individuare la figura giusta che sapesse prendere atto dagli errori commessi nella stagione precedente, per porvi subito rimedio. Ha ripristinato gli spazi di competenza, a cominciare dal proprio staff, e sta portando tutti a dirigersi verso un unico obiettivo che resta noto.

Bisogna concedere il tempo necessario, saper pazientare nell'ottenere i risultati. Purtroppo, questo è un grosso problema che coinvolge tutto il mondo calcio italiano, dalla Serie A all'ultimo campionato del settore giovanile. Direi, comunque, che i risultati stiano vedendo fuori alla grande, ben sapendo che ci sarà ancora tanto da dimostrare. Conte sta facendo un lavoro fantastico.

Sostituire Buongiorno non sarà facile, ma, proprio in virtù di quanto ho espresso, Conte saprà individuare l'uomo più pertinente per sopperire a questa mancanza importante, per cui è giusto dare fiducia a chi prenderà il suo posto in difesa, senza creare allarmismi.

Ritiene che il Napoli debba intervenire sul mercato di gennaio oppure quest'organico non necessita di ulteriori innesti?

Considerando anche l'infortunio di Buongiorno, non è da escludere che a gennaio possa arrivare una pedina in difesa che potrebbe dare man forte, perché il calcio attuale è estenuante e repentino, con tempi di recupero molto ridotti che portano, purtroppo, ad aumentare gli infortuni e gli affaticamenti.

Nel 4-3-3 Conte lavorerà ulteriormente sull'equilibrio dei reparti, in particolare sul centrocampo che dovrà dare maggiore supporto a Kvaratskhelia, Lukaku e Politano in fase offensiva. Quindi, non mi meraviglierei se dovesse arrivare qualche volto nuovo per la linea mediana.

Poi, pur senza altri nuovi elementi in arrivo dal mercato di gennaio, questa rosa resta ugualmente ottima per poter lavorare con una certa qualità. Credo che il Napoli, nel corso degli anni, abbia dimostrato di saper individuare quei profili utili a elevare il livello della rosa per renderla sempre più competitiva.

L'Inter è reduce dall'ultima vittoria in casa della Lazio con un punteggio tennistico, 0-6. Al di là dei tre punti, questa gara ha rappresentato una dimostrazione di superiorità collettiva della squadra di Simone Inzaghi rispetto anche ad Atalanta e Napoli, le principali antagoniste per lo Scudetto?

L'Inter è la squadra che ha vinto l'ultimo Scudetto, ha potenziato la rosa e non mi meravigliano queste prestazioni da parte sua, anche se questo risultato con la Lazio è stato davvero eclatante. Resta la favorita, ma l'unica che può davvero competere con la squadra di Simone Inzaghi è l'Atalanta, sia per la qualità delle rose che per quella dei propri allenatori. Quindi, per me Inter e Atalanta hanno un qualcosa in più e restano le più affidabili, subito dopo c'è il Napoli.

Fiorentina e Lazio, entrambe provenienti da una sconfitta, seppur con un peso differente, iniziano ad allontanarsi dalle prime tre della classifica. Il sogno Scudetto può dirsi già svanito?

Volendo dare un giudizio complessivo, sino a questo punto della stagione, sia la Fiorentina che la Lazio stanno dimostrando di essere le vere rivelazioni. Partire così forte e imporsi nelle zone alte della classifica in un campionato molto difficile, soprattutto dopo il cambio di allenatore, è un qualcosa di fantastico e c'è soltanto da applaudire. È chiaro che, alla lunga, certi valori tendono a imporsi e a venire fuori. Non c'è da meravigliarsi se inizia a sentirsi il peso delle altre squadre che le precedono. Pur essendosi staccate, credo che continueranno a disputare un campionato per ambire a un posto in Champions League.

Il Genoa con Patrick Vieira ha ottenuto 6 punti nelle ultime quattro gare, considerando che le uniche reti subite sono state su calcio di rigore nella gara contro il Cagliari. Il non prendere goal può essere sufficiente per proseguire un campionato lontano dalle posizioni pericolose di classifica?

L'equilibrio resta sempre la soluzione migliore, non credo che si tratti soltanto di non prendere goal o di essere rinunciatari a giocare in attacco. L'importante è riuscire a porsi un obiettivo e portarlo avanti, tenendo in considerazione che possono esserci tanti imprevisti o sorprese. Nel Genoa, in questo periodo, la volontà è quella di portarsi lontano il più possibile dalle posizioni pericolose di classifica e ci sta ben riuscendo.

Vieira è arrivato in un punto della stagione piuttosto critico e ha avuto coraggio nell'accettare questa sfida delicata. Sono molto contento che sia subito riuscito a imprimere una forte motivazione a tutta la squadra che riesce a lottare di nuovo in campo con una certa determinazione, oltre che vedere compattezza e aiuto reciproco.

È confortante l'aver ottenuto punti importantissimi che stanno anche aiutando a far riappropriare il gruppo della propria forza. Per ora, la strada è quella giusta e gli obiettivi devono essere graduali. Non bisogna rischiare più del necessario per cercare di arrivare al risultato a tutti i costi, ma bisogna farlo con pazienza, sfruttando al massimo le occasioni che possono esserci per andare a rete.

A livello personale, sono stato molto dispiaciuto per l'esonero di Gilardino, un ragazzo che ha regalato tante soddisfazioni nel suo trascorso e a cui va riconosciuto ampio merito per il lavoro svolto e per le qualità umane che ha dimostrato di possedere. Ha ricevuto un trattamento dalla dirigenza che non meritava.

Alla prossima c'è Genoa-Napoli. Più difficile per la squadra di Vieira arginare l'attacco partenopeo o per quella di Conte nel trovare soluzioni per andare a rete, considerando il momento di entrambe?

Tutte le gare dipendono dagli episodi e anche questa non farà eccezione. Potrebbe essercene qualcuno determinante dopo pochi minuti, per l'una o per l'altra squadra, come potrebbe accadere che la gara resti bloccata per tutto il tempo. Le situazioni di gioco non si possono mai prevedere, dipende dal momento. Certo è che, vista l'importanza di questa gara per entrambe, nessuna avrà intenzione di esporsi troppo per mettere l'avversario in condizione di poter tirare fuori il meglio di sé. I duelli individuali saranno determinanti, così come il lasciare meno spazi scoperti possibili.

Credo che il Genoa, facendo tesoro di quello che sta riuscendo a compiere, cercherà di essere ancora più compatto di quanto non abbia già fatto vedere nelle ultime gare, ben sapendo di trovare di fronte un Napoli che ha dei valori notevoli e proverà a trovare quel guizzo vincente per ottenere il risultato pieno. Anche la squadra di Vieira proverà ad attaccare, sempre restando attenta a rischiare il meno possibile. Fatto sta che il Genoa si sta riprendendo bene ed è in un buon periodo di forma, anche sotto l'aspetto mentale, mentre il Napoli gioca per vincerle tutte. Sarà una partita molto interessante da seguire, non soltanto per i tifosi di entrambe.

In considerazione dei risultati ottenuti e delle condizioni che si sono susseguite, tra le squadre che hanno l'obiettivo di non retrocedere inserirebbe anche la Roma?

Sembra assurda questa stagione della Roma, ma è la dimostrazione che basta poco per creare condizioni negative dalle quali, poi, riesce molto complicato uscirne, pur disponendo di calciatori di un certo spessore. La classifica, paradossalmente, sta dicendo che questa squadra sta lottando nella zona retrocessione. C'è una realtà difficilissima da portare avanti e non si può nascondere.

Però, mi piace pensare che Claudio Ranieri possa trovare, al più presto, le soluzioni giuste per mettere la squadra in una condizione di tranquillità mentale, perché tutto parte dalla testa dei singoli. La qualità per uscire presto fuori da questa posizione non si discute. Credo che la Roma ritroverà in breve tempo lo slancio per allontanarsi dalla posizione in cui si trova.

Tanti anni per Gaetano De Rosa vissuti con il Bari. Per la squadra di Moreno Longo, l'ultima sconfitta di Pisa ha sancito l'addio al sogno promozione diretta?

Non è un addio, perché il campionato ha ancora tantissime partite da giocare e la matematica dice che tutto è ancora possibile, però questa sconfitta di Pisa ha complicato tantissimo le cose, perché era la gara da "match-point" della stagione per il Bari. Il distacco dalla seconda posizione è diventato piuttosto ampio.

Personalmente, ho sempre la speranza di rivedere presto questa squadra in Serie A, perché è un club a cui sono molto legato. Ho dedicato sette anni della mia vita in questa realtà ed è stata una scelta di vita molto significativa, perché ho rinunciato a cose importantissime pur di rimanere in questa città piena di passione e di entusiasmo. Bari rappresenta un valore enorme del mio trascorso da calciatore, quindi posso soltanto augurarmi che possa rivivere quegli anni bellissimi in cui ero orgoglioso di far parte di un gruppo eccezionale.

Gaetano De Rosa è stato un difensore. Per chi, tra gli italiani del calcio attuale, ha delle preferenze?

Stanno emergendo profili molto interessanti, soprattutto per il futuro della Nazionale. Personalmente, sento di citare Riccardo Calafiori, per il quale mai avrei permesso al calcio italiano di disfarsi di un difensore di questa qualità. Mi piace molto, sa leggere bene le situazioni di gioco e ha grande compostezza, soprattutto. Poi, c'è proprio uno del Napoli, mi riferisco ad Alessandro Buongiorno, un difensore completo e pieno di carisma, oltre che con una forte personalità.

Per quanto concerne le esultanze, in riferimento a Igor Zaniolo, Gasperini ha dichiarato che il suo attaccante "non deve accendere il pubblico avversario", ritenendo di aver esagerato sia nella gara contro la Roma che nell'ultima di campionato a Cagliari. Qual è il pensiero di Gaetano De Rosa?

Si sono viste tante esultanze che hanno provocato reazioni poco gradite da parte degli avversari. Bisognerebbe, in ogni caso, contestualizzare nel momento in cui avvengono. Ognuno di noi ha un modo di esprimere le emozioni nella vita, così come in campo lo è per un calciatore. Zaniolo avrà espresso, in quegli attimi, sensazioni di rabbia e di delusione per il suo passato ed ha esultato in maniera piuttosto energica, però sento di essere dalla parte di Gasperini.

Pur essendo giusto mantenere una certa libertà, è anche vero che i grandi sono un esempio per tantissimi ragazzini che guardano ogni dettaglio dei propri idoli. Certi atteggiamenti non sono modelli positivi da seguire e vanno rivisti, perché possono generare reazioni poco felici da gestire. Si può e si deve esultare, ma senza offendere nessuno.

Mantenere un determinato decoro personale è molto importante per un calciatore professionista di un certo rilievo. Anch'io ho realizzato diverse reti ma cercavo di esultare sempre mantenendo il rispetto e la compostezza, valori che insegno anche ai miei ragazzi e per i quali mi auguro che tutti riescano a recepirli appieno.

Ecco, Lei ha citato i Suoi ragazzi. Può riferirci meglio a riguardo?

Mi occupo di un progetto sociale importante, a cui tengo moltissimo. Insieme ai componenti del mio staff, ho avviato da pochi mesi una scuola calcio in un quartiere di Afragola, il "Rione Salicelle", in cui sono presenti condizioni sociali piuttosto delicate. Qui è nato un centro polisportivo all'avanguardia e stiamo cercando di coinvolgere tanti ragazzi che vivono situazioni personali piuttosto difficili per proiettarli in una realtà sana.

È una sfida molto ardua condotta da tutti noi con grande passione e speranza, perché la mission converge nell'insegnare i veri valori della vita mediante il gioco del calcio. Le porte sono aperte per tutti.

Gaetano, è stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri. La ringraziamo di cuore per questa intervista e ci auguriamo di poterLa risentire, prossimamente.

Il piacere è stato tutto mio, grazie a Voi.