Intervista esclusiva a Lorenzo Amoruso: "È una bellissima Serie A. Baroni e Palladino gli allenatori rivelazione. Fiorentina? Può ambire a…"
Intervista esclusiva a Lorenzo Amoruso. Cresciuto nelle Giovanili del Bari, esordisce da professionista con la prima squadra pugliese nella stagione 1988/89 in Serie B. Dopo le esperienze con il Mantova e la Vis Pesaro, ritorna a giocare con la maglia dei 'Galletti' per due stagioni, per poi approdare alla Fiorentina. Con i 'Viola' annovera una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Grandi soddisfazioni anche nel Rangers, con il cui club di Glasgow conquista anche tre titoli di 'Campione di Scozia'.
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Lorenzo Amoruso. L'ex difensore, nativo di Bari, ha espresso il proprio parere su vari temi che riguardano il calcio italiano, soffermandosi, in particolare, sulla Fiorentina di Raffaele Palladino e sulla Lazio di Marco Baroni. Non sono mancate osservazioni importanti anche su altri club della Serie A attuale, tra cui il Milan e la Roma, oltre che sul campionato cadetto e una sua ex militante in Serie C, la Vis Pesaro.
Lorenzo, buongiorno. Grazie per aver accettato l'invito della nostra Redazione.
La Lazio si è rivelata la "bestia nera" del Napoli, prima eliminando dalla Coppa Italia la squadra allenata da Antonio Conte, poi espugnandola a domicilio nell'ultima gara di campionato. In virtù anche di questi ultimi risultati, quali sono le considerazioni di Lorenzo Amoruso su queste due squadre?
La Lazio ha iniziato un nuovo percorso puntando sull'ingaggio di un ottimo allenatore che sta dimostrando tutto il proprio valore già da tempo. Marco (Baroni, ndr), che tra l'altro è un mio amico, per tanti anni ha vissuto una lunga gavetta con squadre delle categorie inferiori. Per lui, anche in Serie A, ci sono stati trascorsi soltanto in club che lottavano per la permanenza, con situazioni societarie complicate e organici piuttosto ridotti. Grazie a queste esperienze, però, ha imparato tantissimo ad acquisire dettagli preziosi per la gestione di un gruppo, dimostrando tutte le proprie qualità relazionali.
La Lazio, che di certo non è una "piccola", negli ultimi due anni ha venduto tutti i prezzi pregiati e ha tenuto con sé calciatori "meno belli" da vedere, ma sicuramente più funzionali alla causa della squadra attuale. Vedo un gruppo molto coeso che sta facendo davvero grandi cose. Risultati e prestazioni importanti stanno arrivando insieme, non è una casualità. L'aspetto più importante è che tutti si stanno mettendo in discussione, partita dopo partita, lottando su tutti i fronti. Le vittorie sul Napoli, sia in Coppa Italia che in campionato, sono il chiaro intento di una squadra che vuole arrivare il più in alto possibile, senza temere alcun avversario.
Il Napoli sta continuando a soffrire il cambio dell'allenatore. Occorre tener presente che si fa riferimento a una squadra che era diventata perfetta con Luciano Spalletti due anni fa. Poi, ci sono stati cambiamenti importanti, sia a livello dirigenziale che nella rosa, per cui resta sempre difficile costruire daccapo un gruppo dopo certi stravolgimenti. Le sconfitte ottenute finora possono soltanto fare bene, perché è da queste che si diventa più forti. Ad Antonio (Conte, ndr) non manca di certo l'esperienza, oltre che la capacità di migliorare la squadra. I suoi calciatori sanno che devono lavorare ancora molto su quello che è il pensiero del proprio allenatore.
Ripeto, si migliora anche analizzando e studiando le sconfitte, in quanto hanno sempre una verità di fondo; alcune sono arrivate perché l'avversario si è dimostrato più forte, altre sono dipese da una concomitanza di alcuni giocatori che non erano in condizioni fisiche e mentali ottimali, facendo sì che la prestazione di squadra diventasse inferiore alle proprie aspettative. La qualità, di certo, a questo Napoli non manca.
Marco Baroni, fino a questo punto della stagione, è l'allenatore "rivelazione" di questo campionato, secondo Lei?
Direi che, insieme a Baroni, c'è anche Palladino. Sono loro due a far parlare di sé più di tutti gli altri, proprio perché non so in quanti si aspettassero di vedere la Lazio e la Fiorentina in questa posizione attuale di classifica. Credo che alla vigilia dell'inizio di stagione nessuno immaginasse di vedere entrambe a pochissimi punti dal primo posto. Inutile dire che il campionato è ancora lunghissimo e c'è ancora tanto da lavorare.
Per quanto si è visto finora, sono i due allenatori che hanno dimostrato di possedere più coraggio, perché stanno riuscendo a farsi rispettare dai propri calciatori. Lo si vede da come si comportano in campo, con spirito di adattamento e soluzioni di gioco molteplici.
Ci tengo ad aggiungere che sia Baroni che Palladino stanno facendo grandi cose senza avere i cosiddetti fenomeni in squadra, come può essere, invece, per l'Inter, la Juventus e lo stesso Milan. E' invidiabile la loro condizione psicofisica e va riconosciuto pieno merito, oltre che agli allenatori, agli staff che queste squadre hanno a disposizione.
Guardando l'attuale classifica della Serie A e gli ultimi risultati, questo campionato sta dicendo che non c'è una vera favorita per lo Scudetto?
La favorita per lo Scudetto è sempre la squadra che lo ha vinto nell'ultimo campionato, quindi l'Inter. È vero che ha commesso degli errori importanti a inizio stagione, tra cui la sconfitta nel Derby, ma ha effettuato acquisti mirati che hanno rinforzato la rosa e stanno contribuendo in maniera determinante. Soprattutto in Champions League, la squadra sta ottenendo grandissimi risultati. Nessuna sconfitta, oltre a essere l'unica con zero gol subiti. È la più completa, lo sta dimostrando anche in campionato.
Insieme all'Inter, analizzando gli organici della Serie A, emergono sia l'Atalanta che il Napoli, benché per quest'ultima ci sia da lavorare più delle altre due. In ogni caso, la squadra di Conte è lì per giocarsela e non credo che si farà attendere molto la propria reazione, dopo la sconfitta con la Lazio. Inoltre, è anche stata eliminata dalla Coppa Italia, per cui è la squadra che può concentrarsi meglio di qualsiasi altra per preparare gli impegni settimanali esclusivamente in vista del campionato.
Sia l'Atalanta che l'Inter avranno un calendario fittissimo di impegni e, alla lunga, potrebbe essere un fattore determinante per mantenere alti i livelli di performance. Subentrerà la stanchezza, oltre a possibili infortuni e squalifiche. Il Napoli, considerando tutti gli aspetti, ha un piccolo vantaggio, ma bisognerà vedere se sarà in grado di sfruttarlo.
In questa lotta per il titolo non escludo la Lazio e la Fiorentina, ma aggiungo anche la Juventus. È leggermente più staccata, ma ha anche subito l'infortunio di tanti calciatori che, quando rientreranno a pieno regime, daranno man forte alla squadra per entrare fortemente in competizione con le altre pretendenti.
Credo che nessuno si aspettasse di vedere cinque o sei squadre così in alto in classifica, nel giro di pochissimi punti. Questo equilibrio rende, di certo, molto più attraente il campionato. Direi che stiamo vedendo una bellissima Serie A, come non la si vedeva da molti anni.
Lei avrebbe immaginato di vedere l'Atalanta al primo posto, dopo 15 giornate di campionato?
No. Di certo, mi sarei aspettato di vederla tra le protagoniste dell'alta classifica, quindi per le posizioni utili per la qualificazione in Champions League, ma non in testa alla classifica. È da diversi anni che l'Atalanta sta compiendo un percorso fantastico per la sua storia. Oltre a vincere l'Europa League, ha acquistato altri giocatori forti, lasciando andare soltanto Koopmeiners, dalla cui vendita la società ha potuto effettuare ulteriori operazioni di mercato piuttosto importanti per migliorare l'organico.
Inoltre, è da poco rientrato anche Scalvini, una pedina fondamentale nella fase difensiva. Potrà diventare ancora più forte, perché ha un'età giovanissima e una struttura fisica imponente. Peccato per l'infortunio che lo ha tenuto lontano per un bel po' di tempo. L'Atalanta è davvero competitiva, ha raggiunto uno standard qualitativo altissimo. Poi, ha un allenatore che ha dimostrato di essere un fenomeno. Se sta riuscendo a raggiungere risultati importanti da diversi anni, vuol dire che l'allenatore è bravo per davvero. Le vittorie, specie se a certi livelli, non avvengono mai per caso.
La Fiorentina si riscatta in campionato con il successo di misura sul Cagliari, dopo l'eliminazione in Coppa Italia ad opera dell'Empoli. Può dirsi di quest'ultima un obiettivo fallito dalla squadra di Raffaele Palladino?
Sul profilo dei risultati può dirsi di un obiettivo fallito, perché la Coppa Italia resta una competizione nella quale la Fiorentina vuole fare sempre bella figura, ma sappiamo cosa è accaduto alla squadra poco più di una settimana fa. Era ancora troppo vivo lo shock vissuto nella gara contro l'Inter. Credo che questa condizione mentale abbia inciso sulla qualità degli allenamenti, di conseguenza sul rendimento in campo. È vero che sopraggiungevano, per fortuna, soltanto notizie positive sulle condizioni di Bove, però la testa era ancora rivolta a quei bruttissimi momenti.
La Fiorentina ha anche vissuto la morte del suo Direttore Generale, Joe Barone, proprio prima di una gara da affrontare, sono situazioni davvero particolari che possono compromettere gli stati d'animo anche per diversi giorni.
Contro l'Empoli c'è stata una flessione nel rendimento e si è percepita un po' di insicurezza, ma sarà stata figlia del momento davvero terribile che i calciatori hanno vissuto domenica scorsa. Nessun dramma va fatto, anche perché ci sono tante partite da giocare e altri obiettivi importanti per i quali occorre lottare. Non è un'eliminazione dalla Coppa Italia a ridimensionare il valore di una squadra che sta regalando grande entusiasmo.
Dovendo scegliere una delle due, per la stagione attuale sarebbe meglio ottenere una qualificazione alla prossima Champions League o vincere la Conference League?
Nel gioco del calcio nulla può essere scelto a priori. Di certo, l'una non esclude l'altra. Credo che, soprattutto in questa stagione, ci siano i veri presupposti per ambire a entrambi gli obiettivi, senza alcun tipo di limiti da porsi. Ci sono calciatori che stanno migliorando la rosa della Fiorentina, in particolare quelli che sulla carta non sarebbero da considerare come titolari, ma stanno dando un aiuto importante a Palladino per modellare al meglio il gioco di squadra.
Quando si arriverà a marzo, la classifica del campionato inizierà ad avere il suo peso, come lo sarà anche la fase a eliminazione diretta della Conference League. Questa squadra, per quello che è stato mostrato finora, possiede un organico che può affrontare discretamente il calendario degli impegni su entrambi i fronti. Non bisogna dimenticare che arriverà il mercato di gennaio, per il quale il Presidente Commisso non ha escluso la possibilità di compiere uno sforzo importante per portare qualche altro elemento utile a dare man forte.
Volendo trovare qualche punto debole, la squadra è un po' a corto nel numero dei centrocampisti. Inoltre, c'è stata anche questa bruttissima tegola di Bove, per cui potrebbe darsi di vedere qualche volto nuovo. Direi che l'obiettivo della Conference League sia primario, considerando che negli ultimi due anni si sono perse due finali europee, oltre a quella in Coppa Italia contro l'Inter. Gli orizzonti di questa Fiorentina possono allargarsi ben oltre il campionato stesso. Soltanto il campo, però, potrà dirci la verità.
Quali squadre della Serie A, secondo Lorenzo Amoruso, stanno deludendo maggiormente le attese?
Direi il Milan e la Roma. Sono due squadre con un grande potenziale, ma non riescono a esprimersi.
Per la squadra di Fonseca, ci sono stati e ci sono, tuttora, problemi difensivi piuttosto importanti che la stanno collocando nella parte di classifica che tutti conoscono, sebbene abbia offerto delle prestazioni superlative, quali quella nel Derby vinto contro l'Inter. Anche il Milan sta costruendo un nuovo percorso, con tanti volti nuovi. Ci vorrà del tempo, ma permangono, sostanzialmente, punti critici sulla tenuta del reparto arretrato.
La Roma ha visto già tre allenatori in meno di metà campionato, davvero una situazione grottesca, oltre che ad aver vissuto altre vicende societarie che hanno inciso sul rendimento dei calciatori. È in una condizione delicata dalla quale non sarà facile tirarsi subito fuori. Ranieri avrà il suo gran bel da fare. Fino a oggi, sicuramente, è la squadra che sta deludendo di più tra tutte le grandi.
Nella carriera di Lorenzo Amoruso da calciatore non può non essere dimenticato il Bari. Per la squadra di Moreno Longo 24 punti e quarto posto in classifica, a pari merito con la Cremonese, dopo l'ultima vittoria sul Cesena che ha portato a quattordici i risultati utili consecutivi. Alla prossima c'è Pisa-Bari, con la squadra di Filippo Inzaghi solitaria in seconda posizione e con 10 punti di distacco dai pugliesi. Se dovesse arrivare una vittoria, poter raggiungere la promozione diretta in Serie A diventerebbe più di un sogno per il Bari?
Possono non sembrare, ma 10 punti di distacco dalla seconda posizione sono tanti. Poi, le squadre che sono nelle prime tre posizioni stanno facendo davvero bene, nonostante ci sia stato qualche brusco stop, specie da parte dello Spezia. Il vantaggio di punti che c'è tra il Bari e le prime tre non è affatto facile da ridurre, perché sta a significare che chi insegue deve vincere quasi sempre, mentre le altre davanti devono incappare in diversi passi falsi. Il campionato di Serie B è lunghissimo e c'è ancora tantissimo da giocare, tutto potrebbe accadere.
Classifica a parte, sono molto contento di quello che sta facendo Longo a Bari. Dopo un inizio non affatto facile, la squadra ha iniziato a credere nel proprio potenziale e si è compattata alla grande per far fronte alle critiche che arrivavano dalla tifoseria, anche se rivolte più alla società che ai calciatori stessi.
Non sarà affatto facile per un secondo posto, perché occorrerà fare corsa sugli avversari, oltre che su sé stessi. Per ora, l'impegno e la voglia di emergere ci sono e stanno venendo fuori con grande orgoglio. Mi auguro che questa sequenza di risultati per il Bari possa continuare il più a lungo possibile.
Contro il Pisa sarà una delle partite più importanti della stagione. Pippo (Inzaghi, ndr) sta dimostrando di essere davvero un ottimo allenatore, perché è arrivato in una squadra con difficoltà di varia natura. Può diventare una gara spartiacque per il Bari. Se arrivasse una vittoria, oltre ad accorciare il distacco in classifica, sul profilo mentale ci potrebbero essere grandi risvolti, perché vincere sul campo della seconda in classifica può soltanto portare a un morale altissimo, oltre che aiutare a prendere consapevolezza della propria forza. L'importante è cercare di offrire una gran bella prestazione, pur restando fuori discussione che anche il risultato sarà importante.
Il Sassuolo, dopo il 5-1 alla Sampdoria, sta dimostrando di essere la più competitiva per vincere il campionato di Serie B?
Il Sassuolo ha tenuto con sé la maggior parte dei calciatori della squadra retrocessa la scorsa stagione, per cui ha conservato un'intelaiatura solida, nonostante l'arrivo di un nuovo allenatore. Ci sono elementi di categoria superiore e lo stanno dimostrando di partita in partita. Non può essere considerata una sorpresa la prima posizione in classifica. Anche questa squadra, tra quelle favorite, non era partita benissimo, poi ha iniziato a riprendersi con alcune vittorie e non si è più fermata.
L'esperienza dei tanti che hanno già giocato in Serie A, oltre che di alcuni che hanno anche vissuto il trascorso in Nazionale, sta venendo fuori con naturalezza. Resta la squadra più completa di questa Serie B, quindi la più accreditata, senza dubbio.
È anche vero che per chi è favorita c'è sempre il peso sulle spalle di dimostrare di essere la numero uno in tutte le gare, ma il Sassuolo ha calciatori che sanno tenere bene a bada pressioni del genere e desiderano di raggiungere nuovamente la massima serie al più presto.
Una stagione anche alla Vis Pesaro per Lei. Ultima vittoria in casa della SPAL, portando a tre le vittorie consecutive e a 32 i punti in classifica. C'è il "rischio" che la squadra allenata da Roberto Stellone diventi l'outsider della Serie C attuale proiettata a conquistare la Serie B?
Stellone ha già dimostrato, in passato, di essere un ottimo allenatore. Sta trasmettendo tanta voglia di fare bene e la squadra sta credendo in lui. Quando arrivano i risultati, poi, diventa tutto più facile. Nessuno credeva di vedere la Vis Pesaro in quella posizione di classifica, men che meno di porsi come obiettivo il raggiungimento della Serie B. Con queste condizioni è giusto pensare di arrivare il più in alto possibile, anche perché la squadra si sta dimostrando combattiva e sta mostrando anche un buon gioco.
Stellone mi sembra piuttosto intenzionato a voler stupire, per cui sarà interessante vedere fin dove riuscirà a mantenere questo stato di forma del suo gruppo. Per arrivare in fondo occorre, inevitabilmente, possedere una condizione psicofisica altissima, un aspetto tutt'altro che scontato.
La Vis Pesaro non è mai stata in Serie B, ma nulla vieta che possa accadere un evento del genere proprio in questa stagione. È lecito sognare, specialmente quando si è consapevoli di possedere delle qualità importanti.
Lorenzo, è stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri. La ringraziamo di cuore per questa intervista e ci auguriamo di poterLa risentire, prossimamente.
È stato un piacere per me. Grazie e buon lavoro.