Intervista esclusiva a Xavier Jacobelli: “Juve, che rimpianto Kean! Atalanta fortissima, ottimo lavoro di Conte. Roma, ok Ranieri. Su Torino, Lazio e Viola…”
Abbiamo realizzato un'intervista con il noto giornalista Xavier Jacobelli, soffermandoci su argomenti quali la lotta scudetto, la situazione della Juventus, le rivelazioni Fiorentina e Lazio, la forza dell'Atalanta, i momenti di Roma e Napoli ed il futuro del Torino, con o senza Cairo.
Nelle ultimissime ore abbiamo raggiunto, in esclusiva, Xavier Jacobelli, uno dei giornalisti più bravi e con più esperienza dell’intero panorama italiano. Ricordiamo, tra le altre cose, che detiene un record, quello di essere stato il direttore più giovane di un quotidiano nazionale.
Con lui abbiamo parlato di lotta scudetto, di Atalanta, del futuro del Torino, delle due rivelazioni della stagione, Lazio e Fiorentina, della Roma di Ranieri, del Napoli di Conte e del momento della Juventus.
Salve Xavier Jacobelli. Se le dico che considero l’Atalanta la squadra favorita per lo scudetto e che lo pensavo da fine agosto scorso, mi dà del pazzo o ne conviene, almeno in parte, con me?
No, le rispondo che lei è un cronista molto attento. Ovviamente non siamo dei chiaroveggenti, ma c’è un dato di fatto incontrovertibile. C’è una squadra che guida il Campionato, che viene da 9 vittorie di fila, che vanta il capocannoniere della Serie A e che garantisce una spettacolarità di gioco mostrata anche ieri sera in Champions League. Se Retegui, infatti, avesse fatto il 3-3 nel finale contro il Real Madrid, il risultato sarebbe stato alquanto meritato.
Tutte cose che ci possono far affermare che l’Atalanta sarà una delle squadre che si giocherà lo scudetto fino alla fine.
Ci sono voci discordanti in proposito, ma può essere questo davvero l’ultimo anno della gestione Cairo al Torino?
Intanto Cairo è diventato il presidente più longevo della storia del Torino, superando anche Orfeo Pianelli. Sulla questione della domanda, però, sembra fare con le sue dichiarazioni un passo avanti ed un altro indietro. Da una parte dice che non può rimanere per sempre e che ascolterà eventuali proposte interessanti, dall’altra si vede ancora alla guida della società granata.
Una cosa è certa, i tifosi del Torino meritano chiarezza su tante cose: sul centro sportivo Robaldo, sul Filadelfia, sul museo alle porte della città, curato dai tifosi. Ci sono state promesse non mantenute (ad esempio sulla non cedibilità di Bellanova e Buongiorno) e l’obiettivo di una tifoseria del genere, di cui ho avuto la fortuna di conoscere da vicino, per molti anni, l’attaccamento e le frustrazioni, non può essere il 10’ posto.
La Lazio, insieme alla Fiorentina, è la rivelazione assoluta di questa stagione. Le due compagini, secondo lei, hanno una rosa con una profondità tale da poter mantenere alla lunga questi ritmi?
Partiamo dalla Lazio, che ha in assoluto un valore aggiunto che porta il nome di Marco Baroni. Lo avevamo già conosciuto per gli splendidi risultati ottenuti con Benevento, Verona e Lecce. La sua squadra è protagonista nelle 3 competizioni (Campionato, Europa League e Coppa Italia) ed ha 10 punti in più dell’anno scorso, senza un mostro sacro come Immobile.
Il tecnico è stato capace di valorizzare gli acquisti che il direttore sportivo Fabiani (bravo, quanto restio ad apparire) gli ha messo a disposizione. Non dimentichiamoci che ha vinto 2 volte contro il Napoli in 3 giorni, cambiando 9/11 di formazione tra le due gare. Qui si vede la bravura dell’allenatore.
La Fiorentina ha preso due campioni assoluti come De Gea e Kean, quest’ultimo che non ha mai segnato così tanto in carriera e che a soli 24 anni è stato completamente rilanciato.
Ha eguagliato il record di 8 vittorie di fila in Serie A dopo 65 anni e può vantare uno spirito fortissimo di gruppo. La drammatica vicenda di Bove ha ulteriormente fortificato questa unione.
Senza dimenticare che Commisso ha già investito mezzo miliardo di euro comprensivo del magnifico Viola Park; e se gli avessero fatto costruire lo stadio, sicuramente la compagine gigliata non sarebbe stata costretta, per almeno altri 2 anni, a giocare in un impianto e con un botteghino dimezzati, con le ovvie ripercussioni finanziarie del caso.
La Roma ritroverà sicuramente serenità grazie a Ranieri in panchina. Ma in una stagione già un pochino compromessa, quale obiettivo o quali obiettivi si deve porre?
Innanzitutto, deve ritrovare una posizione di classifica che sia completamente al di fuori dalla zona retrocessione. Importante è aver riportato l’uomo giusto al momento giusto che è Claudio Ranieri, che sarà bravissimo a ricompattare l’ambiente. Il tutto dopo l’esonero incomprensibile di Mourinho e quello ancora più inspiegabile di De Rossi, confermato alla fine della stagione scorsa e poi esonerato dopo appena 4 match di quella nuova.
Al di là dei risultati, i progressi si vedono già dalle prime partite. Ranieri garantirà presto serenità e tranquillità.
Conte sta sicuramente lavorando bene a Napoli. Volendo cercare il pelo nell’uovo, considerando che non ha le coppe europee, la Coppa Italia l’ha snobbata schierando tutte riserve, a livello di brillantezza era forse lecito attendersi comunque qualcosina in più?
È secondo in classifica a due punti dalla capolista e, ricordiamo, che i partenopei provengono dal 10’ posto dell’anno scorso, in cui sono rimasti fuori dall’Europa dopo 14 anni di partecipazioni consecutive.
Non dimentichiamoci che Lukaku sta facendo bene con i suoi 5 goal, ma che è arrivato all’ultimo, saltando la preparazione. Peccato per l’infortunio di Kvaratskhelia, che lo terrà fuori probabilmente fino all’inizio del nuovo anno.
In conclusione, pur avendo solo 1 obiettivo, le ultime 2 sconfitte le considererei degli incidenti di un percorso, troppo più bello rispetto a quello della stagione scorsa. E poi il Napoli ha ancora dei margini di miglioramento significativi.
Xavier Jacobelli, terminiamo con la Juventus che non è brillantissima: secondo lei, è solo una questione d’infortuni e di sfortuna, o si aspettava qualcosa in più dalla squadra di Thiago Motta?
Se tu acquisti Douglas Luiz e Nico Gonzalez per farne due perni rispettivamente di centrocampo ed attacco e non giocano mai, purtroppo i risultati si vedono. Senza considerare i tanti altri infortuni e le difficoltà oggettive, Thiago Motta resta l’unico allenatore imbattuto, non dimentichiamocelo. In una compagine che fa 9 pareggi, i problemi maggiori sono in attacco, dove Kean rappresenta un grosso rimpianto e Vlahovic appare troppo solo.
In definitiva, comunque, serve recuperare gli assenti ed a gennaio prendere un difensore forte ed un attaccante forte.