Intervista esclusiva ad Arturo Di Napoli: "Scudetto, Napoli favorito perché giocherà meno gare. Kvara? Cessione inaspettata a gennaio. Salernitana squadra viva, Cerri può fare la differenza"
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Arturo Di Napoli. L'ex attaccante, soprannominato "Re Artù", ha espresso il proprio parere sul Napoli di Conte e sulla sfida scudetto con l'Inter di Inzaghi, con un occhio alle ultime voci di mercato e alle speranze salvezza del Venezia di Di Francesco.
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Arturo Di Napoli. Tanti i temi trattati dall'ex attaccante, che conta più di 400 presenze tra i professionisti e ha totalizzato complessivamente quasi 200 gol in carriera. Dalla sfida scudetto tra Napoli e Inter al passaggio di Kvaratskhelia al PSG, passando per le chance salvezza di Venezia e Salernitana nei rispettivi campionati: ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni.
Il Napoli è la favorita per la vittoria dello scudetto? Cosa ne pensi del campionato disputato finora dalla squadra di Conte?
"Rispetto alla passata stagione c'è stato un cambiamento radicale in casa Napoli. Naturalmente va dato merito soprattutto ad Antonio Conte. Gli azzurri hanno tutte le carte in regola per poter arrivare fino in fondo. C'è concorrenza, in particolare quella dell'Inter, ma il Napoli è lì e ha le qualità per restarci fino alla fine. Un vantaggio è rappresentato anche dal fatto di non disputare le coppe, questo facilita il compito dei partenopei. Lo scudetto è assolutamente alla portata".
Cosa ne pensi del passaggio di Kvaratskhelia al PSG? Ti aspettavi la cessione del georgiano a metà stagione?
"Ormai il calcio va in questa direzione, le sirene economiche di altre leghe fanno spesso traballare i big del nostro campionato. Ovviamente, avrei optato per una soluzione diversa. Restare fino a fine stagione e lottare per il quarto scudetto sarebbe stata la scelta giusta. Non mi aspettavo la cessione già a gennaio, nel pieno del campionato. Non va comunque dimenticato quanto fatto da Kvara per il Napoli. Nel percorso da qui alla fine è un giocatore che mancherà agli azzurri, anche se contro l'Atalanta non si è notato. Sono sicuro che arriverà un profilo forte, funzionale al progetto e al gioco di Conte".
In casa Napoli si parla soprattutto del possibile arrivo di Garnacho, cosa ne pensi?
"Sarebbe un innesto davvero importante, di grande qualità. Un calciatore che può dare una mano al percorso di crescita del Napoli. L'argentino potrebbe rafforzare l'entusiasmo che si è creato quest'anno intorno alla squadra e creare alternative nel reparto offensivo. Sarebbe un ottimo acquisto, funzionale alle ambizioni scudetto del club".
Napoli e Inter sono sullo stesso livello? Cosa ne pensi della squadra di Inzaghi in chiave scudetto?
"Sia Napoli che Inter hanno una squadra davvero forte. Gli azzurri hanno perso Osimhen e Kvaratskhelia, ma si sono rinforzati con profili di qualità come Buongiorno, Neres e McTominay. Il Napoli rispetto all'Inter ha il vantaggio di essere più riposata, non avendo l'incombenza delle coppe, in particolare della Champions League che toglie energie psicofisiche importanti. L'Inter nei nomi ha maggiore continuità e per ampiezza ha probabilmente la rosa più completa del campionato. Forse sotto questo punto di vista i nerazzurri hanno qualcosina in più rispetto ai partenopei. Non perderei di vista, comunque, l'Atalanta di Gasperini".
Rispetto alle passate stagioni Lautaro Martinez è meno incisivo sotto porta: qual è il tuo parere sul centravanti argentino?
"Lautaro Martinez è un leader per questa squadra, ben apprezzato da tutti anche quando non fa gol. Si mette sempre a disposizione dei compagni e questo per un giocatore delle sue qualità è un fattore importantissimo. L'argentino è partito in ritardo, non ha avuto una preparazione limpida e lineare. Questo può aver pesato soprattutto all'inizio e spiega il calo di forma dell'attaccante. Il girone di ritorno sarà diverso e ad oggi sta venendo fuori il Lautaro di sempre. Sono sicuro che sarà un giocatore determinante da qua alla fine, farà tranquillamente i suoi sedici/diciotto gol".
Juventus, Milan e Roma stanno disputando una stagione poco brillante, cosa ne pensi del cammino di queste tre squadre?
"La Roma forse è la squadra che sta deludendo di più, credevo facesse un campionato totalmente diverso. Alla luce, in particolare, di com'era terminata la scorsa stagione con De Rossi alla guida del club. Alla Juventus pesano i tantissimi pareggi di questo campionato. Risultati che hanno allontanato i bianconeri dalle zone più alte della classifica. La rosa è forte e la vittoria contro il Milan può essere quello switch tanto cercato da Thiago Motta. Chiaro che va fatto qualcosa sul mercato, soprattutto in attacco dove il solo Vlahovic non basta. Al Milan Conceição ha portato un briciolo di reazione, soprattutto con la vittoria della Supercoppa, ma i problemi interni alla squadra rimangono. Il tecnico portoghese di certo non ha la bacchetta magica per cambiare di colpo la situazione".
Nonostante il pareggio col Parma, resta complicata la classifica del Venezia: i lagunari hanno le qualità per mantenere la categoria a tuo parere?
"Il Venezia fa parte di quelle squadre destinate a lottare per ottenere la salvezza, attraverso la sofferenza e il sacrificio. Finora per certi versi è stato un campionato sfortunato. La squadra di Di Francesco spesso ha portato a casa meno di quanto meritasse. La lotta per non retrocedere comprende sei o sette squadre, che al momento sono raggruppate in pochi punti. Lo stesso Monza, ultimo in classifica, non lo vedo già spacciato. Ci sarà da lottare fino all'ultima giornata, quest'anno c'è davvero grande equilibrio".
Come spieghi il deludente campionato disputato finora dalla Salernitana in serie cadetta?
"La classifica dice che il campionato disputato finora dai granata è stato sicuramente negativo. Quando comincia il girone di ritorno e sei in una zona critica c'è da preoccuparsi, lo spettro della Serie C purtroppo non è così remoto. A livello societario, soprattutto ad agosto, c'era grande confusione e tanti attriti, questo non ha aiutato. Oggi però vedo una Salernitana più viva. Le percentuali salvezza credo siano aumentate. La vittoria ottenuta al centesimo minuto è un segnale importante. Finora il percorso è stato quasi disastroso, ma c'è ancora modo e tempo per recuperare".
Valentini come Ds e Breda come allenatore hanno preso le redini della Salernitana, una scossa che può essere decisiva in chiave salvezza? Cosa ne pensi dell'arrivo di Cerri in attacco?
"Valentini e Breda sembra abbiano capito già come e dove intervenire per risollevare le sorti della squadra. Finora ci sono state poche uscite e sono arrivati profili interessanti, la rosa ha le qualità per tirarsi fuori dai bassifondi della classifica. Era davvero troppo evidente che mancasse qualcuno lì davanti capace di far gol e di far giocare bene la squadra. Cerri sembra l'attaccante giusto per questa squadra, è arrivato a Salerno calandosi immediatamente con voglia e determinazione in una realtà diversa rispetto a quella di Como".