Intervista esclusiva a Bruno Cirillo: "L'Inter può vincere la Champions, Inzaghi va blindato. Per lo scudetto tifo Napoli. Spero di rivedere la Reggina in Serie A"

Intervista esclusiva all'ex difensore di Inter, Reggina, Siena, Lecce e PAOK Bruno Cirillo. Dalla lotta scudetto alla volata promozione tra Siracusa e Reggina in Serie D, passando per il rinnovo di Inzaghi in casa Inter e il nuovo filone relativo al calcioscommesse: ecco le dichiarazioni rilasciate dall'ex calciatore.

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Bruno Cirillo. Tanti i temi toccati dall'ex calciatore di Inter, Reggina, Siena e Lecce, con un passato anche nella massima divisione greca, attualmente impegnato nell'attività di scouting di giovani promesse. Dalla lotta scudetto tra la squadra di Simone Inzaghi e il Napoli di Conte al caso calcioscommesse, passando per la volata salvezza del Lecce e le speranze promozione della Reggina in Serie D. Ecco le dichiarazioni rilasciate dall'ex difensore.

La volata scudetto tra Inter e Napoli è ormai entrata nel vivo, chi è la favorita a tuo parere?

"Innanzitutto bisogna fare i complimenti al Napoli, che sta facendo un campionato davvero importante, nonostante fosse il primo anno di mister Conte in panchina. Gli azzurri sono ad appena tre punti dall'Inter e in ottica scudetto potrebbe accadere ancora di tutto. Certo, recuperare punti ai nerazzurri non sarà facile perché si tratta di una squadra davvero forte e dalla rosa sicuramente più completa e profonda rispetto a quella partenopea. Da qui in avanti saranno per entrambe sei finali. Da napoletano, ovviamente, spero che gli azzurri possano vincere e mettere un altro scudetto in bacheca".

Calendario intenso per l'Inter tra Champions League, Coppa Italia e i due big match contro Roma e Bologna: come dovranno gestire questi impegni i nerazzurri? Le Coppe potrebbero rappresentare uno svantaggio in ottica scudetto?

"Ho avuto l'onore di indossare la maglia nerazzurra ed auguro all'Inter, superato lo scoglio Bayern Monaco, di arrivare fino in fondo in Champions League. Sono sicuro che mister Inzaghi saprà gestire nel migliore dei modi gli impegni dei prossimi mesi. Già da diversi anni l'Inter è abituata a giocare su più fronti, e lo sta facendo davvero bene, con ottimi risultati sia in Italia sia in Europa. Le prossime partite di campionato contro Roma e Bologna non saranno semplici. Gli emiliani sono in corsa per la qualificazione in Champions e Italiano è un ottimo allenatore che darà certamente filo da torcere. La Roma con Ranieri ha cambiato volto, sarà una partita aperta, non scontata. Il fatto che l'Inter sia impegnata in tre competizioni potrebbe essere sicuramente un vantaggio per la squadra di Conte, ma il Napoli deve avere la forza di tenere il passo dei nerazzurri".

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Per Simone Inzaghi sarebbe pronto il rinnovo del contratto fino al 2028, cosa ne pensi? Il Napoli, invece, riuscirà a trattenere Conte a tuo parere?

"Blindare un allenatore come Inzaghi mi sembra il minimo. Già alla Lazio aveva dato prova delle proprie capacità e all'Inter sta facendo davvero cose eccezionali. Sta dimostrando tutto il suo valore, penso che a livello europeo sia uno dei migliori in circolazione. I nerazzurri fanno bene a puntare su di lui perché ogni stagione riesce a portare a casa risultati importanti. Per la crescita del club non avrebbe alcun senso cambiare. Conte? Mi auguro possa continuare la sua avventura a Napoli. Nel mondo del calcio è un top player. Ha dato il via a un nuovo progetto che spero possa durare a lungo. L'obiettivo deve essere quello di competere sempre per lo scudetto e di entrare a pianta stabile tra le prime otto in Europa".

A proposito di allenatori, la Juventus ha da poco esonerato Thiago Motta, sostituendolo con Tudor, cosa a tuo parere non ha funzionato nel rapporto tra l'ex Bologna e i bianconeri?

"La Juventus è una squadra da vertice, che punta sempre alla vittoria. Con Thiago Motta, che ritengo comunque un allenatore emergente valido e di spessore, era stato inaugurato un progetto interessante, ma i risultato sperati hanno stentato ad arrivare. Allenare la Juventus non è come allenare il Bologna, ci sono giocatori diversi e un altro tipo di pressione sulla squadra e sull'allenatore. Arrivare e fare subito bene non è scontato. Ci sta che in un momento di massima difficoltà la società abbia deciso di virare su un altro profilo. Ho giocato in carriera con Tudor, ha una mentalità forte e conosce bene l'ambiente della Juventus, sono sicuro possa dare il proprio contributo".

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Acerbi, a 37 anni, si sta ritagliando nuovamente uno spazio importante nella retroguardia dell'Inter, te lo aspettavi? Chi tra i difensori della Serie A ti ha sorpreso di più finora?

"Mi aspettavo che Acerbi potesse ritagliarsi uno spazio importante. Si tratta di un difensore che mi piace definire "old school", vecchio stampo. E' un ragazzo che ha dimostrato tanto in carriera, un calciatore che gioca con voglia di dimostrare e intelligenza. Non lo conosco personalmente ma sono sicuro che sia un grande professionista. Gli va fatto un plauso perché giocare a certi livelli da protagonista a 37 anni non è per nulla scontato. Quest'anno in Serie A mi sta sorprendendo, ancora una volta, Federico Gatti. Si tratta di un difensore che si avvicina molto al modo in cui giocavo. Mi piace soprattutto la sua storia, il fatto che con impegno e determinazione sia riuscito a fare la scalata dai dilettanti alla Serie A e alla Nazionale".

Il Lecce di Giampaolo si avvicina al rush salvezza, i pugliesi riusciranno a mantenere la categoria?

"Ho avuto il piacere di indossare la maglia del Lecce e mi auguro che i salentini possano mantenere la Serie A. Lì poi c'è Pantaleo Corvino a cui voglio un gran bene e che in carriera ha creduto tanto nelle mie doti da calciatore, dandomi l'opportunità di giocare a grandi livelli. Per il Lecce non sarà facile, ma si tratta di una squadra dura a morire. Sarà importante mantenere il giusto distacco dal Venezia. La tifoseria è straordinaria e la piazza merita la massima serie".

In Serie D, a tre giornate dalla fine, è testa a testa tra Reggina e Siracusa per la promozione in Serie C, credi nella promozione degli amaranto?

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"Reggio Calabria è la mia seconda casa. Sono cresciuto calcisticamente in amaranto, sono stato capitano e lì ho giocato in Serie A, in Serie B e anche in C. La volata promozione col Siracusa, distante appena un punto, è davvero entusiasmante. I siciliani sono stati costruiti, come la Reggina, per vincere il campionato. Non me ne voglia il Siracusa ma spero in un passo falso che possa favorire gli amaranto, il cui obiettivo ovviamente dev'essere quello di vincere tutte le ultime tre partite di campionato. La promozione potrebbe sancire un tassello importante per il ritorno della Reggina nel calcio che conta. La piazza di Reggio non ha nulla a che vedere con il calcio dilettantistico. La speranza è quella di rivedere un giorno gli amaranto in Serie A".

Cosa ne pensi delle ultime rivelazioni relative al calcioscommesse?

"Si tratta sicuramente di un argomento delicato. Sappiamo tutti, e lo sapevo anch'io da calciatore, che determinate cose nel mondo del calcio sono vietate. Nel momento in cui si sceglie di trasgredire determinate regole bisogna assumersi le proprie responsabilità. Dispiace sentire che ogni anno ci sono episodi del genere, che macchiano la reputazione della Serie A anche in Europa e nel mondo. Sta al buon senso e alla coscienza di ognuno cercare di non rovinare i propri sacrifici dietro circostanze del genere. Certe cose bisogna metterle da parte e pensare solo al campo e al gioco del calcio".

Hai intrapreso la carriera da scout, come affronti questa nuova avventura?

"Ho intrapreso la carriera da scout, vado alla ricerca di nuovi talenti. Si tratta di un lavoro che faccio con grande passione. Trascorro tanto tempo sui campi da calcio, dalla Serie A al Campionato Primavera, passando anche per i dilettanti. Si tratta di un'attività che mi tiene vivo e che amo. Non è facile, ma l'adrenalina che mi dà è davvero tanta".