Intervista esclusiva a Reginaldo: "Fiorentina favorita per la vittoria della Conference League. Chivu ottimo per il Parma, Bonny e Pellegrino sono il futuro. Serie D, Treviso e Reggina meritano la promozione"

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto l'attaccante brasiliano Reginaldo Ferreira da Silva, che vanta più di 150 presenze in Serie A. Tanti i temi toccati dalla punta 41enne: dal Napoli lanciato verso lo scudetto alla volata Conference League della Fiorentina, passando per la salvezza del Parma e le speranze promozione di Reggina e Treviso in D. Ecco le sue dichiarazioni.

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Reginaldo Ferreira da Silva. L'ex attaccante, tra le altre, di Treviso, Fiorentina, Parma, Siena, Reggina e Catania, che vanta più di 150 presenze in Serie A, è attualmente impegnato nel campionato di prima categoria calabrese con la maglia del Catona Calcio. Tanti i temi toccati dalla punta brasiliana: dal sorpasso del Napoli sull'Inter in ottica scudetto alle speranze europee della Fiorentina, passando per gli attaccanti del Parma e le speranze promozione di Catania e Reggina. Ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni.

Ti aspettavi il sorpasso in classifica del Napoli sull'Inter? La squadra di Conte ora è la favorita numero uno per la vittoria dello scudetto?

"Non mi aspettavo la terza sconfitta consecutiva dell'Inter. Tuttavia, la Roma dall'arrivo in panchina di Ranieri ha compiuto importanti passi in avanti e un risultato del genere, vista anche la stanchezza dei nerazzurri, ci può stare. Non avevo dubbi che il Napoli si sarebbe fatto trovare pronto al primo passo falso utile per il sorpasso in classifica. Contro il Torino gli azzurri hanno dato la dimostrazione di essere pronti a prendersi lo scudetto. Ovviamente, in Serie A nulla è scontato. Il calendario non è complicato, ma la partita col Venezia e le difficoltà riscontrate a Monza devono ricordare al Napoli di tenere alta la concentrazione".

La Fiorentina, tra alti e bassi, potrebbe puntare addirittura alla zona Champions in questo finale di stagione, come valuti il campionato della squadra di Palladino?

"La Fiorentina tra staff tecnico e gruppo squadra ha fatto tanti cambiamenti nell'ultimo anno. Trovare la quadra subito non era facile, ma Palladino è stato bravo e sembra esserci riuscito, dando un'identità ben precisa alla squadra. Il tecnico ha mostrato grande personalità anche nella scelta dei calciatori, basti guardare alla drastica decisione su Biraghi che poi è stato sostituito egregiamente da Gosens. Vedo una squadra forte e di carattere, in grado di combattere per l'Europa, e perché no anche per un piazzamento in Champions League".

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Può essere l'anno buono per la vittoria della Conference League in casa Viola?

"Se la Fiorentina riesce a superare lo scoglio Betis Siviglia penso che sia la volta buona per la vittoria della Conference League. Il Chelsea in una eventuale finale non deve preoccupare perché le italiane sono abituate ad esaltarsi contro le squadre più blasonate. Penso sempre all'Atalanta che in Europa League lo scorso anno ha battuto il Liverpool ai quarti di finale e il Bayer Leverkusen in finale, dopo 51 risultati utili consecutivi dei tedeschi. Dopo due finali perse, sarebbe giusto per i Viola portare la Coppa a casa".

Ti aspettavi un exploit del genere da parte di Kean quest'anno?

"Non mi aspettavo che facesse così bene, ma mi aspettavo che prendesse la Fiorentina come l'ultima opportunità, nonostante la giovanissima età, per rilanciarsi davvero. A differenza delle esperienze passate, soprattutto tra PSG e Juventus, dove ha svolto un ruolo da comprimario, finalmente ha trovato uno spazio da protagonista. Sta giocando con continuità e sente la fiducia della società e dei tifosi. Spero, nonostante le voci di mercato, che possa rimanere alla Fiorentina e continuare questo suo percorso di crescita in maglia Viola. Sta facendo benissimo anche in Nazionale. Anche se Retegui sta facendo più gol, credo che per caratteristiche e qualità possa anche scalzare l'attaccante dell'Atalanta nelle gerarchie di Spalletti".

In casa Parma l'arrivo di Chivu ha dato la scossa giusta alla squadra in ottica salvezza, come valuti la stagione dei ducali?

"Pecchia è un grande allenatore ed ha fatto tanto per il Parma. Per come aveva iniziato il campionato, con vittorie anche esaltanti, ero convinto che potesse fare un cammino diverso in massima serie. Poi purtroppo è arrivato un filotto negativo ed ha pagato lui per tutti. Su Chivu la società ha fatto un'ottima scelta. Si tratta di un tecnico giovane, con buone idee e che ha vissuto grandi palcoscenici da calciatore. Ha già trasmesso serenità e mentalità giusta alla squadra, lo dimostra la vittoria contro la Juventus ma anche il pareggio in rimonta contro l'Inter. Pensavo che i gialloblù potessero salvarsi anche più agevolmente, ma l'importante resta comunque raggiungere l'obiettivo della permanenza in massima serie. L'anno prossimo bisogna continuare con questi ragazzi. Se ai cinque o sei giocatori più talentuosi si aggiungono pedine già pronte, allora il Parma potrebbe disputare un campionato di livello".

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Da attaccante, qual è il tuo parere sulle punte gialloblù Bonny e Pellegrino?

"Bonny è forte e ha indubbie qualità. Si tratta di un giocatore che può fare molto di più. Era partito col piede giusto, poi i numeri sono calati ed è stato messo un po' da parte. Con Chivu sta ritrovando fiducia e minutaggio, ma deve ritrovare anche la via del gol. Dopo questa stagione di rodaggio, mercato permettendo, penso che il prossimo anno possa prendersi un posto da protagonista. Pellegrino ha fatto un gol da attaccante vero contro la Juventus, che si aggiunge alle due reti realizzate in precedenza. Ha caratteristiche fisiche importanti. Ce ne sono pochi di attaccanti con la sua stazza e la sua fisicità, soprattutto in Italia. Non a caso Lucca, che ha un fisico simile, è molto ricercato sul mercato. Anche lui può essere un punto di riferimento per il prossimo anno".

A inizio stagione avresti immaginato un Monza ormai prossimo alla retrocessione in Serie B?

"Il Monza ha perso tanto con la scomparsa dell'ex Presidente Silvio Berlusconi. Una persona di quel blasone e di quello spessore all'interno della società è insostituibile. Aveva una personalità incredibile e riusciva sempre a trasmettere serenità a tutta la squadra. Ricordo che nell'esperienza vissuta a Monza, in Serie C, è capitato anche che entrasse nello spogliatoio promettendo un premio di 300mila euro da dividere in caso di tre vittorie consecutive. A prescindere dal lato economico, riusciva sempre a stimolare la squadra, ponendo nuovi obiettivi e step da raggiungere. Ora per il Monza è davvero dura. C'è solo da onorare le restanti gare di campionato e provare a chiudere nel migliore dei modi. Mi auguro che Galliani e gli altri dirigenti riescano a far risalire subito i biancorossi in massima serie".

In Serie C Picerno e Catania hanno agguantato i playoff: che tipo di cammino ti aspetti? Non ce l'ha fatta, invece, il Trapani, ti aspettavi di più dai granata?

"Il Picerno ormai non è una sorpresa. Ho fatto due anni lì ed abbiamo sempre centrato i playoff e anche quando sono andato via sono arrivati ottimi risultati. Sono contento per loro perché si tratta di una società sana, che ti fa lavorare davvero bene. Ormai è tra le compagini più strutturate della Serie C. Il Catania a livello di blasone non c'entra davvero nulla con la Serie C. Spero che gli etnei con Toscano possano imporsi con forza nei playoff, dando filo da torcere a tutti. Trapani? Non è facile quando sei una neopromossa, nonostante le ambizioni, soprattutto sulla carta, fossero altre. In Serie C ti ritrovi ad affrontare squadre compatte, con gruppi collaudati come ad esempio Cerignola e Monopoli. Quest'anno la salvezza tranquilla è già tanta roba, dovranno riprovarci il prossimo anno".

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Treviso e Reggina si giocheranno la promozione in Serie C all'ultima giornata di campionato, qual è il tuo augurio per questi club?

"Al Treviso sono cresciuto calcisticamente in Italia, esordendo nel grande calcio. Si tratta di una piazza alla quale sono molto legato. Hanno davanti una squadra con grandi nomi, costruita per fare un campionato di vertice. Nonostante tutto, i veneti hanno dato filo da torcere fin dall'inizio, tenendo anche la testa della classifica per alcuni tratti della stagione. Ora la promozione diretta è difficile, ma bisogna mantenere alta la speranza per gli ultimi novanta minuti del campionato. Vedere il Treviso di nuovo in Serie C sarebbe una gioia. Per quanto riguarda la Reggina ho visto dal vivo l'ultima partita al Granillo, la squadra ha giocato alla perfezione vincendo 3-1 contro il Castrumfavara. Un pubblico del genere merita categorie sicuramente migliori. Il Siracusa affronterà l'Igea Virtus all'ultima giornata. Per loro sarà una partita complicata, anche guardando al recente passato. Se la giocheranno a viso aperto, gli amaranto dovranno vincere e approfittare di eventuali passi falsi. Nel caso non arrivasse la promozione diretta, spero comunque nei playoff e in un eventuale ripescaggio".

Come sta andando l'esperienza al Catona in prima categoria calabrese? Quali obiettivi ti sei posto per il futuro?

"Attualmente gioco nel Catona Calcio, in prima categoria calabrese. Mancano due partite alla fine del campionato e puntiamo dritti ai playoff. Il sogno è quello di vincere e conquistare una categoria superiore. Mi diverto ancora e se il fisico regge giocherò anche il prossimo anno. Sicuramente continuerò a lavorare nel mondo del calcio: è quello che so fare e che voglio fare anche in futuro".