Intervista esclusiva a Carmine Gautieri: "Il Napoli non può sbagliare, due vittorie per lo scudetto. Roma, per il dopo Ranieri dico Sarri. Atalanta da urlo, Champions meritata"
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto mister Carmine Gautieri. Tanti i temi toccati dall'allenatore ex Taranto: dalla mancata fuga scudetto del Napoli di Conte alla rinascita Roma sotto la gestione Ranieri, passando per le speranze salvezza dell'Empoli e il cammino del Bari in B. Ecco le sue dichiarazioni.
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Carmine Gautieri. L'allenatore, reduce dall'esperienza al Taranto, in carriera ha indossato, tra le altre, le maglie di Empoli, Roma, Atalanta e Napoli, collezionando più di duecento presenze in Serie A. Dalla lotta scudetto tra gli azzurri e l'Inter di Inzaghi alle speranze Champions della Roma di Claudio Ranieri, passando per la lotta salvezza in massima serie e i playoff di Serie B e di Serie C: ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni.
Il pareggio contro il Genoa ha frenato la fuga del Napoli, cosa ne pensi della volata scudetto tra gli azzurri e l'Inter?
"Indipendentemente dal pareggio contro il Genoa, il Napoli ha ancora un margine di vantaggio da non sottovalutare. Un punto in più rispetto all'Inter, a due giornate dalla fine, può avere un peso specifico determinante. Ovviamente, gli azzurri non possono sbagliare, l'obiettivo deve essere quello di fare bottino pieno nelle ultime due uscite stagionali. Dall'altra parte, infatti, c'è un Inter che non muore mai, bisogna non abbassare la guardia. Un passo falso potrebbe essere fatale e favorire il sorpasso dei nerazzurri. Conte? A prescindere dal gioco espresso, i numeri danno ragione all'allenatore del Napoli. Anche se gli azzurri non dovessero vincere il campionato, credo comunque che Conte abbia fatto un ottimo lavoro, bisogna solo fargli i complimenti".
Nonostante la sconfitta di Bergamo, la Roma è ancora in lotta per un posto in Champions League, ti aspettavi una rinascita del genere sotto la gestione Ranieri?
"Ranieri è un allenatore top, che riesce ad entrare nella testa dei giocatori, ma non mi aspettavo che la Roma riuscisse a fare una cavalcata del genere. I giallorossi hanno fatto prestazioni incredibili e soprattutto hanno saputo recuperare calciatori che sembravano persi nella gestione precedente. Ranieri ha saputo dare stabilità a tutto l'ambiente e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E' una situazione quasi paragonabile al miracolo fatto al Leicester qualche anno fa. A prescindere che arrivi o meno la Champions, la rimonta in campionato è stata sensazionale".
Chi può essere il nome giusto per la panchina della Roma in vista della prossima stagione?
"Sostituire Claudio Ranieri non sarà semplice. Il nome ideale per la panchina della Roma potrebbe essere quello di Maurizio Sarri, che fa giocare davvero bene le squadre che allena e che in carriera ha ottenuto risultati importanti. Il fatto che allenatori come lui e Allegri siano fermi da un anno la dice lunga sul calcio italiano…".
L'Atalanta ha ottenuto una nuova qualificazione in Champions, cosa ne pensi del cammino in campionato della Dea? I nerazzurri manterranno questi standard anche in caso di addio di Gasperini?
"L'Atalanta ormai è una realtà importante, in Italia uno dei club più forti e temibili in questo momento. Sono anni che tra Champions, Europa League e Coppa Italia, oltre che in campionato, riesce a farsi valere e ad arrivare fino in fondo. La Dea ha tanti giocatori di altissimo livello, Retegui in questa stagione è stato soltanto la ciliegina sulla torta. Alle spalle c'è una società straordinaria, con Percassi si è messo in moto un percorso di crescita eccezionale. Addio Gasperini? Se ne parla, ma è difficile pronosticare il suo futuro. Per mantenersi su questi standard molto dipenderà dal sistema di gioco adottato dall'eventuale nuovo tecnico e dal progetto che la società intenderà attuare. In ogni caso, sarà importante mantenere l'ossatura e non perdere quell'identità costruita finora. Sono convinto che l'Atalanta non è solo Gasperini".
La vittoria contro il Parma ha rilanciato le speranze salvezza dell'Empoli, credi nella permanenza in massima serie dei toscani?
"L'Empoli ha la fortuna di avere uno dei pochi presidenti nel mondo del calcio che padroneggia davvero questo sport a 360 gradi. Mi è capitato di parlare con Fabrizio Corsi e ho notato che ti sa rispondere sotto l'aspetto tecnico, tattico, fisico e gestionale: una caratteristica non indifferente. D'Aversa sta facendo un grandissimo lavoro. Ci sono stati risultati negativi, ma l'Empoli tra infortuni e squalifiche non ha potuto contare quasi mai sull'undici titolare al completo. La società ha capito la situazione e la bravura e le competenze di mister D'Aversa e oggi i toscani possono dire la loro e giocarsi la salvezza in queste ultime due partite di campionato. Sono convinto che si tratta di una piazza che merita la Serie A".
Qual è il tuo parere sul campionato di Bari e Cesena?
"A Bari è normale che tutti abbiano l'aspettativa di arrivare quanto meno ai playoff. Tenendo conto delle tensioni, delle pressioni e dell'entusiasmo che si respirano in quella piazza, la mancata qualificazione è una bocciatura, una delusione su tutta la linea. Le aspettative a inizio stagione erano altre. Dall'altro lato, il Cesena è una realtà importante. Possono contare su un ottimo allenatore e su un direttore sportivo che ci sa fare. I romagnoli hanno fatto un campionato importante, costruendo una squadra in grado di giocarsela con tutti. Da neopromossa con i playoff ha raggiunto sicuramente un traguardo eccezionale".
Nei playoff di Serie C il Pescara di Baldini potrebbe rappresentare una mina vagante temibile in ottica promozione?
"L'allenatore in questo caso rappresenta una certezza e una garanzia. Silvio Baldini, oltre ad essere un tecnico molto competente, è una persona davvero equilibrata e con grandi valori, che riesce sempre a gestire i momenti indipendentemente dal risultato. Vincere a Catania è un risultato importante. Gli etnei hanno una rosa di livello e giocheranno la partita di ritorno a viso aperto. Il Pescara ha un grandissimo vantaggio, ma dovrà fare una prestazione significativa per ottenere la qualificazione al prossimo turno. In caso di passaggio, sarebbe certamente una mina vagante da tenere d'occhio in ottica promozione".
Avellino e Pisa, due squadre che hai allenato in carriera, hanno ottenuto la promozione, rispettivamente, in Serie B e in Serie A: ti aspettavi un exploit del genere da parte di queste due compagini?
"Progettualità, programmazione e serietà sono alla base del successo sportivo ottenuto da questi due club. Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente D'Agostino e Corrado, i presidenti, rispettivamente, dell'Avellino e del Pisa. Si tratta di persone lungimiranti, che hanno sempre avuto l'obiettivo di migliorare la struttura e la società sotto ogni aspetto. Corrado mi ha sempre parlato del sogno e dell'obiettivo di portare il Pisa in massima serie e ci è riuscito con perseveranza e organizzazione. Allo stesso modo D'Agostino voleva uscire al più presto dal purgatorio della Serie C e alla fine è riuscito nel suo intento. Sono contento per loro e per la tifoseria di queste due squadre".
La tua ultima esperienza in panchina è quella al Taranto, quali sono ora i tuoi programmi per il futuro?
"La speranza è quella di trovare il progetto giusto da cui ripartire, una piazza che mi permetta di lavorare come piace a me. Penso di essere un allenatore forte, posso ancora dire la mia e voglio dimostrare quanto valgo. Quella di Taranto è stata un'esperienza formativa, in una piazza bellissima, in una città in cui si vive di calcio. Spero che possano tornare quanto prima nel calcio che conta".