Intervista esclusiva a Paolo Condò: “Attento Napoli, l’Inter non perderà altri punti. Finale Coppa Italia e Champions? Vi dico la mia. Su Fiorentina e Juve…”

Uno dei decani del giornalismo sportivo italiano ha detto la sua su molti temi che riguardano il nostro calcio. In particolare sulla lotta scudetto, sulle finali di Coppa Italia e Champions League, sulla scelta di confermare Palladino alla Fiorentina, sull'andamento della Juventus di Tudor e sulla bagarre salvezza.

Nelle ultime ore abbiamo raggiunto, in esclusiva, Paolo Condò. Il giornalista friulano, prima firma dello studio di Sky Sport, vanta 36 anni di Gazzetta dello Sport, diverse stagioni a La Repubblica ed è oggi una firma autorevole del Corriere della Sera. Sicuramente rappresenta uno tra gli esponenti più autorevoli dell’intero panorama giornalistico sportivo italiano.

Con lui abbiamo parlato dei verdetti che nelle ultime due giornate la nostra Serie A evidenzierà, sia in testa che in coda, ma anche della finale di Coppa Italia e di quella di Champions League.

Salve Paolo Condò. Dopo l’inaspettato pareggio interno del Napoli col Genoa, lo scudetto torna in discussione? Che percentuali daresti di vittoria, ad oggi, a partenopei ed Inter?

Non riesco in questo caso a quantificarti le due situazioni, ma di certo il discorso scudetto si è riaperto.  

Il Napoli ha usato il bonus che aveva, ora ne deve vincere due su due. Si tratta di due match non impossibili (a Parma ed in casa con il Cagliari, ndr), ma il poterli affrontare con il bonus avrebbe significato tutta un’altra cosa. Anche perché io credo fermamente che l’Inter non perderà altri punti da qui alla fine. Comunque, dipende ancora tutto dal Napoli, in particolare di stabilire come terminerà questo avvincente testa a testa.

Leggi anche:  Intervista esclusiva a Ighli Vannucchi: “Vi racconto passato e presente delle mie ex squadre. La Roma ha un grande futuro, ho fiducia in Chivu, su Džeko…”

Siamo a poche ore dalla finale di Coppa Italia tra Milan e Bologna. Quale squadra vedi favorita ed i possibili giocatori chiave del match quali potrebbero essere?

In valore assoluto i giocatori del Milan sono superiori e quelli chiave possono essere Leao, Pulisic e Rejinders. Ma sono meno prevedibili come rendimento rispetto a quelli del Bologna. I felsinei so già, infatti, che faranno una buona partita, al 90-100% delle proprie possibilità. Quindi, se i rossoneri giocheranno anche loro al 100% vinceranno perché più forti, ma in passato troppe volte li abbiamo visti bene e male in partite vicine o, addirittura, all’interno delle stesse singole gare. Il Milan dovrà, insomma, dare intensità dall’inizio alla fine per vincere, anche perché gli emiliani hanno imparato la lezione dalla partita del Campionato.

Un altro aspetto da considerare e che posso evidenziarti è quello che, nelle finali, le rimonte sono sempre difficili.

L’Inter, il 31 maggio, si gioca la finale di Champions League: la disputerà da squadra favorita, dopo aver eliminato il Barcellona, o restano favoriti i francesi?

Leggi anche:  Intervista esclusiva a Ighli Vannucchi: “Vi racconto passato e presente delle mie ex squadre. La Roma ha un grande futuro, ho fiducia in Chivu, su Džeko…”

Io mi gioco un bel 50 e 50, anche se i bookmaker continuano a dare i francesi davanti. Ma hanno fatto lo stesso in precedenza con Bayern Monaco e Barcellona e sappiamo tutti com’è andata a finire.

Diciamo che c’è una difficoltà in Europa nel misurare l’effettiva forza dell’Inter, che per me è una squadra molto solida e per questo mi tengo il 50 e 50.

Ti ha convinto la decisione di Commisso di rinnovare di un ulteriore anno (fino al 2027) il contratto di Palladino, attraverso un’apposita clausola presente in quell’accordo? Non era forse più giusto aspettare il finale di stagione per stilare un bilancio più approfondito del suo lavoro alla Fiorentina?

A me questa decisione ha convinto. Palladino ha fatto una buona stagione, la prima buona stagione da allenatore giovane della Fiorentina, che sta crescendo. Come succede per i giocatori giovani, può sbagliare. Non può avere, infatti, l’esperienza di un Ancelotti o di un Ranieri.

Tra Monza e il primo anno a Firenze ha comunque fatto bene, ha mostrato che rappresenta un profilo promettente, che deve ancora migliorare in diversi aspetti ma, secondo me, è meritevole di riconferma in quel di Firenze.

Nella nuova Juventus di Tudor si vede, secondo te, una demarcazione significativa, in fatto di rendimento, rispetto a quella di Thiago Motta?

Leggi anche:  Intervista esclusiva a Ighli Vannucchi: “Vi racconto passato e presente delle mie ex squadre. La Roma ha un grande futuro, ho fiducia in Chivu, su Džeko…”

Nelle prime tre partite l’ho vista, poi anche la Juve di Tudor ha mancato il salto di qualità. E, se non ce la fanno né il croato e né Thiago Motta, vuol dire che ci sono dei buchi nella rosa.

E poi stiamo assistendo a delle espulsioni inspiegabili, come quelle di Kalulu e Yildiz. In un ambiente di professionisti, non capiscono quanto danneggiano una squadra con certi colpi di testa? La gomitata di Yildiz non ha avuto riflessi sul risultato finale della gara col Monza, ma giocare a Bologna e Roma con quel calciatore sarebbe stata un’altra storia. Mentre il rosso a Kalulu ha avuto una diretta influenza sul risultato, perché in 11 contro 11 i bianconeri probabilmente avrebbero vinto contro la Lazio.

Chiudiamo, Paolo Condò, con la bagarre salvezza. È solo una questione tra Venezia, Empoli e Lecce, o ancora Parma, Cagliari e Verona possono venire invischiate?

Riguarda le prime tre squadre che hai citato, perché mi risulta impossibile pensare che due di quelle compagini riescano a superare almeno una tra Parma, Cagliari e Verona. Al massimo può riuscirci una sola tra Venezia, Empoli e Lecce. Ma questo non cambierà il fatto che la seconda e la terza retrocessione si realizzeranno nel mucchio di quelle tre dell’attuale fondo classifica.