Intervista esclusiva ad Alessandro Renica: "Scudetto sofferto, il miglior Napoli è stato quello di Spalletti. Allegri sa come si vince, perfetto per il post-Conte. De Bruyne? Non rispecchia la politica della società"

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Alessandro Renica. Dalla vittoria dello scudetto del Napoli al possibile addio di mister Antonio Conte, passando per l'imminente acquisto di Kevin De Bruyne e la finale di Champions che vede l'Inter protagonista: ecco le sue dichiarazioni.

In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Alessandro Renica. L'ex calciatore, che in carriera ha vestito le maglie di Vicenza, Sampdoria e Verona, ha vinto due scudetti, Una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana tra il 1986 e il 1990 tra le fila del Napoli di Maradona. Dallo scudetto conquistato dagli azzurri all'ultima giornata di campionato al possibile addio di Antonio Conte, passando per l'acquisto di Kevin De Bruyne e la Sampdoria retrocessa in Serie C: ecco le sue dichiarazioni.

Il Napoli ha vinto il quarto scudetto della sua storia, si aspettava la vittoria del tricolore a inizio stagione? Chi sono stati i protagonisti di questo successo?

"A inizio stagione la favorita era sicuramente l'Inter, ma con l'arrivo di Conte e con una sola competizione da portare avanti ho da subito pensato che il Napoli potesse inserirsi nella lotta scudetto, o quantomeno fare un campionato di vertice. Questo successo ha tanti protagonisti, anche se in questi casi è sempre difficile parlare di singoli. McTominay ha certamente fatto la differenza, facendo conquistare tanti punti agli azzurri, e anche Lukaku è stato fondamentale per il gioco di Conte. Loro sono stati gli uomini copertina, ma altri eroi di questo successo sono sicuramente Politano, che ha fatto un campionato strepitoso, e Rrahmani che a differenza della passata stagione non ha fatto errori, imponendosi come perno della difesa. Credo che loro siano stati, assieme all'allenatore, la spina dorsale del quarto scudetto del Napoli".

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Ci sono differenze rispetto allo scudetto vinto con Luciano Spalletti due stagioni fa?

"Lo scudetto di Spalletti è stato un capolavoro, quasi un miracolo dopo le cessioni di Mertens, Fabian Ruiz, Insigne e Koulibaly. In quel caso gli azzurri riuscirono ad ammazzare il campionato, facendo un gran calcio e portando avanti anche un'ottima Champions League. A mio parere quello è stato il miglior anno in assoluto del Napoli. Questo è stato uno scudetto più sofferto, gli azzurri a volte hanno fatto fatica a portare a casa il risultato. A parte l'Inter, le restanti squadre hanno davvero arrancato, aprendo la strada ai partenopei. Tuttavia, l'importante era vincere e nel momento più importante il Napoli non ha fallito".

Il Napoli ha dimostrato di saper vincere anche senza Kvaratskhelia, una sorta di rivincita sotto questo punto di vista?

"Il Napoli ha vinto senza questo grande calciatore, ma c'è da dire che la media scudetto si è abbassata di parecchio. Se Kvara non fosse andato via a gennaio, gli azzurri avrebbero vinto il tricolore con cinque o sei giornate d'anticipo. Senza il georgiano i partenopei hanno rischiato di non ottenere nulla, pur essendo comunque la favorita dopo il girone d'andata. Il Napoli ha vinto meritatamente un campionato in bilico fino alla fine, ma sono sicuro che se ci fosse stato ancora Kvaratskhelia tanti patemi si sarebbero evitati".

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Si parla con insistenza di un possibile addio di Conte, che idea si è fatto a riguardo? Max Allegri sarebbe il profilo giusto per sostituirlo?

"Non so se il mister lascerà, ma le voci riguardanti il suo addio sono ormai insistenti. Diciamo che quest'anno Conte è servito al Napoli e il Napoli è servito a Conte. Max Allegri è un allenatore molto esperto, che sa come si vince, e che è abile a portare avanti anche le competizioni europee. Molto dipenderà anche dal mercato che De Laurentiis intende impostare. Conte è stato accontentato sotto tanti aspetti, vedremo come si comporterà con il prossimo eventuale allenatore".

Sarebbe a un passo l'ingaggio a parametro zero di Kevin De Bruyne. Cosa ne pensa? Sarebbe un acquisto top in ottica Champions?

"L'acquisto di De Bruyne sarebbe contro la politica che ha portato avanti il Napoli finora. Normalmente gli azzurri non prendono giocatori di questa età e con un ingaggio così importante, senza alcuna possibilità di una futura plusvalenza. Bisogna capire i motivi di questa operazione. Dalle dichiarazioni del presidente sembrerebbe che il Napoli voglia competere in prima linea anche in Champions League, con l'intenzione di vincere anche in Europa. In questo caso un giocatore così forte ed esperto darebbe sicuramente una grossa mano alla squadra".

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L'Inter affronterà il PSG in finale di Champions, qual è il suo pronostico? Il cammino europeo dei nerazzurri ha favorito il successo del Napoli?

"Se L'Inter avesse avuto la lungimiranza di rinunciare alla Coppa Italia, probabilmente avrebbe vinto lo scudetto ed affrontato questa finale di Champions League con maggiore serenità. Nella parte finale di stagione l'Inter ha avuto la possibilità di allungare in campionato, ma la semifinale col Milan ha tolto tantissime energie fisiche e mentali. I nerazzurri hanno avuto l'arroganza di pensare troppo in grande, con l'obiettivo di portare a casa il triplete, e alla fine rischiano di non vincere un bel niente. Credo che perdere col Psg sarebbe una disfatta clamorosa, in quel caso non salverei la stagione della squadra di Inzaghi".

La Sampdoria, almeno sul campo e in attesa che la giustizia sportiva faccia il suo corso, è retrocessa in Serie C. Si aspettava un declino del genere da parte di un club così blasonato al quale è particolarmente legato?

"E' certamente un grosso dispiacere vedere la Sampdoria arrancare in questo modo. Si tratta di un club al quale sono legato e sono amareggiato per l'andazzo che si è venuto a creare. Da quello che emerge dalla piazza e da alcuni ex calciatori blucerchiati, si parla di una dirigenza incompetente, non posso che accodarmi a questo pensiero perché è stata fatta tantissima confusione. Quando si perde l'identità e il senso di appartenenza, si fa questa fine".