Intervista esclusiva a Luca Mezzano: "Torino piazza importante, ma Vanoli può fare bene. Il mio ricordo delle Olimpiadi del 2000..."

La redazione ha avuto il piacere di intervistare Luca Mezzano, ex calciatore di Torino, Brescia, Reggina, Inter e Bologna tra le altre ed oggi allenatore nelle giovanili del Chisola. Ecco cosa ha detto ai nostri microfoni a proposito della squadra con cui ha avuto il legame più forte in carriera, ovvero il Toro.

Luca Mezzano è stato un ex calciatore di varie squadre, tra cui Inter, Brescia, Reggina, Treviso, Triestina e soprattutto Torino, con cui ha giocato quasi 150 partite tra tutte le competizioni. La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistarlo per parlare proprio della squadra granata in vista del prossimo campionato che è ormai alle porte: ecco cosa ci ha detto.

Vanoli al Torino, come post Juric, intriga molti tifosi e addetti ai lavori. Da allenatore, pensi che farà bene in granata?

Si tratta di un allenatore emergente, che arriva da una bella promozione col Venezia: vincere non è mai facile, quindi ha dimostrato sul campo di essere un allenatore con dei valori e con dei concetti importanti. Credo che Torino possa essere la piazza ideale per Vanoli, e comunque i granata si sono assicurati un tecnico veramente bravo. Poi, certo, bisogna sapersi riconfermare: Torino è una piazza più importante, più esigente di Venezia, però ha tutte le carte in regola per fare bene.

Cosa ne pensi dell'addio di Buongiorno, che ha lasciato i granata per accasarsi nel Napoli di Conte?

Alessandro ha dimostrato tutto il suo attaccamento al Toro in più di un'occasione, però è chiaro che ormai il gap tra le big e le altre società è troppo grande. Credo fosse un'offerta irrinunciabile quella del Napoli, con la sua scelta ha dimostrato comunque una certa professionalità.

Quindi ha scelto nel modo più corretto per la sua carriera? O avrebbe dovuto rimanere per diventare bandiera del Toro?

Buongiorno resterà comunque un grande tifoso del Toro, non c'è dubbio: però dal punto di vista professionale bisogna cercare di fare il massimo per arrivare il più in alto possibile in una carriera relativamente breve. Ci tengo a sottolineare che Torino è una grandissima piazza, è anche quella a cui io sono più legato, però è ovvio che il Napoli negli ultimi anni è diventata una realtà che ha la possibilità di giocare per traguardi più ambiziosi. Bisogna essere bravi a sfruttare le occasioni professionali quando capitano nel corso di una carriera.

Viste le sue ottime stagioni sulle panchine delle giovanili del Torino e del Chisola, le piacerebbe intraprendere una carriera da allenatore in categorie superiori?

Il sogno c'è sempre, questa è la mia passione. La voglia di crescere e di migliorare c'è, io lavoro ogni giorno per questo e mi diverto: poi bisognerà anche vedere cosa dirà il campo

Siamo in periodo di Olimpiadi e, a tal proposito, lei fece parte della spedizione azzurra a Sydney, nel 2000. Che ricordo ha di quella esperienza?

Fu un'esperienza bellissima, come tutte le esperienze con la maglia della Nazionale è stato bellissimo. Rappresentare il proprio Paese è sempre un'emozione unica, indimenticabile: poterlo fare ad un'Olimpiade è un privilegio, è stato davvero fantastico. Insomma, parliamo davvero di un ricordo molto emozionante. Poi, purtroppo non abbiamo avuto modo di vivere l'atmosfera del Villaggio Olimpico, che indubbiamente deve essere magico, ma ricordo comunque un'emozione meravigliosa, a partire dalla sfilata allo stadio.