Serie B, il punto: il Palermo fa le prove di dominio. Il Parma non è perfetto, il "fattore Vanoli"
La Serie B arriva alla seconda pausa della stagione con qualche certezza in più. Siciliani, emiliani e veneti sembrano destinate a giocarsi i due posti della promozione diretta, ma attenzione alla Cremonese. Bari e Spezia le delusioni, sul fondo lottano in poche
Quattro partite prima del primo break, cinque per arrivare alla seconda pausa. Cosa sono 9 giornate per un campionato molto particolare come quello di Serie B? Poche in assoluto, ma al netto delle difficoltà, in parte prevedibili, che sta incontrando la Sampdoria, per il resto con quasi un terzo del cammino della stagione regolare alle spalle la classifica sembra rispecchiare abbastanza i rapporti di forza indicati in estate. Rispetto alle prime quattro giornate la graduatoria si sta fatalmente allungando. Il gap tra prima e ultima si è raddoppiato (da 10 punti a 19), sebbene i tanti asterischi rendano difficilmente intellegibile la classifica.
Serie B, un Parma poco... di corsa
Il Palermo è la squadra che ha fatto più punti nel "secondo stint”, 12, vincendo quattro gare e perdendo solo quelli interni del ko contro il Cosenza. Parma, Cosenza, Como e Venezia “inseguono” a quota 10 e proprio lo scontro diretto tra ducali e lagunari ha legittimato le ambizioni della squadra di Vanoli, capace di infliggere alla formazione di Pecchia il primo ko del campionato. Il Parma non è quindi riuscito a chiudere in bellezza il ciclo di scontri diretti superato comunque con voti alti: vittorie contro Bari, Catanzaro e Cremonese, pareggio contro la Sampdoria. Al Penzo, semmai, sono emersi i limiti che già si conoscevano che riguardano la rosa degli emiliani. Un organico costruito per rispecchiare il calcio offensivo di Pecchia, ma un centrocampo con un solo interditore, Estevez, assente a Venezia, è destinato a soffrire contro avversari di qualità.
Più cinico che bello: Palermo "macchina da B"
Detto, fatto e pensare che nella maggior parte delle partite sarà il Parma a dettare il gioco non basta per dimenticare l’appello di fine agosto di Pecchia, che aveva invitato la dirigenza proprio a inserire nel motore un altro cagnaccio di centrocampo. Quelli che ha in abbondanza il Palermo, che sta prendendo forma come la squadra più completa ed equilibrata del torneo. I rosanero hanno dimostrato di sapere vincere anche partite “sporche”, come quelle contro Südtirol e Modena. Cosa che il Parma, vedi Reggiana e Sampdoria, non è riuscita a fare. A livello stilistico la creatura di Corini concede qualcosa ai rivali, ma il Gran Premio della B non si vince con lo spettacolo, bensì mostrando più volti, quelli che servono per superare gli ostacoli di diversa natura che si presentano lungo il percorso.
Venezia, il "laboratorio" Vanoli promette bene
Palermo e Parma possono quindi fare il vuoto alle loro spalle? Presto per dirlo, ma tenderemmo ad escluderlo, anche per quanto riguarda i siciliani. Perché dietro la qualità non manca, a livello di organici e di proposte di gioco. Si pensi alla Cremonese, che con Stroppa sta cambiando passo. Se i grigiorossi troveranno presto gli equilibri difensivi pure il Venezia, teorica terza forza, dovrà guardarsi le spalle. Lombardi e veneti sono in possesso dei migliori centravanti della categoria, Coda e Pohjanpalo. La Cremo ci aggiunge una rosa più forte, ma gli arancionerverdi possono contare su Paolo Vanoli, non più una rivelazione dopo quanto fatto la scorsa stagione. L’ex collaboratore di Conte è il più stratega dei tecnici della B, riuscendo a cambiare più moduli anche in corsa per valorizzare le caratteristiche della propria rosa e mascherarne i difetti in particolare tra gli esterni offensivi.
Serie B: Stroppa ha aggiustato la Cremonese, ma non basta
E il resto? Le “aspiranti damigelle” Catanzaro, Como e Cosenza hanno tutto per fare da guastafeste, ma per la promozione diretta si può già parlare di lotta a quattro, tenendo dentro la Cremonese. Sembra infatti già troppo alto il gap accumulato da Bari, Pisa e Spezia, le tre delusioni della prima parte di stagione. I pugliesi si ripresenteranno dopo la sosta con Pasquale Marino al posto di Mignani, scelta coraggiosa e affascinante, che può aiutare una squadra con limiti offensivi a diventare più “giochista”. I toscani invece pagano il noviziato di Aquilani e qualche equivoco di mercato. Lo Spezia, che ha dato fiducia ad Alvini, sta uscendo dalla crisi molto lentamente. Ma per i playoff non è tardi. Piuttosto gli exploit delle calabresi e del Cittadella rischiano di assottigliare già il gruppo delle candidate a lottare per la salvezza. La Feralpisalò si sta adattando alla categoria, il Lecco non ancora e proverà la mission quasi impossible con l’outsider Melgrati in panchina. Reggiana e Ternana dovranno soffrire, ma hanno raccolto meno di quanto avrebbero meritato. L’opposto del Südtirol, più forte dell’anno scorso, ma troppo ancorato al calcio speculativo di Bisoli. I miracoli non si ripetono spesso. Soprattutto in B