Luca Prina ex Mantova: Reggiana in B ma attenzione al Gubbio

110411-luca-prinaLa complicata situazione societaria e l'ultimo posto in classifica dei virgiliani hanno portato all'esonero di Luca Prina (nella foto), 51 anni. L'allenatore ha pagato a un prezzo piuttosto salato la sconfitta interna del suo Mantova contro il Gubbio, arrivata sabato scorso per 3 a 0. Malgrado il recentissimo esonero, Prina, mostrando molta disponibilità, non si è sottratto ai media per parlare del recente passato e dei segreti della formazione umbra, prossimo avversario della Reggiana.
Prina, immaginiamo che questi siano giorni difficili per lei...
"Quando c'è in ballo un esonero è chiaro che il dispiacere è sempre tanto: le cause sono le più svariate e ci siamo trovati a dover gestire una situazione difficile. Il pubblico però ha riconosciuto la bontà del nostro lavoro e non c'è nessun rammarico. Spero però che sia un arrivederci a non un addio".
Nell'ultima partita ha perso contro il Gubbio che è il prossimo avversario della Reggiana...
"Gli eugubini sono una squadra che ha dei valori tecnici e morali importanti. Hanno caratteristiche ben definite, come la fisicità e la concretezza. Sono anche bravi a gestire il risultato e dimostrano di avere sul campo una grande tranquillità, dovuta a una classifica più che soddisfacente. Per finire sanno valorizzare bene tutte le loro caratteristiche".
Il punto di forza del Gubbio?
"Sono camaleontici: sanno leggere perfettamente la partita e questo anche quando bisogna essere cattivi o c'è da soffrire. Insomma sì, sono pericolosi".
Giocatori da temere maggiormente per i granata?
"Daniele Ferretti, un attaccante atipico, e la mezzala Valagussa".
Eppure c'è la tendenza, almeno a parole, a prendere il Gubbio un po' sottogamba...
"Una squadra che vince sei volte in trasferta non può essere figlia del caso..."
Come si può battere il Gubbio secondo lei?
"Credo che la Reggiana debba giocare con tutte le sue innumerevoli qualità: se l'affronti solo sul piano fisico o solamente su quello tattico, il Gubbio trova le armi per metterti in difficoltà".
Pensa che i granata siano pronti per la serie B?
"Già alla terza partita della stagione dissi che avrebbe vinto il campionato... La Reggiana agli occhi delle varie tifoserie è solo un gradino sotto al Parma e al Venezia, ma si è solo 'nascosta' molto bene. In più ha un organico completo in tutti i reparti".
Lei conosce bene il direttore sportivo della Reggiana Grammatica...
"(ridendo ndr) E' bravo a delegare agli altri la responsabilità di vincere il campionato. Scherzi a parte, non c'è nessuno che conosca i giocatori meglio di lui e del suo staff. Quando gli chiedevo l'analisi di un calciatore, dalle sue parole, da ciò che mi raccontava e mi spiegava, era come se avessi visto giocare il calciatore in questione. L'avevo proposto io all'Entella, dopo anche aveva lasciato lo Spezia. E' un grande intenditore, un professionista competente, e lo dimostra il valore della Primavera dell'Entella ora prima in classifica - in un girone in cui ci sono anche Inter e Roma - e dove si nota molto bene la sua mano. Ha fatto un ottimo lavoro".
Contro il "suo" Mantova la Reggiana faticò alquanto...
"Noi abbiamo dato il massimo, ma in qualsiasi zona del campo i granata facevano qualcosa riuscendo sempre a metterci in difficoltà. Se una squadra temporaneamente priva di Marchi e Cesarini ha alternative comunque affidabili e migliori della media della categoria, questo testimonia il valore del team di Colucci. La prossima primavera saranno due ottimi acquisti".