Saronni critico sul ciclismo italiano: "Guardi le corse e ti chiedi: dove sono gli italiani? Facciamo finta....."

Saronni critico sul ciclismo italiano
Beppe Saronni critico sul ciclismo italiano in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Soprattutto nelle ultime classiche di Primavera si è vista la difficoltà dei corridori italiani di emergere e di ottenere dei buoni piazzamenti alla fine della corsa. Sulla situazione del ciclismo italiano ha spiegato: "Facciamo finta di niente da troppo tempo e ci nascondiamo dietro alla Roubaix di Colbrelli. Il ciclismo italiano lo vedo malissimo. Guardi le corse e ti chiedi: dove sono gli italiani? Non siamo più protagonisti e soprattutto non ci sono italiani che corrono".

Saronni critico sul ciclismo italiano. Le dichiarazioni

Saronni lamenta anche il fatto che non ci sono proprio più le basi e ogni paese non ha più una società come accadeva invece un tempo. Su quest'aspetto ha chiosato: "La mancanza dei risultati è la punta dell’iceberg. Se non si torna a investire sulla base, sul reclutamento e sulle strutture giovanili, l’Italia resterà appesa a quei pochi talenti naturali come Ganna che vengono fuori casualmente. Il ciclismo non è uno sport moderno. In Italia non mancano le risorse e i soldi, ma progetti veri, idee e persone credibili per portarli avanti. La prima cosa da fare? Un’Academy nazionale per raggruppare i migliori giovani, farli correre, crescere e studiare: non dobbiamo perdere i pochi che ci sono".