Intervista esclusiva a Marco Marchionni: "Scamacca sorpresa in Nazionale. Firenze merita la Conference. Thiago Motta il migliore. In Finale? Italia e…"
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Marco Marchionni. Cresciuto nel Monterotondo, esordì da professionista con la maglia dell'Empoli nella stagione 1998/99. Visse a Parma in diversi periodi della sua carriera, vincendo con il club ducale anche una Coppa Italia nel 2002. Importanti esperienze anche con la maglia della Juventus e della Fiorentina. Concluse da calciatore nella Carrarese.
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Marco Marchionni. L'ex calciatore ha condiviso i propri pensieri sulle squadre che hanno contraddistinto la propria carriera, tra cui Parma e Juventus, aggiudicandosi con quest'ultima il campionato di Serie B 2006/07. Diverse presenze anche in Nazionale tra Under 21 e quella maggiore. Annovera esperienze da allenatore a Carrara, Foggia, Novara e Potenza. Diversi i temi trattati, dagli Europei alla Serie A. Non sono mancate interessanti osservazioni sulla Nazionale di Luciano Spalletti, oltre che su EURO 2024.
La prima squadra da professionista di Marco Marchionni è stata l’Empoli che ha strappato una salvezza al fotofinish. Qual è il giudizio su Davide Nicola, oltre che sulla stagione del club toscano?
Sono davvero molto felice per la salvezza dell'Empoli. Ho soltanto bellissimi ricordi, perché lì ho iniziato la mia carriera e lì sono cresciuto come professionista. Sembrava un'annata storta, con problemi di diversa natura fino a metà gennaio; l'arrivo di Davide Nicola ha stravolto tutto, a cominciare dal lavoro sull'autostima di tutta la squadra fino alla parte tattica. Ha compiuto un'altra impresa sportiva. E' stata un risultato incredibile che resterà, senza dubbio, nella storia dell'Empoli.
Il merito va attribuito all'intera società, a cominciare dal Presidente, Fabrizio Corsi, il quale ha avuto il coraggio di effettuare il cambio di allenatore in un momento davvero difficile per tutto l'ambiente. E' andata bene, per fortuna, ed è un risultato che premia la serietà di questo club. Bravi tutti.
Avrebbe immaginato il Frosinone tra le tre squadre che sarebbero retrocesse?
Sono davvero dispiaciuto per il Frosinone e per Di Francesco. Non mi sarei atteso questo epilogo, in tutta sincerità. E' stato sprecato un lavoro molto importante svolto nella prima parte della stagione, esprimendo un bel calcio e portando risultati, soprattutto. Non era un caso che fosse giunta quasi a metà classifica nei primi mesi, andando anche oltre le aspettative, ma la Serie A richiede sempre concentrazione e continuità, quelle componenti che sono mancate nel girone di ritorno.
L'eccessiva sicurezza, probabilmente, ha portato a un calo progressivo che ha determinato un risultato finale che fa malissimo. Merito va dato anche alle sue dirette rivali che hanno fatto un recupero davvero strepitoso ma ci sono, di certo, anche i demeriti del Frosinone, come testimonia il numero delle reti subite, quasi 70.
Parma di nuovo in Serie A, dopo molti anni difficili. Marco Marchionni vinse, con la maglia dei ducali, una Coppa Italia nella stagione 2001/02. Si può pensare, già dalla prossima stagione, ad ambire a un piazzamento nelle Coppe Europee? Inoltre, ritiene che Fabio Pecchia sia l’allenatore giusto per la massima serie?
Anche di Parma ho bellissimi ricordi e non potrebbe essere altrimenti, considerando i trascorsi che mi hanno portato grandi soddisfazioni personali. Ritorna nel campionato in cui merita di giocare ed è il giusto riconoscimento a questa società che ha creato un progetto lungimirante, partendo dalla Serie D, dopo aver fatto investimenti piuttosto onerosi. Non escludo che l'ambizione sia quella di tornare in Europa, come lo era un tempo, ma va fatta una programmazione che porti dei nomi utili per ottenere una permanenza tranquilla in Serie A. L'importante è pianificare il lavoro stagionale per creare le basi su cui crescere affinché si riesca a tenere stretto questo campionato; poi, se dovessero arrivare punti importanti strada facendo, non bisogna mai mettere limiti alla provvidenza.
Pecchia ha dato dimostrazione della sua qualità umana e professionale sia al Parma che alla Cremonese, oltre che nella Juventus Next Gen; gli auguro di cuore che possa arrivare sino al termine della prossima stagione sulla stessa panchina in cui è tuttora. Merita la fiducia e spero che potrà farsi valere al meglio.
Oltre al Parma e al Como, si attende il terzo nome per completare le promozioni in Serie A. Quale sceglie tra Venezia e Cremonese?
Per quello ha ottenuto sul campo e considerando il rendimento di un'intera stagione, credo che il Venezia abbia dimostrato di avere quel qualcosa in più rispetto alle altre. Non è un caso che si ritrovi ad affrontare una finale Playoff contro l'altra squadra più vicina a quella di Paolo Vanoli, sia per qualità dei calciatori che per i risultati. Non bisogna dimenticare che la Cremonese nella scorsa stagione militava in Serie A, per cui non mi stupisce che siano loro due a giocarsi questo posto ambito. E' una doppia gara tra due ottime squadre dove può accadere di tutto, anche se il Venezia è arrivato in una posizione di classifica migliore, un vantaggio non affatto di poco conto che potrebbe essere determinante.
Marco Marchionni vinse anche la Serie B 2006/07 con la maglia della Juventus. Quella presente riparte da Thiago Motta con cui avverranno importanti cambiamenti di formazione, a cominciare da Di Gregorio al posto di Szczesny. Condivide questa scelta? Sarà in grado di strappare lo Scudetto all’Inter?
La Juventus è sempre la Juventus, per cui la parola Scudetto è sempre attuale. Allenare questa squadra è un onore per chiunque abbia la fortuna di arrivarci ma, al tempo stesso, è una grandissima responsabilità, perché è un ambiente dove si punta soltanto a vincere e al primo passo falso non si fanno attendere le critiche. Tutti vorranno vedere subito il bel gioco e tante vittorie ma con Thiago Motta si riparte da zero. E' una bellissima sfida anche per lui e sa molto bene che la pressione in vista del prossimo campionato sarà altissima, sin dalla prima giornata di ritiro. Bisogna dargli tempo ma sa già che dovrà correre ad altissima intensità.
In questa società arrivano sempre i più bravi e lui, in questo momento, è l'allenatore che ha dimostrato le migliori qualità. Si prende un'eredità molto pesante come quella di Allegri che ha dimostrato di essere stato un grande allenatore. Oltre agli Scudetti e alle Coppe Italia, ha raggiunto anche due finali di Champions League, fermato soltanto dalle due squadre più forti al mondo in quel periodo, il Barcellona e il Real Madrid.
Sia Di Gregorio che Szczesny sono due profili molto importanti. Il primo rappresenta il futuro mentre il secondo ha già dimostrato da tempo l'immenso valore che possiede, mostrandosi decisivo in tante occasioni. Fa parte dell'evoluzione del calcio, dove è naturale che avvengano dei cambiamenti a un certo punto della carriera. Se Thiago Motta vede in Di Gregorio l'erede di Szczesny è giusto rispettare questa scelta, anche perché ha margini di miglioramento con l'età ancora dalla sua parte.
Nella carriera di Marco Marchionni c’è stata anche la Fiorentina. La squadra di Vincenzo Italiano è attesa dalla finale di Conference League, attesissima dal popolo viola. Quanto teme l’Olympiacos? E’ deluso dall’ottavo posto in campionato?
Dalla Fiorentina ci si aspetta sempre un qualcosa in più, in ogni stagione. La Serie A, però, è difficile per chiunque e avere un rendimento ad alti livelli è per pochi. Non bisogna dimenticare che questa squadra è riuscita a lottare su tre fronti, sfiorando una finale di Coppa Italia e arrivando a giocare una finale di un torneo importante, qual è la Conference League. L'ottavo posto, valutando l'intera stagione, è un risultato prestigioso, perché ha garantito nuovamente l'ingresso in Europa. Vincenzo Italiano ha la grande occasione di vincere questa coppa che tutta Firenze attende. Sarebbe il giusto tributo a tutto l'ambiente, a cominciare dalla tifoseria, sempre encomiabile e calorosa.
Le finali non sono mai facili. Se l'Olympiacos è arrivato fino in fondo, vuol dire che ha qualità; va rispettato ma non temuto. Ci sarà grande adrenalina anche nell'ambiente greco, come è giusto che sia, ma la Fiorentina ha calciatori di qualità e di esperienza. E' l'occasione giusta per vincere questo trofeo.
Cambiamenti per diverse panchine in Serie A in vista della prossima stagione, tra cui quella del Napoli che vedrà Antonio Conte alla corte dei Partenopei. Cosa ne pensa a riguardo?
E' un allenatore che tutti conoscono bene, perché ha avuto esperienze molto importanti sia in Italia che all'Estero e ha vinto già in diverse occasioni. E' una figura carismatica che darà al Napoli di nuovo slancio ed entusiasmo, il profilo ideale per archiviare una stagione tra le più deludenti da quando c'è De Laurentiis al comando del club. Di certo, non è affatto facile ripetere quello che è stato incredibilmente compiuto da Spalletti ma l'arrivo di Conte vuol dire che è stato dato subito il chiaro segnale di una società che vuole tornare a vincere e a competere per il primo posto.
La passione che c'è a Napoli lo motiverà ulteriormente, perché anche lui ce ne mette tanta nel lavoro che fa. Inutile nascondere che il gap con le dirette concorrenti, specialmente l'Inter, va colmato con una campagna acquisti importante ma con il nuovo allenatore arriveranno, di certo, nomi che faranno la differenza.
Anche due stagioni vissute come vice allenatore di Silvio Baldini alla Carrarese, dal 2018 al 2020. Semifinali Playoff contro il Benevento, in doppia sfida. E’ l’anno giusto per tornare di nuovo in Serie B (l’ultima nel 1947/48)?
Con l'ingresso di Antonio Calabro a metà gennaio c'è stato uno scossone importante nella squadra, tant'è che è riuscita a centrare questo grande traguardo. Sono stato lì sia da calciatore che da allenatore ed è stata un'esperienza significativa. E' un ambiente sano, dove si può pensare di giocare a calcio senza l'assillo dei risultati a ogni costo.
Con queste partite, naturalmente, le motivazioni accrescono e sarà un bellissimo confronto quello con il Benevento che ha una squadra importante. Bisogna giocare in tranquillità, dando tutto quel che si può. Anche la società ha fatto e sta facendo importanti progressi e la Serie B sarebbe soltanto un vanto che meriterebbe ampiamente. Me lo auguro di cuore, per Carrara e per tutti i suoi tifosi.
Terminata la Serie A, l’attenzione si fa sempre più grande per EURO 2024. Dove riuscirà ad arrivare l'Italia, secondo Marco Marchionni, in questa edizione?
Il mio augurio, come credo di tutti gli italiani, è che si possano ripetere gli ultimi Europei. Ogni edizione è storia a sé e ci sono tanti fattori che possono farti vincere o perdere una partita decisiva. Mi sembra che questa Nazionale abbia vari calciatori di qualità, un gruppo in cui ci sono veterani e giovani promettenti. Non poteva essere scelto CT migliore, perché Spalletti ha dimostrato proprio a Napoli di avere grandi capacità di relazionarsi con ciascun componente della rosa, un rapporto di fiducia reciproca che ha dato sempre grandi motivazioni per ottenere risultati con un gioco votato all'attacco. Vedo questo atteggiamento anche in questa Italia e resta tra quelle che possono ambire al titolo, pur sapendo che non sarà affatto facile. Dobbiamo essere fiduciosi.
Quale calciatore ritiene che potrà essere la sorpresa dell'Italia? E quale, in assoluto, degli Europei?
Mi auguro che la sorpresa non si rivelerà soltanto dell'Italia ma di tutti gli Europei, per cui spero che sarà un calciatore italiano a esserlo dell'intera competizione. Credo che gli occhi siano maggiormente puntati su Gianluca Scamacca, perché è in un momento strepitoso e porta con sé lo straordinario successo ottenuto dall'Atalanta in Europa League. A Bergamo si è fatto voler bene da tutti e man mano la sorpresa iniziale è diventata una bellissima certezza.
Ha qualità fisiche e mentali di spessore, sempre concentrato ed equilibrato. Spero che con la maglia della Nazionale riesca a ripetersi allo stesso modo, perché è un'occasione unica anche per la sua carriera. Quindi, dico Scamacca come rivelazione dell'Italia e degli Europei.
Quale Nazionale ritiene che sia la favorita di questi Europei?
Tra quelle che si contendono il titolo c'è l'Inghilterra che ha dimostrato da tempo di trovare un'alchimia giusta e di possedere grandi talenti; avrà come obiettivo quello di riscattare gli ultimi Europei persi in casa. Non mi stupirei di vedere tra le candidate anche Olanda e Belgio, con un'attenzione particolare a Germania e Spagna, oltre all'Italia. Credo che, tra questi nomi, la Nazionale da battere e da temere di più resti sempre la Francia. Se si guarda la rosa di cui dispone, direi che non c'è tanto altro da aggiungere. Lo testimoniano i risultati ottenuti negli ultimi anni ed è una generazione che offrirà altre soddisfazioni future.
Quale sarà, quindi, la finale di Euro 2024 per Marco Marchionni?
Sapendo che sarà molto difficile ma non impossibile, spero che potrà essere Italia-Francia. La concorrenza resta molto forte, è doveroso ammetterlo. Le incognite saranno tante, però il nostro gruppo mi sembra unito e molto determinato ad affrontare tutte senza timori reverenziali, oltre che a sapersi aiutare reciprocamente nei momenti difficili.
E' stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri. La Redazione ringrazia Marco Marchionni per l'intervista.
"Grazie a Voi, buon lavoro."