Pazza Roma a Cagliari, ennesima figuraccia di una squadra senza identità

Eusebio Di Francesco - Foto Getty Images© scelta da SuperNews
Pazza Roma a Cagliari. La squadra di Eusebio Di Francesco colleziona l'ennesima e forse una delle più clamorose figuracce di questa stagione. Dopo essere andata in doppio vantaggio prima con Bryan Cristante e successivamente con Aleksandar Kolarov, i giallorossi si sono fatti rimontare sul risultato di 2-2. Al minuto 84 ci pensa Ionita ad accorciare le distanze, ma i sardi restano in 9 per la doppia espulsione di Srna e Ceppitelli, partita finita e vittoria giallorossa? Macché. Al minuto 95 buco clamoroso della difesa romanista che viene punita dall'incursione di un lesto Marco Sau che regala ai sardi un pareggio che vale una vittoria. Fin qui tutto normale per quello che può succedere in una partita di calcio, ma per la Roma tutto questo è storia che si ripete.
Al termine del match lo stesso Di Francesco ha parlato di grave deficit mentale, ma come è possibile che ogni volta, la Roma cada sul più bello? A meno 4 punti dal quarto posto, posizione occupata dal Milan e con una partita in più dei rossoneri, la qualificazione alla prossima Champions League può rivelarsi più complicata del previsto. Non è la prima volta che i capitolini in questa stagione perdono punti con le piccole: le sconfitte contro Bologna, Spal e Udinese e i pareggi contro Chievo e Cagliari, tralasciando i punti persi con Milan, Inter, Napoli e Fiorentina rappresentano un inizio di stagione disastroso. La mancanza di gioco e la fragilità nei momenti difficili, rendono l'esperienza in giallorosso di Eusebio Di Francesco sempre più incerta e in bilico. Lo stesso James Pallotta non é soddisfatto della squadra, ma siamo convinti che la colpa sia tutta dell'allenatore? O la dirigenza e Monchi in primis non hanno costruito una squadra all'altezza nonostante le cessioni eccellenti? Una cosa é certa, il clima è bollente e i tifosi giallorossi sono stanchi delle solite figuracce, e si preparano ormai alla solita e ormai consueta rivoluzione della rosa, questa volta, allenatore compreso.