ATALANTA: CAPITOLO DIFESA – L’Atalanta ha perso 4-1 contro il Getafe e questa sconfitta, aldilà del fatto che si tratti sempre di amichevole, ha confermato non solo il potenziale offensivo ma anche gli enormi problemi difensivi. La condizione fisica degli uomini di Gian Piero Gasperini avrà notevolmente influenzato (come per il fatto che mancano solo poche settimane prima dell’inizio della Serie A), ma quattro reti subite non possono passare inosservate. Come sottolineato nelle settimane precedenti le amichevoli sono tutto o niente, ci sono stati dei pre campionati promettenti ma con molte lacune durante la stagione, come del resto ci sono stati dei ritiri dubbiosi con campionati disputati alla grande, perciò è giusto non fasciarsi la testa e allo stesso tempo valutare gli errori fatti per migliorare sempre di più. Come sempre non perdiamoci in chiacchiere e analizziamo la situazione della retroguardia dell’Atalanta dopo la partita contro il Getafe.
GLI ERRORI DELLA RETROGUARDIA NERAZZURRA IN GETAFE-ATALANTA: A fine gara Gian Piero Gasperini ha sottolineato i problemi sulla retroguardia atalantina. Problemi che si traducono attraverso le reti subite: il retropassaggio sbagliato di Rafael Toloi, le difficoltà durante i calci da fermo di Bergara e Olivera, per non parlare del contropiede di Angel. Se per la tournée inglese era una situazione abbastanza digeribile, in questo caso i dubbi sono aumentati e soprattutto c’è aria di preoccupazione. Lo stesso mister di Grugliasco ha dichiarato che il calcio di agosto è anche questo, ma che l’Atalanta abbia dei problemi seri sulla retroguardia è un contesto assai scontato, nella quale è assolutamente necessario muoversi in una certa maniera.
AFFIDABILITA’ E COMPATTEZZA – Ovviamente qualcuno potrebbe ipotizzare che i vari Toloi, Masiello, Palomino e Djimsiti siano calati tantissimo rispetto alla stagione scorsa, ma bisogna tenere a mente tutta una serie di fattori. Il blocco è rimasto quello del terzo posto, grinta e impegno non sono mai mancati e rimpiangere il partente Gianluca Mancini è troppo facile in queste circostanze (se veramente era fondamentale per la Dea la società avrebbe fatto muro). La preparazione ha influito ma che i nerazzurri subiscano molto non è una sorpresa: migliore attacco si, ma la sofferenza dietro era tanta. In quel di Zingonia lavoreranno al meglio per migliorare questi difetti, ma la Serie A Tim (a Ferrara contro la SPAL) comincia fra poco e l’affidabilità difensiva deve essere totale: i punti si fanno solo in Serie A, non nelle amichevoli.
SKRTEL RISOLLEVERA’ LA SITUAZIONE? – L’arrivo di una pedina dalla grande esperienza come Martin Skrtel potrebbe risollevare la situazione dell’Atalanta? Certamente si tratta di un giocatore con una lunga carriera alle spalle, per non parlare della grinta che mette in campo (oltre ad essere abbastanza aggressivo sotto tutti i punti di vista), ma l’età è un fattore da non trascurare: 35 anni è una fascia dove non sei più un ragazzino e arrivare alla Dea in un momento dove devi recuperare la preparazione è una bella montagna da scalare. Le motivazione del ragazzo ex Liverpool sono altissime e questo è un dato positivo: ovviamente sarà il campo a dire se il motto “Gallina vecchia fa buon brodo” avrà grandi effetti sull’Atalanta.