Zeman: "Calcioscommesse e ludopatia? I veri malati sono altri!"
Calcioscommesse: Zeman dice la sua su presunte ludopatie per i calciatori che scommettono sul loro stesso mestiere. Il boemo va giù duro, sia sulle leggi e le pene non rispettate, che sulla giustificazione della malattia per chi lo fa. Ecco cosa ha detto.
Continua a tenere banco, su tutti i tavoli d'informazione e sui social network, il filone di indagini sulle scommesse nel mondo del calcio. In particolare si registrano discussioni, anche accese, sulle punizioni che sono state già comminate a Fagioli e quelle di cui si discute ancora (ad esempio per il caso Tonali, che pare abbia scommesso anche su Milan e Brescia, le squadre in cui cioè militava).
Sull'argomento è stato chiamato in causa anche Zdenek Zeman, nella conferenza stampa della vigilia di Lucchese-Pescara. Il boemo, personaggio molto discusso ma senza peli sulla lingua, non le ha mandate a dire.
In particolare ha parlato di regole non rispettate, visto che esiste un divieto chiaro per i giocatori di scommettere ed una pena prevista di tre anni per chi, nonostante tutto, lo fa, che però in Italia non viene inflitta.
Ancora più chiaro è stato l'allenatore del Pescara sul discorso della ludopatia (la dipendenza di chi scommette in maniera malata): i veri malati di solito stanno da un'altra parte e quindi non tutti quelli che scommettono lo sono.
Questa l'opinione di Zeman.