Intervista esclusiva a Cristiano Scapolo: "Inter la più forte, Inzaghi può migliorare. Bravo Bologna, bene De Rossi. Scudetto Atalanta? Perché no..."
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Cristiano Scapolo. L'ex calciatore è cresciuto nelle file dell'Inter, con cui ha esordito in Serie A nella stagione 1989/90, oltre a ottenere un titolo con la Primavera dei Nerazzurri. Ha indossato anche la maglia di Atalanta, Bologna, Roma e Napoli, totalizzando oltre 300 presenze da professionista, di cui più di 50 nel massimo campionato italiano. Ecco le sue dichiarazioni.
Intervista esclusiva della nostra Redazione a Cristiano Scapolo. L'ex calciatore è cresciuto nelle file dell'Inter, con cui ha esordito in Serie A nella stagione 1989/90. Oltre che quella di Atalanta, Bologna, Roma e Napoli, ha indossato anche la maglia di Vicenza, Ravenna e Legnano, totalizzando oltre 300 presenze da professionista, di cui più di 50 nel massimo campionato italiano. Ecco le sue dichiarazioni.
Cristiano Scapolo, La ringraziamo per essere con la nostra Redazione. Iniziamo dal Suo passato. Approda negli USA nel lontano 2004; prima esperienza americana da coach con il programma “Milan Junior Camp”; una collaborazione importante con la Nazionale Statunitense, sotto la guida di Jurgen Klinsmann; l’arrivo all’FC Cincinnati, militante nella Major League Soccer. Dopo 20 anni di esperienze, a quale dei campionati europei paragonerebbe la MLS?
Dal primo giorno in cui sono arrivato negli Stati Uniti, la MLS è cresciuta tantissimo, sotto tutti gli aspetti. In particolare, ha registrato una crescita davvero importante negli ultimi 5 anni, perché tutte le società hanno tenuto conto della grande partecipazione del pubblico; di conseguenza, è cambiata anche la visione del calcio, con strategie rivolte alla ricerca di profili sempre giovani ma di una certa qualità. I risultati si sono visti, con una competizione sempre più livellata e accattivante. Sicuramente, c'è ancora ampio margine di miglioramento e ci sarà, senz'altro. A oggi, direi che è collocata a un livello intorno al 4° o 5° posto con le Leghe Europee.
Anche vari calciatori statunitensi in Italia, negli ultimi anni. Tra i più recenti, Weston McKennie e Timothy Weah della Juventus, oltre che Christian Pulisic del Milan. Quali nomi dall’attuale MLS crede che possano approdare in Serie A, nei prossimi tempi?
Stanno emergendo tanti giovani interessanti, di ottime prospettive. Volendo scegliere alcuni nomi, non perché siano in forza all'FC Cincinnati ma per la loro effettiva bravura, direi Alvaro Barreal, laterale sinistro argentino, e Miles Robinson, difensore centrale molto forte fisicamente, già uomo di riferimento per la Nazionale degli Stati Uniti d'America.
L'esordio da calciatore di Cristiano Scapolo in Serie A avviene in Inter-Ascoli (0-0) del 4 febbraio 1990, la prima e unica presenza in maglia Nerazzurra. Era la squadra detentrice del 13° Scudetto, allenata da Giovanni Trapattoni. Quali grandi differenze vede tra quell’Inter e quella attuale?
Sono cambiate tante cose, erano due tipi di calcio molto diversi. Quello attuale, di certo, è molto più fisico ma meno creativo. Si bada molto alla cura della parte atletica e tattica, poco alla fantasia e all'estro del singolo. Tra le due Inter, ci possono essere delle analogie con i calciatori presenti in quella squadra dove militavo e in quella del presente, in relazione ai ruoli. Per esempio, il fortissimo Andreas Brehme, purtroppo appena scomparso, con Federico Di Marco, oppure l'argentino Ramón Díaz con Lautaro Martinez. Ripeto, si tratta di due periodi completamente diversi.
Oltre che per il 20° Scudetto, Cristiano Scapolo ritiene che Simone Inzaghi possa essere l’allenatore giusto per portare il club a conquistare il titolo di Campione d’Europa?
Penso che Simone Inzaghi sia diventato un allenatore di livello internazionale. Ha tutte le qualità, oltre che il tempo, per poter portare l'Inter più in alto possibile. Ci stava riuscendo già lo scorso anno, nella finale di Champions League contro il Manchester City, a testimonianza di quanto sia stato bravo a condurre la propria squadra ad livelli altissimi. Quindi, sì, è l'uomo giusto per i Nerazzurri!
Dopo l’Inter, Cristiano Scapolo ha giocato con le maglie di diversi club. Nel Vicenza con Ulivieri, nel Ravenna con Guidolin, nell’Atalanta con Mondonico, nel Bologna nuovamente con Ulivieri, nella Roma con Zeman, nel Napoli con Novellino. Quali ricordi ha per ciascuno di questi allenatori? Si è ispirato, in particolare, a uno essi per la Sua formazione di coach?
Ho avuto la fortuna di avere allenatori bravi ma diversi tra loro. Da tutti ho tratto insegnamenti e a tutti devo qualcosa. Volendo scegliere un nome, anche perché ero un calciatore ancora giovane, direi Francesco Guidolin ai tempi del Ravenna. Fu un'esperienza bellissima e molto importante per me, con la promozione dalla Serie C alla Serie B nella stagione 1992/93, vincendo il campionato del Girone A. Quella squadra era forte e aveva calciatori di un certo livello: Francesco Toldo, Rodolfo Giorgetti, Stefano Torrisi, Lamberto Zauli, per citarne alcuni.
Le maggiori presenze da calciatore sono state nel capoluogo felsineo. Qual è il pensiero di Cristiano Scapolo sull’attuale Bologna, oltre che su Thiago Motta? Crede che possa essere in grado di ben figurare in Champions League, qualora riuscisse a ottenerla al termine di questa stagione?
Il Bologna che si è visto, fino a oggi, è una bella realtà del calcio italiano, davvero. Oltre al gioco espresso con più varianti tattiche, vedo che Thiago Motta è riuscito a creare, sin dal primo giorno di ritiro, una bella sintonia tra tutti i calciatori. Lo si vede dagli atteggiamenti, soprattutto quando le cose non girano per il meglio. Si arrabbiano, quando accadono episodi sfavorevoli, perché ci tengono a fare del loro meglio, volendosi riscattare alla prima occasione utile e aiutandosi l'un l'altro. Per quanto riguarda la Champions League, augurandomi che possa raggiungerla, inevitabilmente viene da pensare che l'innesto di almeno 3 o 4 calciatori con una certa esperienza in Europa, per poter competere anche soltanto nella fase a gironi, sia uno sforzo necessario da compiere.
Tra gli altri club dell’attuale Serie A in cui Cristiano Scapolo ha militato c’è l’Atalanta. Cosa ne pensa del campionato fin qui disputato dal club bergamasco? Può andare ancora più in alto, pensando anche alla vittoria di uno Scudetto?
L'Atalanta, già da diversi anni, è una delle grandi squadre della Serie A. Inoltre, non soltanto in Italia ma anche in ambito continentale ha dimostrato e sta dimostrando di essere competitiva. Semmai a Bergamo dovessero pensare di fare le cose ancora più in grande, per la squadra di Gian Piero Gasperini vale lo stesso pensiero che ho avuto poc'anzi per il Bologna, nell'eventualità raggiunga la Champions League. Lo scudetto? Avrebbe bisogno, sicuramente, di qualche elemento che abbia quel qualcosa in più rispetto ai calciatori della rosa attuale, il classico campione che può risolvere da solo certe partite. Però, direi che non la vedo affatto così distante dalle squadre che lottano per il titolo, proprio perché è già da diverse stagioni che arriva in classifica tra le prime sei. Se davvero riuscissero ad allestire una squadra ancora più forte, sarebbe una cosa fantastica per tutto il calcio, oltre che unica per Bergamo. Le potenzialità ci sono. Quindi, perché no!
Cristiano Scapolo è stato anche un calciatore della Roma di Zeman. Di quella attuale, invece, condivide la scelta di Dan Friedkin di esonerare Josè Mourinho per puntare, a stagione in pieno svolgimento, su Daniele De Rossi? Lo confermerebbe?
Sì, condivido la scelta societaria e confermerei di nuovo l'attuale allenatore. L'era di José Mourinho era arrivata al capolinea già da diversi mesi, una condizione che veniva testimoniata dagli stessi risultati ottenuti sul campo. Credo che anche all'interno del club, tra i componenti della società, quella sintonia dei tempi migliori andava scemando giorno dopo giorno. Troppe divergenze, con tensioni inevitabili. Mi piace vedere Daniele De Rossi come allenatore della Roma. Ritengo che abbia tutte le qualità umane e professionali per sfruttare al meglio questa grande occasione per la propria carriera, tra l'altro in quella che per lui è casa sua. E' chiaro che la proprietà del club giallorosso deve essere la prima a supportarlo nella maniera giusta, ponendogli la fiducia e la tranquillità per lasciarlo lavorare bene, prima ancora di allestire una squadra ancora più forte.
Anche una significativa esperienza a Napoli. Proprio di queste ultime ore, c'è la conferma dell'arrivo di Francesco Calzona al posto di Walter Mazzarri, esonerato. Cosa ne pensa Cristiano Scapolo a riguardo di questa scelta, oltre che della stagione degli Azzurri fin qui disputata?
Indipendentemente dai nomi scelti, è sempre difficile ripetersi, specie dopo aver vinto lo Scudetto in una piazza speciale come quella di Napoli che, però, è riuscita a vedere tante vittorie soltanto negli ultimi anni grazie alla gestione di Aurelio De Laurentiis. L'addio di Luciano Spalletti, inevitabilmente, è stato uno shock che ha contribuito a rendere le cose molto più difficili all'interno della società. Quando si creano queste condizioni di difficoltà, soprattutto a Napoli dove la passione ma anche la pressione dei tifosi è altissima, non è mai facile per nessuno sistemare le cose in corso. Penso che con una programmazione chiara e adeguata alle aspettative si possa fare daccapo un nuovo percorso vincente ma occorre attendere l'inizio del prossimo campionato, aspettando di vedere anche quali saranno i risultati finali di questa stagione. Occorre tempo per fare bene le cose.
Di quale club italiano Cristiano Scapolo desidererebbe diventare allenatore?
Se proprio dovessi scegliere, mi piacerebbe in una delle squadre in cui ho militato, avendo conosciuto le rispettive città e gli ambienti. Ma, oramai, sono trascorsi tantissimi anni da quando non vivo più in Italia. Ho iniziato 20 anni fa una vita completamente nuova negli Stati Uniti, per cui il mio pensiero è di restare nel posto in cui sono, anche se nella vita non si sa cosa può accadere.
Scegliendo tre nomi, a quali calciatori della Serie A in corso chiederebbe di venire a giocare nell’FC Cincinnati, suo attuale club?
Tre nomi? Il primo a cui lo proporrei è, di certo, Joshua Zirkzee del Bologna: fantastico! Un altro a cui chiederei di venire a giocare qui è Teun Koopmeiners dell'Atalanta: davvero forte, una garanzia. Un terzo nome, anche se non c'è un ordine di preferenza, è Adrien Rabiot della Juventus. Insieme a quest'ultimo, aggiungerei volentieri anche un suo compagno di squadra: Gleison Bremer. Mi piacerebbe vederne molti altri ma si potrebbe iniziare con loro...
Molto bene! E' stato gentilissimo per aver condiviso i Suoi pensieri. La Redazione ringrazia Cristiano Scapolo per l'intervista, augurando le migliori soddisfazioni per il prosieguo, oltre che di risentirLa.
"Senz'altro! Il piacere è stato tutto mio. Grazie a Voi e buon lavoro!"