Intervista esclusiva a Pietro Lo Monaco: "Juve in linea con gli obiettivi, Allegri va rispettato. Bravo De Rossi a valorizzare i suoi giocatori. Manna un azzardo per il Napoli"
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto il dirigente sportivo Pietro Lo Monaco, tra gli attuali proprietari, nonché direttore generale, del Novara. Dalla situazione in casa Napoli al ritorno alla vittoria della Juventus e non solo, ecco le sue dichiarazioni.
In esclusiva ai nostri microfoni è intervenuto Pietro Lo Monaco. Il dirigente sportivo, originario di Torre Annunziata, è stato tra i grandi artefici del successo di alcuni club, tra i quali Udinese, Catania e Palermo in massima serie. Negli ultimi anni è stato prima proprietario e poi direttore generale del Messina, oltre che amministratore delegato del Catania in Serie C. Ad oggi Pietro Lo Monaco fa parte del gruppo che ha rilevato il Novara, club di cui è anche direttore generale. Ecco le sue dichiarazioni.
Dopo l'inatteso stop contro il Lecce, la Roma ha superato la Lazio nel derby. Si aspettava un impatto così positivo da parte di De Rossi? Il campione del mondo può affermarsi come allenatore top secondo lei?
"Con De Rossi è stata messa la chiesa al centro del villaggio. La precedente conduzione di Mourinho si è dimostrata deficitaria, al di la di strombazzamenti che lo stesso faceva circa trofei vinti, o presunti tali. Il portoghese non ha mai dato alla Roma quello che il patrimonio tecnico della squadra poteva permettersi. De Rossi conosce l'ambiente meglio di tutti e sta dimostrando grandi qualità in panchina. Senza tanti proclami, sta portando avanti un gioco pratico e essenziale. La Roma sta viaggiando a ritmi importanti, finalmente viene valorizzato al meglio il parco calciatori. Bisogna aspettare per annoverarlo tra gli allenatori top. In Italia abbiamo questo gusto sadico di esaltare con gran fretta e distruggere con altrettanta celerità. Sta lavorando e facendo bene in un ambiente difficilissimo, ma solo il futuro ci dirà di più sul suo effettivo valore".
Giovedì la Roma incontrerà il Milan per l'andata dei quarti di finale di Europa League, qual è il suo pronostico? Chi passerà il turno a suo parere?
"Non è facile fare un pronostico, vedo equilibrio totale. Penso che le due italiane abbiano le stesse chance di passare il turno. Forse c'è una leggera preferenza a favore del Milan, ma sono due squadre al momento sullo stesso livello. Dovranno cercare di sfruttare al massimo il doppio confronto".
La Juventus è tornata alla vittoria in campionato contro la Fiorentina, dopo il successo in settimana in Coppa Italia. Qual è il suo pensiero sulla stagione della squadra bianconera? Come andrebbe gestita la situazione relativa a Max Allegri secondo lei?
"L'inizio di stagione è stato molto brillante, a un certo punto era lì a contendersi il primo posto con l'Inter. Poi ha avuto un evidente momento di stasi. Ma a detta del suo tecnico e della società l'obiettivo è centrare almeno il quarto posto e ci sono assolutamente dentro. Non me la sento di partecipare a questo gioco al massacro che sistematicamente avviene nei confronti della Juventus. Si tratta di una squadra in fase di rifondazione, che ha avuto grossi problemi lo scorso anno e che è in linea con gli obiettivi stagionali. Pretendere sempre la vittoria è azzardato. Purtroppo in Italia spesso diamo spazio a improbabili conoscitori di calcio e a chi spara sentenze ingiuste. Personaggi che fanno spettacolo, ma lontani dalla realtà delle cose. Allegri andrebbe soltanto rispettato di più. Si tratta di un tecnico che ha vinto tantissimo, con una precisa concezione del calcio. Calcio che non è soltanto tiki-taka e similari, ma anche espressione di tecnica, tattica ed equilibrio nelle due fasi. Non esistono i dogmi e le strade assolute".
Allegri ha avuto il merito di lanciare diversi giovani in prima squadra, cosa ne pensa del progetto legato ai giovani in casa Juventus?
"Penso che la Juventus sia ripartita con grande coraggio proprio dalla valorizzazione dei propri giovani. La seconda squadra, che partecipa al campionato di Serie C, sotto questo punto di vista rappresenta un fiore all'occhiello. I bianconeri stanno portando avanti un progetto che può far storcere il naso ad alcuni tifosi, soprattutto quelli abituati a vincere sempre, ma sono in fase di rifondazione già da un paio d'anni ed hanno avuto grande animo ad intraprendere questa strada. Tanti ragazzi sono arrivati già in prima squadra, si tratta di un progetto che darà i suoi frutti".
Anche il Napoli è tornato alla vittoria in campionato, gli azzurri sono ancora in corsa per la qualificazione in Champions? Qual è la causa principale di questa stagione al di sotto delle aspettative?
"A mio parere il Napoli ha troppe squadre davanti per ambire alla qualificazione alla prossima Champions. Gli azzurri, a differenze delle dirette concorrenti che stanno camminando a pieno regime, hanno un andamento troppo altalenante. Bisognava non toccare nulla dopo la vittoria dello scudetto nella scorsa stagione, anzi migliorare ciò che si aveva a disposizione. Evidentemente ci sono stati molteplici errori di valutazione inerenti ai discorsi progettuali e le cose sono andate davvero male. Tuttavia, partite come quella contro il Monza dimostrano quanto il Napoli resti una squadra importante di questo campionato".
Cosa ne pensa dell'arrivo di Manna, dalla Juventus Next-Gen, nelle vesti di direttore sportivo?
"Non lo conosco in realtà, quindi è difficile esprimere un parere a proposito. Dico solo che non ha mai fatto il direttore sportivo in Serie A né in Serie B: ha un excursus limitatissimo. Diverso sarebbe stato se il Napoli avesse preso un direttore generale di spessore e ci avesse messo accanto Manna, che rappresenta sicuramente un azzardo ma che indubbiamente ha buone prospettive. Probabilmente ha bisogno di una guida, mandarlo da solo nella foresta diventa complicato. Spero abbia le spalle forti, altrimenti mi sorge il dubbio che De Laurentiis abbia scelto un direttore del genere solo per poter continuare ad imperversare come suo solito".
Il Catania ha di recente vinto la Coppa Italia di Serie C, tuttavia naviga in cattive acque in campionato dove rischia addirittura di disputare i playout. Qual è il suo pensiero sulla stagione degli etnei?
"La Coppa Italia di Serie C è una competizione a parte, dove può succedere di tutto e il Catania lo ha dimostrato. Quella del Catania pur essendo una rosa costruita per essere competitiva sta avendo davvero grossi problemi. D'altronde, disputare il girone C non è facile. Mi auguro gli etnei riescano ad evitare almeno il discorso playout, che inficerebbe la vittoria in Coppa che consente di disputare i playoff per la B. A proposito di playoff dico sempre che sono un terno a lotto. Non potrò mai dimenticare qualche anno fa la vittoria del Cosenza, arrivato a 17 punti dal Catania nella stagione regolamentare. Ragione per cui, nonostante il percorso per niente brillante in campionato, gli etnei potrebbero comunque sperare nell'impresa".
A meno di clamorosi scenari, il Palermo disputerà i playoff in Serie B: la squadra è attrezzata per il salto di categoria? Cosa ne pensa della scelta legata all'esonero di Corini?
"Il Palermo ha sicuramente tutte le carte in regola per il salto di categoria e per giocarsi al meglio i playoff. Ripeto però che si tratta di un vero e proprio terno al lotto che il più delle volte premia chi non parte da favorita. In B quest'anno, ad esempio, a mio parere rischia di essere premiato il Catanzaro, che se sta bene fisicamente e mentalmente potrebbe essere l'outsider. Corini? L'allenatore a mio parere si cambia solo se lo spogliatoio non è più dalla sua parte. Quando si cambia in corsa è una sconfitta per tutti, soprattutto per la società, non solo per il tecnico. Se hanno deciso di sostituirlo evidentemente hanno intravisto delle situazioni che volevano il cambio".