Intervista esclusiva a Xavier Jacobelli: “Il Toro merita una squadra più forte, la Lazio farà bene. Su Fiorentina, Juve e Atalanta…”
Un maestro del giornalismo sportivo italiano, come Xavier Jacobelli, ha detto la sua sul calciomercato, e non solo, di Fiorentina, Juventus, Atalanta, Como, Lazio, Torino, Bologna e Milan. Kean, Morata e Koopmeiners tra i tanti calciatori trattati nell'intervista.
Tanto calciomercato e le prime previsioni sulla nuova stagione: ecco i due temi che abbiamo trattato, in esclusiva, con uno dei più importanti giornalisti sportivi del panorama italiano. Ci riferiamo a Xavier Jacobelli.
Tra i tanti ruoli di primo piano rivestiti nella sua carriera, ricordiamo quando nel 1997, assumendo la funzione di direttore di Tuttosport, divenne il giornalista italiano più giovane a ricoprire quella carica per un quotidiano nazionale.
Fiorentina, Juventus, Atalanta, Como, Lazio, Torino, Bologna e Milan sono le squadre toccate dalla nostra intervista.
Salve Xavier Jacobelli. La Fiorentina ha preso Kean ed ora sogna Locatelli. Questo connubio di mercato con la Juventus piace poco ai tifosi gigliati: lei pensa, invece, che questi due calciatori possano dare una gran mano alla Viola del futuro?
Per Kean questa è un’opportunità più unica che rara. Ha fatto bene da giovanissimo, ma poi ha avuto tante pause e infortuni. La sua stagione migliore resta quella al PSG dove, nonostante una concorrenza temibilissima, ha realizzato in tutto 17 goal. Bene ha fatto, quindi, Kean ad accettare questa occasione di rilancio. Su Locatelli vedremo.
Sulla rivalità storica tra le due tifoserie nulla da dire, ma le tante operazioni fra le due squadre, a cominciare da quelle di Chiesa e Vlahovic, sono segnali che il rapporto tra le due società è buono.
Como attivissimo sul mercato: può diventare una realtà importante anche in Serie A, soprattutto grazie ad una ricchissima proprietà americana?
I fratelli Hartono sono i più ricchi in assoluto nel calcio italiano, ma va considerato l’intero progetto di valorizzazione di Como, del suo lago e di tutto il mondo lariano.
Non dimentichiamoci del ruolo importante avuto del 37enne allenatore Fabregas, che ha riportato la squadra in Serie A 21 anni dopo l’ultima volta. Degli acquisti di Belotti, Dossena, Pau Lopez e, se arriverà, di Varane.
Insomma, si tratta di una società e di una squadra da seguire con attenzione. Basta pensare allo sponsor tecnico tedesco Adidas, o ad Uber che sbarca in Italia come sponsor di maglia del Como.
Teme che le recenti scelte di Lotito possano portare ad un ridimensionamento degli obiettivi del futuro prossimo della Lazio?
La Lazio ha perso recentemente giocatori importanti come Milinkovic-Savic, Felipe Anderson, Luis Alberto, Immobile. Quest’ultimo ha realizzato 207 goal con i capitolini, diventandone il miglior marcatore nel complesso di tutte le manifestazioni.
La scelta di andare in Turchia (al Besiktas) gli fa onore, considerando che nella nuova Lazio non avrebbe più avuto un ruolo di primo piano. La Turchia sta crescendo tanto sportivamente parlando e, nel 2032, organizzerà l’Europeo con l’Italia. Ma, rispetto a questa, ha già 8 stadi prontissimi.
Poi, bene l’acquisto di Noslin, calciatore interessante e protagonista della salvezza dell’Hellas. Così come Baroni merita questa chance dopo il doppio successo di Lecce (promozione e salvezza) ed il miracolo di Verona, dove lo scorso gennaio gli hanno ceduto 15 giocatori, acquistandone 10 nuovi.
Il tutto mi ricorda la Lazio nascente di Simone Inzaghi e tutti sappiamo che squadra è stata.
Saul Coco sarà l’erede di Buongiorno: con le dovute proporzioni la ritiene un’operazione intelligente?
Son stato due volte direttore di Tuttosport. A settembre saranno 19 anni della proprietà di Cairo. Da troppo tempo la passione della tifoseria granata merita ben altra squadra e ben altri risultati.
La perdita di Buongiorno è pesante, essendo uno dei migliori difensori centrali italiani. Non per niente Conte lo aveva messo in testa alla lista dei suoi desideri, per quanto riguarda il reparto arretrato.
Speriamo non sia l’ennesima stagione di rincorsa al 10’ posto per il Toro.
La Juventus e il lungo inseguimento nei riguardi di Koopmeiners: troppo cara la bottega dell’Atalanta o pensa che alla fine una soluzione si possa trovare affinché l’operazione vada in porto?
L’Atalanta viene da 8 bilanci chiusi in utile, da una qualificazione alla Champions League, da una vittoria dell’Europa League, da una partecipazione alla Supercoppa Europea, dove sfiderà addirittura il Real Madrid. Dal 15 settembre avrà anche lo stadio di proprietà, quindi non ha bisogno di vendere nessuno.
I 60 milioni di euro che chiede per Koopmeiners rappresentano un prezzo giusto ed il buon esito dell’operazione dipenderà dalla Juventus. D’altronde, il fatto che Chiesa e Soulé siano sul mercato significa che sta cercando denaro per ingaggiare l’olandese. L’Atalanta vanta un contratto con lui fino al 2027, quindi è in una posizione di forza.
Comunque, fin qui la Juve ha operato benissimo in ambito di calciomercato. Giuntoli ha studiato durante tutto l’anno scorso ed ora sa come muoversi, ascoltando Thiago Motta. Koopmeiners sarebbe il coronamento di questo super centrocampo che sta costruendo.
Però, attenzione al Liverpool che resta alla finestra, ma che può diventare un concorrente molto pericoloso.
Il Bologna senza Thiago Motta, Zirkzee e Calafiori è un’altra squadra. Ritiene però che l’esperienza, la bravura e la rete scouting di Sartori, insieme ad Italiano, possano far mantenere, nonostante tutto, ai felsinei una posizione nelle parti nobili della classifica del prossimo anno?
Sartori rappresenta uno dei migliori dirigenti del calcio italiano, artefice del fenomeno Atalanta. Mi fido di lui. È bravo a scovare giocatori non molto conosciuti, non molto famosi e non molto cari ed a valorizzarli al massimo.
Italiano ha fatto benissimo a Firenze. Merita di allenare in Champions League.
E poi menzione assoluta va fatta della solidità della proprietà del Bologna (di Saputo), che farà 10 anni a dicembre e che ha mantenuto la promessa di riportare il Bologna al vertice del calcio italiano. Senza contare la ristrutturazione del Dall’Ara.
Quanto può dare Morata al Milan?
Molto. Non è Giroud, il Milan infatti prenderà una punta centrale. Piace molto, in questo senso, Abraham.
Tornando a Morata, è un ottimo acquisto il capitano e campione e d’Europa, che l’anno scorso ha vinto anche la Nations League. E poi, a 31 anni è all’apice della sua carriera; inoltre, conosce bene il campionato italiano. Particolare da non trascurare assolutamente.